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Salerno Economy XI.01 – 14.01.2022

Anche la politica, quando parla senza l’obiettivo di auto-propagandarsi (quasi mai, per la verità), ammette che non è facile concretizzare piani e iniziative programmate.

Tra Pnrr, territori e solite sfide già tante volte perse

Manca, inutile dirlo, una visione in grado di mettere a punto ogni cosa anche in un’ottica locale, con un anello di congiunzione che non può che essere quello del Paese-Italia.
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Sfida difficile
L’inizio del nuovo anno ripropone, molto semplicemente, tutto quello che di pessimo e negativo la nostra politica non ha mai smesso di mettere sul piatto della bilancia, manifestando, con chiarezza, l’unico segnale che, ormai, è in grado da tempo di trasmettere e di propagare: prima il potere vero e proprio, poi tutto il resto. Anche in tempi di pandemia e di emergenza perdurante, nonostante gli sforzi e le decisioni prese. Figuriamoci quello che sta accadendo in questo periodo di preparazione all’elezione del presidente della Repubblica e in presenza di una condizione abbastanza chiara di partenza: Mattarella non intende essere ricandidato. Draghi non vuole pubblicamente parlarne e, di conseguenza, la partita resta in sospeso, se non pienamente riaperta.
Ma il fatto evidente è che - al di là degli stessi esiti che infervorano prioritariamente i partiti (anche questo va specificato bene) - i problemi restano intatti e si sommano nel delineare un quadro che è molto complesso e pesante per i cittadini italiani, nonostante le cifre e i trend, recentemente, esibiti. Più volte abbiamo letto la descrizione della massa del debito maturato dall’Italia e più volte abbiamo letto delle tante interpretazioni che di esso sono state date. In ogni caso, il debito è più consistente e la tendenza mostrata anche recentemente dal Paese a reagire, nonostante i non pochi rischi, è l’unico elemento che autorizza un po’ di ottimismo. Per il resto è nebbia fitta, a cominciare dalla valutazione effettiva - per esempio - della capacità di mettere in campo e realizzare (realizzare) le mille opportunità offerte dal Pnrr.
(continua)
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Il programma per accentuare l'individuazione di posti di lavoro ed il rafforzamento delle competenze.

Il nuovo piano industriale del gruppo “Time Vision”

Nel 2022 potenziato il progetto “Working Empowerment”, ecco le figure più "inseguite" dall’azienda. Il presidente Daniela Sabatino: “Alla continua ricerca di talenti che possono fare la differenza”.
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Comparto strategico
Un 2022 all’insegna di nuove assunzioni e di rafforzamento delle competenze. Questi gli elementi alla base di “Working Empowerment” il programma di reclutamento di nuovo personale e empowerment che il gruppo Time Vision ha avviato nel 2018. Durante il 2021, caratterizzato dalla pandemia e dalla crisi economica che tuttavia hanno portato anche alla nascita di nuove esigenze, il progetto di Time Vision è stato ulteriormente potenziato nell'ultima revisione del piano industriale rilasciata dal consiglio di amministrazione, definendo i parametri di un ulteriore ampliamento di organico e di sedi. Tra il 2020 e il 2021 il gruppo Time Vision ha raddoppiato il suo personale, aggiungendo 45 nuove risorse alle 35 già presenti. Nei prossimi 12 mesi è stato programmato l'inserimento di ulteriori 80 figure professionali tra progettisti, coordinatori, esperti in materia di lavoro e formazione, esperti in comunicazione digitale e vendita, informatici.
“Time Vision - ha spiegato il presidente Daniela Sabatino - è alla continua ricerca di talenti che possono fare la differenza e che condividono la mission aziendale basata su eticità, trasparenza e competenza. Crediamo fortemente proprio nella centralità delle competenze e della formazione come elementi di base della crescita personale e professionale di ciascuno".
(continua)
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Il dibattito sul processo di elezione del nuovo presidente della Repubblica ci deve preoccupare molto.

La logica dello spread, democratico o finanziario?

