In uno splendido libro (Il Mulino, 1978) di George Huppert, la descrizione delle dinamiche antiche (e sempre nuove) che attraversano le classi sociali.
Lo sviluppo (quasi) perduto e i borghesi-gentiluomini
Una maggiore interazione con le forze più autenticamente disponibili a mettersi in campo per avviare le riforme del Recovery fund resta a tutti gli effetti il valore più costruttivo di tanti processi basati su una positiva dinamica anche sindacalmente rilevante.

Questione di tempo
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L’incertezza spiega l’annunciato boom dei contratti a termine. Si agisce sul tempo breve-medio.
Lavoro, occupazione e contenimento del danno
La situazione del sistema economico nazionale ed il ridisegno di quello globale spingeranno inevitabilmente verso politiche di sostegno la cui qualità (e umanità) non deriverà soltanto da garanzie assolute.

Incertezza
Sul pannello dei settori produttivi brilla il segno “più” che vuol dire ripresa in corso. Diffuso, non senza punti di caduta, da spingere gli esperti alla rivalutazione dell’aumento del Pil indicato adesso nel +5%. Ne ha dato conto, incrociando più dati attinti da fonti autorevoli, il Corriere della Sera in un articolato articolo firmato da Dario Di Vico. Anche rispetto ai consumi, benchè ancora con marcata impronta psicologica, il sentiment è positivo. Segnali diffusi di ripartenza grazie evidentemente ad un clima generale alimentato dalla fiducia.
Nel quadro di analisti c’è anche il lavoro, tema cardine nella prospettiva di ripresa della crescita e caldo in queste settimane per il nodo licenziamenti al centro del confronto tra sindacati e imprese con il governo chiamato a comporre una non facile mediazione. La questione è decisiva. La materializzazione dello spettro della disoccupazione renderebbe plastico il passaggio dalla crisi sanitaria, subita con la pandemia, alla sua traduzione in crisi sociale. Costi umani già pagati, con il flagello del Covid, ad altri che se ne aggiungerebbero. E’ doloroso affermarlo: la situazione del sistema economico nazionale ed il ridisegno di quello globale spingeranno inevitabilmente verso politiche di sostegno la cui qualità e “umanità” deriverà più che da garanzie assolute, dal massimo contenimento del danno in termini di perdita di posti di lavoro.
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L’idea di non “basarsi” solo sulla visione “adattiva” dell’adesso da completare.
Bonaccini, l’agorà e le nuove geografie funzionali
A proposito della presentazione di quanto realizzato da Stato e Regioni - Lombardia ed Emilia Romagna - in materia di ricostruzione post terremoto. Il “risveglio” per costruire una nuova percezione di cittadinanza.

Pasquale Persico
“Cittadini dell’Europa e del mondo si diventa”, potrebbe essere questo il commento alla presentazione che il presidente Stefano Bonaccini ha fatto, resoconto di maggio, su quanto realizzato dalla Stato e dalle Regioni - Lombardia ed Emilia Romagna - in materia di ricostruzione post terremoto. E’ arrivato il tempo di rendicontare ma anche di fare riferimento a un bilancio sociale capace di vedere oltre l’atlante degli interventi effettuati negli oltre sessanta comuni dell’area vasta del cratere (quattro province dell’Emilia Romagna ed una della Lombardia). Il terremoto ha rivelato a tutti un altro sistema di rischi; è emersa, però, una nuova identità territoriale, prima non vista dalle geografie sovrapposte di riferimento. Ogni volta che il sistema complesso viene ignorato - a favore di altre finalità non condivise - si generano danni; questa è l’attuale raccomandazione sopravvenuta, a cui si aggiunge quella post-pandemica: l’uomo distrugge il proprio ambiente e non si accorge di distruggere anche se stesso. Bonaccini, nel presentare il resoconto, allarga la riflessione sulle relazioni tra l’uomo e il sistema in cui vive, fino ad invitare tutti quelli che hanno contribuito alla ricostruzione a fare un salto ulteriore in termini di credibilità futura.
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L’indagine della Coldiretti diffusa in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Tre milioni di italiani scelgono le vacanze nei parchi
“La pandemia e le misure di restrizione e di limitazione degli spostamenti hanno portato con sé la voglia di stare nel verde unita a una nuova sensibilità e le scelte per le ferie 2021 ne sono una evidente dimostrazione”.

Svolta green
A rendere attrattive le vacanze green “principalmente i 24mila agriturismi nazionali che - spiega la Coldiretti - spesso situati in zone isolate, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e ampi spazi nel verde dove le distanze non si misurano in metri ma in ettari, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”.
(Fonte: coldiretti.it/ 05.06.2021)
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Indagine previsionale di Assoturismo Confesercenti su 2.185 imprenditori della ricettività.
Il turismo? Prova a ripartire dall’estate
In movimento soprattutto flussi di italiani. Presenze straniere ferme a 34,8 milioni. Prima della pandemia sfondavano la quota di 100 milioni. Messina: “Riaprire non basta, serve un piano di rilancio della destinazione Italia”.

Lentamente
(Fonte: confesercenti.it/ 05.06.2021)
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