Mentre altri accelerano, rimaniamo indietro, ma “pronti a scattare”. Il problema della credibilità resta prevalente.
E’ “solo” il tempo la vera “questione” da risolvere
Già si profila qualche “riflessione” avanzata in ambito Ue sulla tenuta dell’Italia in merito alla capacità di spesa delle somme già individuate e stanziate. Siamo certi che la “partita” sul Quirinale si “giochi” al netto di tattiche che provano solo a “dilatare” giornate e mesi?
Scadenze "illimitate"
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La società cooperativa attiva nella grande distribuzione è organizzata in 3.305 punti di vendita, 65.772 addetti, 2.390 soci imprenditori associati.
Conad entra in Confcommercio
Siglato l’accordo quadro tra l'Associazione Nazionale Cooperative Dettaglianti e la Confederazione. I protocolli d'intesa sono stati firmati dal presidente Carlo Sangalli, dal presidente di Ancd Maurizio Pelliconi e dall’amministratore delegato Francesco Pugliese.
Da sinistra: Carlo Sangalli e Francesco Pugliese
“Siamo lieti di iniziare - ha dichiarato Francesco Pugliese, ad di Conad - questo nuovo percorso insieme a Confcommercio. Il nostro ingresso segna la prosecuzione di un processo di progressiva semplificazione del sistema di rappresentanza nel nostro settore. Questo ci permette di essere meno frammentati e più uniti, di restituire maggiore forza alla rappresentanza, e di essere quindi più efficaci nello sviluppo del settore del commercio. Oggi, finalmente, operatori e associazioni sono più coesi perché gli interessi sono più simili rispetto al passato. Auspichiamo che altri soggetti possano seguire la nostra scelta, rafforzando la rappresentanza della comunità di imprenditori e di lavoratori che serve il Paese e contribuisce alla ripresa dell’economia, generando valore aggiunto e occupazione”.
(Fonte: confcommercio.it/25.11.2021)
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Dopo le recenti considerazioni del sindaco di Milano sui temi dell’emigrazione verso l’estero di talenti e persone qualificate del comprensorio lombardo.
“Quinta urbanità” e nuova ricerca, le città/infrastrutture complesse
Alla scoperta di perché il distretto degli asini sapienti - nell’area vasta di riferimento - pur disponendo di una serie di beni relazionali di grande qualità, ha problemi associabili alle ragioni dell’esodo dal circuito milanese.
Pasquale Persico
Nel 2015, in occasione di Milano Expo, presentai la relazione sulla possibile risalita della città della Madonnina in tema di transizione ecologica, ponendo a confronto la funzionalità dell’intera area metropolitana - oggi oggetto di forestazione urbana per la risalita - e l’area del Parco Nazionale del Cilento, che, per la sua alta funzionalità ecologica e ricchezza di biodiversità naturale, è stata battezzata e riconosciuta dalla letteratura come città del quarto paesaggio. Nel 2020 il concetto di città bastevole - come critica costruttiva al dispositivo concettuale della teoria della decrescita - si arricchiva del contributo di Amedeo Trezza nel libro “Il Sogno di una civiltà plurale”, edizioni Fondazione Morra. In ambedue i contributi vi è la presunzione di poter far risalire l’urbanità delle due aree, quella milanese e quella del Parco Nazionale del Cilento, verso una nuova idea di urbanità, connessa alla transizione ecologica e digitale, che la letteratura di ricerca innovativa comincia a chiamare quinta urbanità. Ma torniamo alla parola bastevole a cui aggiungiamo reciprocità istituzionale. Da dove ripartire per dare valore a questo progetto culturale ed operativo?
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Il presidente Maione: “Impegno meticoloso per economie nelle spese, efficientamenti nella gestione e potenziamento dei servizi offerti”.
Consac tra i 160 “campioni” nazionali
Bilancio e performance aziendali, a Roma la consegna del riconoscimento “Industria Felix-L’Italia che compete”.
Avv. Gennaro Maione, presidente Consac
(Fonte: Ufficio Stampa Consac Gestioni Idriche SpA/24.11.2021)
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Al via il nostro viaggio nelle varie località italiane. Partiamo dal Settentrione per poi arrivare al Centro e al Sud.
Ricette natalizie italiane, le vie del Nord
Cosa si mangia nelle prossime festività? I piatti della tradizione sono diversi da regione a regione. E agnolotti, bollito, panettone, polenta e strudel sono solo alcune delle tradizionali bontà che fanno capolino a tavola.
Le mille ricette delle feste
Tante sono le differenze tra Nord e Sud a Natale. A cominciare dalla date. 24 o 25? Se da Firenze in su, chilometro più chilometro meno, i festeggiamenti natalizi si concentrano per il pranzo del 25, da Roma in giù tutto comincia con la cena della vigilia. Nel Meridione ci si mette a tavola intorno al tardo pomeriggio del 24 per aspettare la nascita del bambino Gesù tra fritti, menu di pesce e frutta secca a profusione, vini, spumanti ed amari (chiamati “fiduciosamente” digestivi) e si gioca a carte e tombola fino all’alba. Lo stesso dicasi per gli invitati. E il detto “Aggiungi un posto a tavola” vale da Trieste a Lecce, isole incluse. Nelle famiglie del Nord si alterna la location, a casa dai nonni o dai suoceri (dai miei o dai tuoi?) per un totale, al massimo, di 8/10 persone. Al Sud, invece, si passa in rassegna l’albero genealogico fino al terzo grado di parentela. Insomma, mai meno di 20 seduti, compresi gli amici di amici di passaggio.
Ma le maggiori particolarità ci sono di sicuro sul menù. Esistono anche regole precise. Infatti, il 24 dicembre per la cena della vigilia la tradizione predica una cena di magro a base di pesce, mentre il 25 dicembre arriva il via libera anche alla carne.
(continua)
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