E’ tempo di cambiare i paradigmi di riferimento, le corazze delle identità sono una trappola mortale, che frena la nascita di nuovi attori sociali di cui abbiamo bisogno: dove sono e quanti sono i “costruttori” di Mattarella?
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Il discorso di saluto del presidente Mattarella, a fine anno, e il suo richiamo all’unità ed al compromesso necessario, già lasciavano prevedere che, nonostante l’attivismo durante la crisi pandemica, la massa critica dei “costruttori” è ancora insufficiente a proteggere i valori democratici della Costituzione. La democrazia matura, appunto, necessaria ad affrontare la grande crisi che ci avvolge sta per diventare un miraggio e l’investimento fatto dalla Germania sull’Italia potrebbe rivelarsi inefficace e, forse, addirittura spiazzante. Il dibattito sul come verrà avviato il processo di elezione del presidente della Repubblica ci deve preoccupare molto, la “lettura” che ci viene data dalla comunicazione e dalle dichiarazioni delle diverse componenti dei partiti, segnala una storia di società già distrutta, in termini di comportamento istituzionale.
La sua debolezza strutturale emerge con drammaticità, i sistemi di rappresentanza non riescono a darci segnali positivi sul modo in cui la struttura sociale supererà la crisi “a più dimensioni” che ci avvolge. Fino a qualche mese fa sembrava possibile pensare ad una democrazia in grado di muovere le istituzioni usando il buon senso; la conferma dei due presidenti poteva essere una modalità per completare il percorso di navigazione verso l’uscita dalla crisi. L’Italia si poteva confermare come protagonista, insieme alle altre nazioni fondatrici, del rilancio dell’Europa come continente di riferimento.
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Intervista allo storico Pasquale Natella. Una nuova pubblicazione su “Salternum”.

L’eredità della Scuola Medica Salernitana

La grande avventura si realizzò tra il 1000 e il 1860. Con il passaggio dalla ricerca empirica al metodo scientifico tutto assunse una dimensione più locale attraverso l’avvento dei grandi centri urbani e metropolitani.
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Eredità senza tempo
di Giuseppe Ferrantino

Pasquale Natella negli anni Sessanta del ‘900 trattò i manoscritti dello storico della Scuola De Renzi. Nel 1988 pubblicò un saggio che discuteva soprattutto della Scuola del Sudhoff, uno storico esemplare che dava tesi in Germania su inediti della Scuola. Nel 2005 per ricordare Pietro Ebner uscì un lungo saggio sui rapporti tra Velia e Salerno e sugli antichi ospedali cittadini, trattati, poi, questi ultimi in un volume edito nel 2010.
Perché proprio a Salerno tra il X e XIII secolo è fiorita la prima Scuola medica del mondo occidentale? Quali sono stati i fattori determinanti?
“Si è troppo discusso sulla nostra Scuola come primaria nel mondo e la diceria va rivista. Salerno accolse le idee e i testi di scrittori classici e tardo-antichi e di medici arabi e, avendo già nel suo seno esperienze di quelli di Velia, riuscì a coagularle producendo medici e scrittori a sua volta. L’ascolto del maestro avveniva in un luogo che rinvia al senso iniziale di grande tempio in cui si discettava, passato dal sumero èš-gal al greco σχολή, poi latino schola e usato in Italia, nel senso che diamo oggi alla parola scuola, dal 1200. Nel rinnovo il tempio divenne monastero, chiesa, moschea. Gli allievi imparavano il necessario a memoria e solo dal 1109, anno del primo scritto europeo su carta, usarono quest’ultima per appunti”.
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L’acqua non è fondamentale solo per mantenerci in salute: è l’alimento diuretico per eccellenza.

Ma come ritornare in forma dopo le feste?

L’aumento di peso legato a pasti super abbondanti e ipercalorici, ma occasionali, è dovuto principalmente ad un gonfiore da “ritenzione idrica”, per cui basterà drenare e disintossicare per sgonfiarci velocemente.
Foto-Acqua da bere
"Carburante" fondamentale
di Maristella Di Martino

Le tanto desiderate feste natalizie non hanno portato soltanto gioia e vicinanza alla famiglia ma anche aperitivi innumerevoli, pranzi e cene interminabili e uno scompenso notevole di tutti gli equilibri che andrebbero mantenuti per una vita sana. Tornare in forma dopo le feste? Il pensiero ci tormenta. Ci ritroviamo stanchi, gonfi e con una media di un paio chili in più. Come rimediare a tutto questo e ritrovare la silhouette perduta? E’ possibile riuscire in questa impresa che sembra così ardua? Senz’altro sì. Ed è più facile di quanto si possa immaginare. L’aumento di peso legato a pasti super abbondanti e ipercalorici ma occasionali, infatti, è dovuto principalmente ad un gonfiore da “ritenzione idrica”, per cui basterà drenare e disintossicare per sgonfiarci velocemente. Ecco qualche piccolo accorgimento da seguire per tornare in forma dopo le feste…
Preferiamo alimenti che favoriscano il drenaggio e la disintossicazione. Tra questi, in particolare, carciofi, finocchi, cavolini di Bruxelles, cicoria, ananas. Vediamoli nelle loro caratteristiche specifiche: i carciofi sono protettori del fegato, favoriscono la secrezione biliare e la diuresi. Sono molto indicati anche nella dieta dei diabetici e per soffre di ipercolesterolemia. Il loro alto contenuto di fibra li rende utilissimi per la regolarità intestinale.
(continua)
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