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Salerno Economy X.10 – 12.03.2021

Siamo entrati nella giusta prospettiva che disegna il nuovo mondo dell’occupazione.

E’ l’ora dello smart working, il lavoro entra a casa

Prende forma nelle Pubbliche amministrazioni “l’individuazione di una disciplina del lavoro agile per via contrattuale”. Al centro di questo percorso si rafforza la flessibilità organizzativa.
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Cambio di passo
Mentre la realtà quotidiana sembra più o meno totalmente avvolta nella ricerca di soluzioni efficienti per portare a termine il ciclo di vaccinazioni - a tutti - e mentre la pandemia desta forte preoccupazione, emerge sempre più la complessa e difficile questione economica e occupazionale. La differenziazione tra i settori che vivono cicli importanti, espansivi - come il mondo dell’information technology, la logistica e i trasporti, la grande distribuzione e la filiera dell’agroalimentare - e gli altri che, invece, vedono il susseguirsi di ondate negative, determina una nuova condizione dell’economia con notevoli riflessi prima di tutto sociali, ma anche sul cambiamento dei profili richiesti dalle aziende chiamate in questo momento a dare risposte qualificate e operative. In tutte le ricerche pubblicate di recente si fa riferimento alla domanda di operatori della sanità - con varie specializzazioni - e con competenze nell’ambito dell’assistenza sociale, di profili in grado di lavorare nei servizi per la formazione di personale, di addetti per l’industria agroalimentare. In altre parole, la crisi ha riscritto le materie-base del mercato del lavoro, spingendo in primo piano professioni e capacità operative che a partire da oggi si riveleranno fondamentali per rispondere al mutamento ormai accelerato in questo ultimo anno di crisi.
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L’analisi del “Sole 24 Ore” (Gianni Rusconi) fotografa il momento delicato per il comparto duramente colpito dagli effetti della pandemia.

Turismo, vaccinazioni snodo cruciale

Emerge, per le strutture, la priorità della trasparenza nel descrivere i protocolli di sicurezza attuati, seguita dalla possibilità di gestire sia il check in che tutti i pagamenti in modalità contactless.
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Last minute o last second?
di Diletta Turco

Che si tornerà di nuovo a viaggiare è certo. Il problema è che, al momento, complice anche il ritorno di alcune regioni in zona rossa e il rallentamento della campagna vaccinale, non si sa quando. E, soprattutto, come. Tutte le analisi e gli scenari che riguardano il 2021 parlano di una timida ripresa dei viaggi in Italia solamente dall’estate. Proprio perché questo periodo dell’anno viene visto come il giro di boa delle vaccinazioni di massa alla popolazione, italiana e non. La fotografia del momento delicato per il turismo è stata scattata da Gianni Rusconi in un interessante articolo su Il Sole 24 Ore, che pone l’accento su due questioni importanti. Da un lato la difficile gestione delle prenotazioni, e dall’altro la nuova frontiera dell’esperienza-viaggio.
Per quello che riguarda il primo aspetto, viene evidenziato come il format oramai preferito – o forse obbligato – dai turisti sia quello del last second (pure il last minute inizia a dare problemi, visto lo scarto temporale ridotto, ad esempio, tra la comunicazione dell’ingresso di una regione in una determinata fascia di colore e l’ingresso stesso). In pratica, si sceglie sempre più 48 ore prima dalla partenza. Va da sé che, almeno per ora, gli itinerari dipendono dalla colorazione delle regioni, sia la propria di partenza che, ovviamente, quella di destinazione.
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Le parole chiave per trovare la rotta giusta nell’ambito della nuova politica economica che dovrà prendere forma.

Asili e scuola, la buona gestione del Recovery

Istruzione e formazione continua, senza disuguaglianze, in connessione con gli altri investimenti complementari, per cominciare a essere credibili.

