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Salerno Economy X.43 – 12.11.2021

Sicuri che quello che ascoltiamo/leggiamo/vediamo affondi le radici nel “contesto reale” degli accadimenti?

“Personaggi in cerca d’autore”, fatti e opinioni

Siamo certi, a questo punto, di comprendere bene quello che succede intorno a noi? Siamo in grado di capire, o, almeno, di intuire dove stanno i “buoni” e dove si annidano i “cattivi”? O è già anche questo un discorso superato dal tempo del “racconto”?
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"E' la stampa, bellezza"
I “personaggi in cerca d’autore”, ormai, si susseguono senza sosta sul palcoscenico della rappresentazione mediatica, che resta l’unico di questi tempi a non azionare il freno, ma, anzi, ad accelerare progressivamente. Anche quando può sembrare che il pubblico - sempre più ampio - intende tirare il fiato. E, invece, no, nessun rallentamento, perché, probabilmente il bacino dal quale attingere per proseguire nel “racconto” di fatti e cose - che accadono, potrebbero accadere o non accadono proprio - sempre “imminenti”, è immerso in una costante dimensione mutante. Resta il dubbio di fondo: ma come si orienta, alla fine, il modesto e “attento” (tele) spettatore di fronte a un contesto che, in realtà, insegue prima di tutto il proprio “successo”, legato alla capacità di “dirimere” il traffico di notizie/non notizie? Siamo proprio sicuri che quello che ascoltiamo/leggiamo/vediamo affondi le radici nel “contesto reale” degli accadimenti? O, a pensarci bene, è proprio il “contesto reale” che costituisce la base di riferimento per elaborare, poi, e testare teorie, convincimenti, schieramenti che, in fondo, sono ben posizionati nelle trincee di un “conflitto” socio/politico vincente perché è esso stesso la materia del contendere, il punto focale che alimenta l’attenzione e gli interessi che si contrappongono? In buona sostanza, è il “conflitto” che attira e attrae il pubblico sempre più disposto a ragionare in termini di contrasto e di contrapposizione, a prescindere da fatti e cose che assumono la rilevanza non secondaria di offrire l’opportunità di scontrarsi.
(continua)
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La valenza non solo simbolica della nuova terminologia che si è ormai affermata nel linguaggio corrente.

Le parole e le frasi della pandemia, come si parla con il Covid

“Andrà tutto bene”, “Rischio ragionato”, “Green pass”, ecco le “tracce” predominanti per provare a dare senso allo sconvolgimento che si è verificato.
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Neo-linguaggi
di Mariano Ragusa

Parole, frasi, persino slogan. Tutte dotate di valenza simbolica, prescrittiva, ordinatoria. Ne abbiamo ascoltate (e replicate) tante nell’arco ancora inconcluso della Pandemia. Proviamo a rileggerle ed a rianalizzarle per capire come si è dato e si cerca di dare senso allo sconvolgimento causato dal Covid 19.
Andrà tutto bene.
Lo abbiamo cantato dai balconi delle case diventate prigioni nei mesi duri del lockdown; lo hanno ripetuto ossessivamente conduttori televisivi e gli spot pubblicitari (quei pochi andati in onda vista la paralisi del mercato). Rassicurazione ed auto-rassicurazione rivolte ad un nebuloso futuro migliore. Le cose andavano tutt’altro che bene. Alla conta delle vittime l’Italia ne ha annoverate oltre 130.000 sin dall’inizio dell’epidemia. Non andava tutto bene negli ospedali e reparti di terapia intensiva. Caricare di paura la paura, intensificare il senso di smarrimento. La regola dei media non ha rivisto, in quei giorni, se stessa benché a prevalere fosse la logica istituzionale del “rassicurare”.
In quei giorni un quotidiano del Nord pubblica con invadente rilievo la notizia di una circolare, diramata dai vertici medico-amministrativi di una Asl, in base alla quale andava applicato un criterio selettivo per somministrare le cure in terapia intensiva. In brutale sintesi: prima i più giovani, poi i vecchi. Selezione socio-anagrafica dettata dalle limitate risorse sanitarie. Molti si scandalizzarono. Altri, pur con quale remora morale, avvertirono che “in emergenza il medico è sempre chiamato ad una scelta impietosa”. Appunto, impietosa ma non meno agghiacciante ed inaccettabile. La notizia non ebbe vita lunga.
(continua)
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Il cambiamento è sostanza, ha bisogno di un impegno infinito, di un progetto morale di larghissimo respiro.

