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Salerno Economy X.40 – 22.10.2021

L’inutile “propaganda” resta il canale principale di affermazione sul mercato del consenso.

La prevalenza “tautologica” del racconto politico

La convinta ripetizione del già detto, del nulla prevalente, finisce per inibire ogni sforzo spontaneo che, pure, sopravvive nella maggioranza della popolazione.
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Politica "distratta"
E’, ormai, evidente che soffriamo tutti - (quasi) tutti - di una permanente propensione al pronostico, alla previsione, alla precisa e ripetitiva perimetrazione del “che cosa accadrà”. Certamente, in molti casi, si tratta di un’inclinazione dettata dal susseguirsi di eventi che appaiono, anche al di là del loro effettivo “peso”, determinanti o, comunque, influenti sul futuro prossimo o più immediato. Ma anche quando ci concentriamo su fatti meno importanti, si scatena la sindrome dell’attesa, lasciando spazio al “gossip” più accelerato possibile. Se limitiamo questo atteggiamento collettivo - che determina anche il peggioramento costante della qualità effettiva delle relazioni dominanti - al contesto più generale di quella che era un tempo chiamata “vita pubblica”, ci rendiamo conto di come il “racconto” di quello che accade è, ormai, caratterizzato dal più mediocre meccanismo “tautologico”. Per essere più chiari: “tautologìa s. f. [dal gr. ταὐτολογία, comp. di ταὐτο- «tauto-» e -λογία «-logia»]. (…) Nell’uso non strettamente filosofico, ragionamento, espressione, termine o altro elemento linguistico che sostanzialmente ripete quanto già detto e significato in un’altra espressione o con un altro termine o elemento: questa non è una spiegazione, è solo una tautologia; un tipico esempio di tautologia onomastica è il toponimo Mongibello, formato con mon(te) e l’arabo ǧebel, che anch’esso significa «monte» (…)”, https://www.treccani.it/vocabolario/tautologia/.
(continua)
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Presentato il 2° Rapporto Censis-Confimprese. Il rimbalzo dei consumi.

Spesa delle famiglie oltre 1.000 miliardi a fine anno

“Cresce la voglia di canali fisici del retail: il 65% degli italiani vuole tornare nelle piazze dello shopping”.
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Consumi
“Alla fine dell’anno la spesa per consumi delle famiglie sfonderà il muro dei 1.000 miliardi di euro. Nel secondo trimestre del 2021 i consumi degli italiani si sono già ripresi del 14,2% rispetto allo stesso periodo del 2020 (33 miliardi in più), con una netta inversione di tendenza rispetto al -5,4% registrato nel primo trimestre dell’anno. L’incremento a consuntivo d’anno ammonterà a 60 miliardi in più rispetto all’anno scorso, un tesoretto prezioso per rivitalizzare l’economia reale. Complessivamente la pandemia ha bruciato dieci anni di crescita dei consumi. Ma, se non ci saranno nuovi stop sanitari, a Natale si prevedono almeno 9 miliardi di spesa in più rispetto alle passate festività”. È questo il quadro delineato dal 2° Rapporto Censis-Confimprese, l’associazione che raggruppa gli operatori del retail, con il contributo di Nhood. Va detto che sono “4,5 milioni gli italiani che, forti di redditi rimasti intatti e di risparmi forzosi dovuti all’impossibilità di poterli utilizzare durante la pandemia, ora sono pronti a spendere per i consumi più di quanto facessero nel periodo pre-Covid”. E’ ampiamente chiaro che “usciti dall’emergenza, il 57,2% degli italiani tornerà a spostare soldi dal risparmio ai consumi, per andare oltre le scarsità imposte dal periodo recente. Più la paura allenta la presa, più crescono le tigri del consumo”.
(Fonte: censis.it/14.10.2021)
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Il pessimismo di Camus che nel 1944 parlava della contemporaneità di Sisifo ai piedi della montagna del miraggio di una nuova Europa.

La vera impresa di Draghi per tenere in piedi l’Italia

Lo scontro con i capipartito che appaiono ancora come rentier del secolo passato, sonnambuli nella contemporaneità. La loro identità resta legata alle rendite di posizione, che dovranno, però, necessariamente sparire.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

