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Salerno Economy X.49 – 23.12.2021

Come determinare una parabola non dirompente, né aggressiva, ma, soprattutto, governabile e gestibile.

Il “cambio di passo”, la vera sfida da non perdere

Che cosa accadrà di qui a poco? Ci resta da esprimere solo un auspicio: basta con la vecchia politica, avanti con la nuova, con quella, cioè, che ha dominato l’emergenza e aperto gli occhi a tutti noi sul futuro che è già iniziato.
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Il presidente del Consiglio Mario Draghi
Ci siamo. E’ arrivata la fine di questo difficile anno e si apre, ora, una nuova fase, sebbene ancora continui, a pieno ritmo, purtroppo, l’immersione nella fase pandemica. E’ chiaro che tutti attendono di constatare la scia involutiva della malattia, ma, intanto, il mondo ha continuato la sua corsa (a volte troppo lenta), senza che le varie guerre e guerriglie economiche tirassero mai il freno. E’ ben evidente come la partita globale in corso abbia completamente escluso - nonostante non manchino o siano mancate iniziative importanti - vaste aree (povere) alle prese con il Covid. Eppure il 2022 parte con la mente prevalentemente concentrata sulla partita tra chi sarà il più forte, riuscendo a mettere da parte emergenze e difficoltà, e chi, invece, si appresta a continuare nel ruolo complementare di partner che aspira ad ottenere aiuti (pochi e molto cari) e sostegni.
In questo contesto si inseriscono le “micro-sfide” dei “piccoli” stati che, pure, conservano, con grande saggezza, un enorme patrimonio di competenze e di esperienze internazionali che conferiscono enorme prestigio a personalità che di fatto stanno dimostrando come si governano contesti politici (e, in parte, economici) molto agguerriti, completamente immersi in giochi di potere che non terminano mai.
(continua)
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L’errore di avere individuato risorse per la scuola - edilizia scolastica - e non per il recupero delle disuguaglianze di apprendimento.

Mattarella, la speranza e l’Europa che verrà

La democrazia aiuta e non impedisce l’efficacia della politica economica nelle macroregioni dell’Ue. Il processo avvenuto in Germania - più di quello in campo per la Francia - è da imitare?
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

In contemporanea al messaggio di Mattarella alle massime cariche dello Stato - che ribadisce il clima di concordia e responsabilità che ha portato l’Italia ad essere la nazione a maggior ripresa economica a livello mondiale e la meno esposta ai rischi della pandemia - dalla stampa specializzata (e da Repubblica) è emerso un coro di critiche alla politica economica del governo di unità nazionale che richiede un confronto serio sulle capacità dell’Italia di uscire dalle crisi di credibilità che l’accompagna da diversi anni. Per Carlo Bastasin il generoso piano di finanziamento del Pnrr non sembra aver migliorato la struttura competitiva del Paese, anzi la scomparsa dei vincoli di bilancio ha fatto riemergere tutti i difetti  di comportamento della prima e della seconda repubblica. Per Bastasin un rimprovero feroce va fatto agli economisti per l’assenza di una visione critica capace di riesaminare la storia della politica economica dal dopoguerra ad oggi. La mancanza di una Pubblica amministrazione efficiente (messaggio opposto a quello di Mattarella) diventa ancora un’occasione per l’assunzione di migliaia di  giovani inesperti, ad esempio, come già avvenuto nella storia non solo recente. Anche dalle imprese e dai sindacati il coro di richieste di sussidi non ha aiutato il dibattito, pur necessario, sul famoso debito buono.
(continua)
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L’analisi. Prende forma l’effetto “variante Omicron” su regali e vacanze natalizie.

“Acquisti anticipati a novembre e viaggi cancellati”

Indagine Confcommercio. “Budget complessivo di spesa inferiore a 300 euro per il 97% dei consumatori”. La ripresa dei contagi influenza scelte e orientamenti.