Napoli, il contenitore “euromediterraneo” e il futuro dell’Europa

Il Cardinale chiede a Erri De Luca e agli altri intellettuali - laici e cattolici - di dialogare per costruire la città metropolitana, recuperando il “vissuto altrove”.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Con l’incontro con lo scrittore Erri De Luca, il Cardinale ha voluto confermare la sua voglia di ricerca della sussidiarietà necessaria ad affrontare la lunga transizione di difficoltà che Napoli vive come città con istituzioni poco efficaci, anche quelle di fede. L’iniziativa è meritevole e si sovrappone ad altri mille percorsi pastorali orientati dal fare piuttosto che dal dire. Questa volta, nella cattedrale della città, si é alla ricerca di parole originali, capaci di illuminare e decodificare il Nuovo Sacro di cui la città ha bisogno, per accompagnare l’urbanità condivisa. L’intellettuale è interrogato per riconoscere le parole d’ordine e d’amore per la città in disordine. Non un ordine biologico - che pure aiuterebbe a guardare il potenziale ambientale ancora in rete, unico riferimento per uscire dalla crisi dei rifiuti, delle marginalità, del turismo a voracità indeterminata - ma un insieme di segni, simboli, riti capaci di guidare la ricomposizione del mosaico sociale e territoriale impazzito.
Ancora una volta l’intellettuale si allontana e si avvicina alla Napoli del vissuto; la racconta come vissuto altrove, tra le città del Sud, parte del continente geografico - il Mediterraneo - che è il suo continente contenitore storico e culturale, oggi euromediterraneo a cui l’Europa aggrappa il suo futuro.
(continua)
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Il provvedimento é andato ad impattare su una vasta platea di contribuenti potenziali beneficiari nell'anno che si sta per concludere.

Il “caos” delle agevolazioni sui bonus per le ristrutturazioni edilizie

L'agevolazione sarà sostanzialmente identica, quanto a modalità di fruizione, rispetto allo scorso anno. Cambierà, però, la percentuale di credito d'imposta fruibile, che sarà ridotta drasticamente, dal 90 al 60%.
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Sergio Cairone
di Sergio Cairone*

Via libera al bonus facciate anche nel 2022, anche se con alcune limitazioni. La legge di Bilancio al vaglio delle Camere conterrà anche una proroga di questo importante provvedimento che é andato ad impattare su una vasta platea di contribuenti potenziali beneficiari nell'anno che si sta per concludere. In considerazione del fatto che il Documento programmatico di bilancio non aveva previsto una proroga del bonus facciate nel 2022, il 22 ottobre 2021 è stata presentata un'interrogazione a riposta scritta al Ministero dell'Economia e delle Finanze, (la numero 4-10503). Con è essa stato di fatto richiesto al Mef l'inserimento nel disegno di legge di Bilancio 2022 della proroga del bonus facciate. L'agevolazione sarà sostanzialmente identica, quanto a modalità di fruizione, rispetto allo scorso anno. Cambierà, però, la percentuale di credito d'imposta fruibile, che sarà ridotta drasticamente, dal 90 al 60%. Le zone incluse tra quelle beneficiarie sono quelle definite A e B, individuate dall’articolo 2 del decreto n. 1444/1968 del Ministero dei lavori pubblici: la prima (la cosiddetta zona A) include le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi. La seconda zona, invece, considera un altro requisito importante da tener conto per verificare le zone come includibili: in esse la superficie coperta degli edifici esistenti non può essere inferiore al 12,5% della superficie fondiaria della zona, e la densità territoriale è superiore a 1,5 mc/mq.
(continua)
* Dottore commercialista
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Se non le tolleriamo, consumiamole come contorno per un paio di settimane lessate o, meglio, cotte al vapore.

Cime di rapa? Un girovita davvero perfetto

Disintossicanti e depurative, hanno capacità antiossidanti. Ci aiutano a restare giovani. Ideali nelle diete per perdere peso: solo 22 kilocalorie ogni 100 grammi e contribuiscono alla pancia piatta.
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Alleato per la salute
di Maristella Di Martino

Un ortaggio troppo spesso dimenticato ma, per quanto un tantino amaro, rappresenta un prezioso alleato per la salute. Disintossicanti e depurative, hanno poi capacità antiossidanti perciò ci aiutano a restare giovani. E la buona notizia è che sono ideali nelle diete per perdere peso: solo 22 kilocalorie ogni 100 grammi e contribuiscono alla pancia piatta. Combattono infatti quel fastidioso gonfiore addominale che si accentua alla fine o durante un pasto specialmente quando abbiamo esagerato con latte vaccino o ovino, formaggi freschi o stagionati, gelati e yogurt. Colpa del lattosio, dunque, che se non ben metabolizzato, per essere assorbito, deve essere scomposto nelle sue due componenti (glucosio e galattosio) da parte di un enzima chiamato lattasi.
Se non tolleriamo questi alimenti, consumiamole come contorno per un paio di settimane lessate o, meglio, cotte al vapore: spazzeremo via le tossine e rimineralizzeremo i tessuti. E non buttiamo l’acqua di cottura, particolarmente ricca di principi sgonfianti. La berremo calda per esaltarne le proprietà depuranti.
(continua)
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