“La lezione di Draghi ed il ritardo assonnato dei partiti” - l’articolo di Ernesto Pappalardo della scorsa settimana - merita un’ulteriore riflessione, dopo aver ascoltato i rappresentanti dei partiti commentare i risultati elettorali delle amministrative. A cominciare dai sindaci eletti, ad occhi chiusi, è stato difficile distinguere l’appartenenza alle diverse città capoluogo. A tutti è sembrato verosimile potersi aggrappare ai temi comuni della cattura delle risorse del Pnrr per migliorare la governance del proprio programma. I responsabili nazionali dei partiti, invece, hanno ribadito il solito ritornello dell’appartenenza ad un polo di valori contrapposti. La pandemia, che è ancora un argomento non completamente analizzato, è diventato un richiamo ideologico sulle libertà, mentre la Costituzione non letta viene percepita come discussione superflua, o con accenni banali. Il tema del ritrovato vantaggio competitivo raggiunto dall’Italia, grazie alla popolazione responsabile ed al prestigio internazionale di Draghi, evidenziato da Pappalardo, è un argomento poco approfondito ed il dopo Draghi, come discussione, fa apparire, i capipartito come rentier del secolo passato, sonnambuli nel tempo contemporaneo. La loro identità è legata alle rendite di posizione, ma queste dovranno necessariamente sparire ed il loro apparire in tv - per essere chiamati ancora leader - è apparso come realtà virtuale. Non a caso, il ragionamento dell’amico giornalista parte dall’ipotesi che a livello internazionale la percezione di un’Italia istituzionalmente più forte e credibile rispetto a qualche hanno fa, potrebbe cambiare non appena i partiti esistenti riprenderanno le loro postazioni adesso temporaneamente sospese, per la presenza di un timoniere in grado di segnalare la rotta più strategica.
(continua)
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I risultati emersi nel corso del Festival dello Sviluppo sostenibile organizzato dall’ASvis.

“L’Italia si allontana dagli Obiettivi Onu”

Ancora lontano il raggiungimento dei “goal” individuati da Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “In alcuni casi, la situazione è peggiorata rispetto all’anno precedente”.
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Sviluppo sostenibile
“L’Italia è in ritardo, molti degli Obiettivi (o Goal) fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite appaiono ancora più lontani da raggiungere di quanto non lo fossero lo scorso anno”. E’ questo “il quadro che emerge dal sesto rapporto annuale dell’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (asvis.it), presentato al palazzo delle Esposizioni di Roma dai presidenti dell’Alleanza Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini”. Si accendono “alcune luci di speranza” ma non si ignorano “le tante ombre che purtroppo appaiono preponderanti”. Nella premessa del rapporto si fa riferimento alle “scelte che facciamo oggi” e che “possono garantire un futuro realmente sostenibile delle nostre società, ma il tempo a disposizione per invertire la rotta appare purtroppo sempre più ristretto”.
Nel rapporto - “frutto del lavoro di oltre 800 esperti che lo hanno elaborato usando indicatori derivanti, per la quasi totalità, dalla statistica ufficiale” - “come nel 2020, la situazione dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite” risulta “complessivamente peggiorata rispetto al 2019”. In particolare, è “migliorata rispetto a tre obiettivi (energia, cambiamento climatico, pace e giustizia); stabile per altri tre (fame, acqua, innovazione) ma è peggiorata per ben nove di questi obiettivi (povertà, salute, istruzione, parità di genere, occupazione, disuguaglianze, città, biodiversità terrestre, cooperazione)”. E “per i restanti due (produzione e consumo responsabile e biodiversità marina) non è stato possibile misurare l’andamento”.
(Fonte: asvis.it/28.09.2021)
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Il consumo di due porzioni giornaliere riduce la circonferenza della pancia.

Legumi, ecco come avere un girovita perfetto

I ceci sono più calorici. Oltre a essere ricchi di amido, vitamine e acidi grassi (soprattutto il linoleico), contengono anche le saponine, sostanze che aiutano a eliminare trigliceridi e colesterolo dall’intestino. E, ovviamente, sono più digeribili se privati dell’involucro che li avvolge.
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Salutari
di Maristella Di Martino

Vogliamo una bella linea? Ci salveranno i legumi… Come? Direte. Sfatiamo subito un falso mito: non ci gonfiano ma danno subito un senso di sazietà e sono tra i più adatti a farci raggiungere gli obiettivi dei mesi che preparano all’estate. Se abbiamo voglia, quindi, di sfoderare un girovita da capogiro, affidiamoci a madre natura e il gioco è fatto. I benefici che ci assicurano sono tantissimi. Ottimi, in particolare, anche per contrastare pigrizia intestinale, tonificare l’apparato circolatorio, prevenire colite o intolleranze alimentari e abbassare i livelli dei grassi nel sangue. Inoltre, il consumo di due porzioni giornaliere riduce la circonferenza della pancia.
Ma i benefici dei legumi non sono solo questi. Fagioli e piselli aiuterebbero a controllare la pressione sanguigna e il livello di trigliceridi circolanti nel sangue. Essendo piselli, fave, fagioli, ceci, lenticchie e soia la più importante fonte proteica vegetale, contengono inoltre discrete quantità di carboidrati e grassi di elevato valore nutritivo. Non affaticano il fegato (le proteine vegetali sono più leggere da assimilare delle animali); aiutano a ridurre il colesterolo (fibre e sali che contengono liberano il sangue dai grassi); evitano la stipsi (la cellulosa favorisce l’espulsione delle scorie tramite le feci).
(continua)
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