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Tendenza al risparmio
L’effetto “variante Omicron” si “rivela” nei giorni che precedono di poco la pausa festiva, influenzando sostanzialmente lo scenario economico nel periodo di fine dicembre e inizio gennaio. “Se il Natale del 2020 sarà ricordato come il primo dall'avvento del Covid, quello di quest'anno passerà alla storia come quello dell'incertezza e della paura di ricominciare da capo. Il nemico invisibile con il quale stiamo combattendo ormai da due anni non ha per nulla mollato la presa e anzi si trasforma continuamente sotto forma di varianti più contagiose. E' ovvio quindi che i consumi del Natale 2021 risentano di questa situazione tanto che - secondo un’indagine Confcommercio - più di 1 regalo su 3 quest’anno è stato acquistato in anticipo a novembre (in aumento rispetto al 23,3% dell’anno scorso) e, tra chi aveva programmato di partire per le festività natalizie (il 17% degli italiani) quasi la metà ha annullato il viaggio”.
La situazione sanitaria influenza le scelte delle famiglie in termini di vacanze da prenotare e trascorrere. “La risalita dei contagi sta, infatti, condizionando i comportamenti degli italiani tanto che, tra chi aveva programmato di partire in occasione delle festività natalizie (il 17% del totale), quasi un intervistato su due ha deciso di rinunciare alla partenza”. Come pure è emerso che “un intervistato su due” avrebbe acquistato “i regali di Natale nella prima metà di dicembre (53,2%)”.
(Fonte: confcommercio.it/18.12.2021)
(continua)
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“Il 95% dei cittadini acquisterà per le feste soprattutto prodotti italiani, tra un 59% che lo farà perché sono più buoni e il 36% che vede come priorità sostenere l’economia e il lavoro del proprio Paese”.

Aumenta la spesa a tavola, 113 euro per famiglia (+38%)

Indagine Coldiretti/Ixe’. “La crisi causata dalla pandemia ha differenziato fortemente le possibilità delle famiglie tanto che un 9% destinerà al pranzo natalizio non più di 30 euro, mentre un altro 18% si fermerà tra 30 e 50 euro”.
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Acquisti di prodotti italiani
Ma quanto costerà la spesa di Natale a tavola? “Gli italiani tornano a spendere con una media di 113 euro a famiglia, il 38% in più rispetto alle feste del 2020 segnate dal lockdown, con zone rosse, limitazioni alle riunioni di famiglia e la chiusura di ristoranti e agriturismi”. E’ questo il dato che segnala l’indagine Coldiretti/Ixe’ sul tema: “Torna il Natale sulle tavole degli italiani”. La crisi - causata dalla pandemia - “ha differenziato fortemente le possibilità di spesa delle famiglie tanto che un 9% di italiani destinerà al pranzo natalizio non più di 30 euro, mentre un altro 18% si fermerà tra 30 e 50 euro”. Completano il quadro altre fasce individuate dalla ricerca: “il 20% dei cittadini spenderà tra 50 e 100 euro, il 32% tra 100 e 200 euro, il 6% tra 200 e 300 euro”. Una percentuale molto più ristretta - un 3% - “andrà oltre i 300 euro”, mentre “un 4% preferisce non rispondere”. Dal punto di vista territoriale “i più spendaccioni sono gli italiani del Sud - spiega Coldiretti/Ixe’ - con una media di 129 euro a famiglia, davanti a residenti nel Nord Ovest (116 euro) e del Centro (115 euro). Nelle Isole ci si ferma a 109 euro, ma i più parchi sono i residenti del Nord Est, con appena 92 euro a famiglia”.
(Fonte: coldiretti.it/16.12.2021)
(continua)
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Sfilata di dolci. Struffoli ricoperti di miele e confettini colorati, roccocò, susamielli, raffiuoli, mostacciuoli e paste reali.

A Natale stravincono tradizione e famiglia

Pasta al forno, spesso sostituita da lasagna o sartù di riso, ma anche cannelloni come valida alternativa. Secondo rigorosamente a base di carne, magari quella in brodo o roastbeef, arrosto e capretto con patate.
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La grande festa
di Maristella Di Martino

Tradizione, sempre e comunque. E, ovviamente, famiglia. Natale fa rima con una bella tavola imbandita, luci e candele annesse, cibo a volontà e tanti, tantissimi dolci. E noi non potevamo non partire da qui. Ecco i due diktat della lezione delle nostre nonne, campane ovviamente, che per la vigilia predica magro. Ma il 25 non c’è ragione che tenga. Natale è Natale. Il pranzo, infatti, è sostanzioso, variegato, succulento. Soprattutto buono, con la “B” maiuscola.
Tra una chiacchiera e l’altra, una risata e una confidenza tra amici e parenti tutti siamo in trepidante attesa del fischio di inizio della cena. A centro tavola non manca mai la pizza di scarola che apre le danze (a patto che sia sopravvissuta allo spuntino e al pranzo) e col suo impasto avvolge le verdure insaporite con olive, capperi, uvetta e pinoli; una ricca insalata di polpo e baccalà, alici e salmone marinati e broccoli - rigorosamente di Natale - passati in padella con aglio, olio e peperoncino oppure lessati e conditi con olio e limone, arricchiti con il rosso delle papaccelle sott’aceto.
(continua)
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