Come determinare una parabola non dirompente, né aggressiva, ma, soprattutto, governabile e gestibile.
Il “cambio di passo”, la vera sfida da non perdere
Che cosa accadrà di qui a poco? Ci resta da esprimere solo un auspicio: basta con la vecchia politica, avanti con la nuova, con quella, cioè, che ha dominato l’emergenza e aperto gli occhi a tutti noi sul futuro che è già iniziato.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi
In questo contesto si inseriscono le “micro-sfide” dei “piccoli” stati che, pure, conservano, con grande saggezza, un enorme patrimonio di competenze e di esperienze internazionali che conferiscono enorme prestigio a personalità che di fatto stanno dimostrando come si governano contesti politici (e, in parte, economici) molto agguerriti, completamente immersi in giochi di potere che non terminano mai.
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L’errore di avere individuato risorse per la scuola - edilizia scolastica - e non per il recupero delle disuguaglianze di apprendimento.
Mattarella, la speranza e l’Europa che verrà
La democrazia aiuta e non impedisce l’efficacia della politica economica nelle macroregioni dell’Ue. Il processo avvenuto in Germania - più di quello in campo per la Francia - è da imitare?
Pasquale Persico
In contemporanea al messaggio di Mattarella alle massime cariche dello Stato - che ribadisce il clima di concordia e responsabilità che ha portato l’Italia ad essere la nazione a maggior ripresa economica a livello mondiale e la meno esposta ai rischi della pandemia - dalla stampa specializzata (e da Repubblica) è emerso un coro di critiche alla politica economica del governo di unità nazionale che richiede un confronto serio sulle capacità dell’Italia di uscire dalle crisi di credibilità che l’accompagna da diversi anni. Per Carlo Bastasin il generoso piano di finanziamento del Pnrr non sembra aver migliorato la struttura competitiva del Paese, anzi la scomparsa dei vincoli di bilancio ha fatto riemergere tutti i difetti di comportamento della prima e della seconda repubblica. Per Bastasin un rimprovero feroce va fatto agli economisti per l’assenza di una visione critica capace di riesaminare la storia della politica economica dal dopoguerra ad oggi. La mancanza di una Pubblica amministrazione efficiente (messaggio opposto a quello di Mattarella) diventa ancora un’occasione per l’assunzione di migliaia di giovani inesperti, ad esempio, come già avvenuto nella storia non solo recente. Anche dalle imprese e dai sindacati il coro di richieste di sussidi non ha aiutato il dibattito, pur necessario, sul famoso debito buono.
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L’analisi. Prende forma l’effetto “variante Omicron” su regali e vacanze natalizie.
“Acquisti anticipati a novembre e viaggi cancellati”
Indagine Confcommercio. “Budget complessivo di spesa inferiore a 300 euro per il 97% dei consumatori”. La ripresa dei contagi influenza scelte e orientamenti.
Tendenza al risparmio
La situazione sanitaria influenza le scelte delle famiglie in termini di vacanze da prenotare e trascorrere. “La risalita dei contagi sta, infatti, condizionando i comportamenti degli italiani tanto che, tra chi aveva programmato di partire in occasione delle festività natalizie (il 17% del totale), quasi un intervistato su due ha deciso di rinunciare alla partenza”. Come pure è emerso che “un intervistato su due” avrebbe acquistato “i regali di Natale nella prima metà di dicembre (53,2%)”.
(Fonte: confcommercio.it/18.12.2021)
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“Il 95% dei cittadini acquisterà per le feste soprattutto prodotti italiani, tra un 59% che lo farà perché sono più buoni e il 36% che vede come priorità sostenere l’economia e il lavoro del proprio Paese”.
Aumenta la spesa a tavola, 113 euro per famiglia (+38%)
Indagine Coldiretti/Ixe’. “La crisi causata dalla pandemia ha differenziato fortemente le possibilità delle famiglie tanto che un 9% destinerà al pranzo natalizio non più di 30 euro, mentre un altro 18% si fermerà tra 30 e 50 euro”.
Acquisti di prodotti italiani
(Fonte: coldiretti.it/16.12.2021)
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Sfilata di dolci. Struffoli ricoperti di miele e confettini colorati, roccocò, susamielli, raffiuoli, mostacciuoli e paste reali.
A Natale stravincono tradizione e famiglia
Pasta al forno, spesso sostituita da lasagna o sartù di riso, ma anche cannelloni come valida alternativa. Secondo rigorosamente a base di carne, magari quella in brodo o roastbeef, arrosto e capretto con patate.
La grande festa
Tradizione, sempre e comunque. E, ovviamente, famiglia. Natale fa rima con una bella tavola imbandita, luci e candele annesse, cibo a volontà e tanti, tantissimi dolci. E noi non potevamo non partire da qui. Ecco i due diktat della lezione delle nostre nonne, campane ovviamente, che per la vigilia predica magro. Ma il 25 non c’è ragione che tenga. Natale è Natale. Il pranzo, infatti, è sostanzioso, variegato, succulento. Soprattutto buono, con la “B” maiuscola.
Tra una chiacchiera e l’altra, una risata e una confidenza tra amici e parenti tutti siamo in trepidante attesa del fischio di inizio della cena. A centro tavola non manca mai la pizza di scarola che apre le danze (a patto che sia sopravvissuta allo spuntino e al pranzo) e col suo impasto avvolge le verdure insaporite con olive, capperi, uvetta e pinoli; una ricca insalata di polpo e baccalà, alici e salmone marinati e broccoli - rigorosamente di Natale - passati in padella con aglio, olio e peperoncino oppure lessati e conditi con olio e limone, arricchiti con il rosso delle papaccelle sott’aceto.
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