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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Il prof. Cottarelli - anche con il suo libro “All’inferno e ritorno” - spiega con semplicità (ed esplicito riferimento alla letteratura su disuguaglianza e sviluppo) che la ripartenza non può che iniziare dall’apprendere ad apprendere. Ecco che la sua proposta di intervenire subito sugli asili rimane centrale e connessa a più temi territoriali. Il primo riguarda la connessione tra istruzione, sanità ed ambiente. Il premio Nobel Angus Deaton - nel suo libro “ La grande fuga” - mette in risalto che la povertà ed il non accesso all’educazione (anche come presa di coscienza della propria cittadinanza attiva, diritto alla salute ed all’ambiente) sono la prima causa della mortalità infantile. La percezione del diritto alla salute nasce dal modello educativo di base dei ragazzi e delle famiglie. Ecco, allora, che l’intervento sulla salute e sul sistema sanitario non può essere disconnesso dalle modalità forti di intervento sul sistema scolastico. Appare la seconda connessione, il sistema di mobilità territoriale è integrato nell’area vasta con una rete ecologica efficace.
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L’analisi di Pino Melara, presidente e ad di Fmts Group, sugli scenari che si sono delineati.

“Formazione, è il momento di gestire il cambiamento”

Aumenta la richiesta di profili IT, arrivano segnali importanti dalla logistica e dai trasporti. E poi emerge il circuito della Grande Distribuzione, soprattutto per i generi alimentari.
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Pino Melara, presidente e ad di Fmts Group
Se c’è una cosa che l’attuale momento storico ha influenzato è senza dubbio il linguaggio. Termini considerati fino a ieri di appannaggio esclusivo di determinate categorie, sono entrati di fatto nel vocabolario di molti. La pandemia ha direttamente e indirettamente sollecitato nuovi approcci. Di necessità virtù, direbbe qualcuno. E così da marzo 2020 lo Smart Working è entrato di diritto nel modus operandi della maggior parte delle aziende, pubbliche e private. Parlare di soft skills per far fronte al mismacht è diventato quasi di moda, quando invece dovrebbe essere un’esigenza. Per Pino Melara, presidente e Ad di Fmts Group, questi argomenti rappresentano il pane quotidiano. Fmts è una delle realtà più importanti del Mezzogiorno d’Italia nel settore della formazione: più di 300mila ore erogate fino ad oggi; dodici le aziende che fanno capo al gruppo, 220 le risorse interne (63% sono donne e il 54% è under 35).
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Legge di bilancio 2021, via anche al provvedimento per le aziende del Mezzogiorno.

Incentivi contributivi, una spinta nel mare dei problemi

“Le misure non sono sufficienti per rilanciare l’economia - considerato anche l’avvicinarsi del 31 marzo, giorno in cui scade il divieto di licenziamento, salvo ulteriori proroghe - ma vanno accolte con la speranza che possano rappresentare una spinta all’incremento occupazionale”.
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Prospettive
di Antonio Viviano*

Con le circolari n. 32 e n.33 del 2021 l’Inps ha autorizzato la fruizione degli incentivi contributivi previsti dalla Legge di Bilancio 2020. Si tratta, in particolare, dell’Esonero Contributivo Donne e Decontribuzione Sud. Nel dettaglio la circolare n. 32/2021 autorizza la fruizione dell’esonero contributivo donne per le assunzioni effettuate nel biennio 2021/2022. L’agevolazione prevista dalla L. 178/2020 necessitava dell’approvazione della Ce. Una volta ricevuta, l’Inps ha dettato le regole.
L’esonero contributivo riguarda l’assunzione di donne aventi determinate caratteristiche: almeno 50anni d’età e disoccupate da almeno 12 mesi; donne di qualsiasi età residenti nel Mezzogiorno prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; donne di qualsiasi età, ovunque residenti, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi e donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi. L’esonero è pari al 100% dei contributi dovuti dal datore di lavoro fino ad un massimale di 6mila euro annui. La durata va dai 12 mesi per i contratti a tempo determinato ai 18 mesi per i contratti a tempo indeterminato e riguarda anche eventuali trasformazioni.

*Consulente del lavoro
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Già nel Medioevo si adoperava per varie caratteristiche. Secondo una credenza popolare allontanava i serpenti e gli insetti molesti, oltre a diffondere un gradevole profumo.

Menta, aroma della felicità (con mille benefici)

Si usa in cucina, ma per le sue proprietà benefiche può essere anche un rimedio naturale, sotto forma di tisana, per digestione, gastrite e spasmi. Utile per chi soffre il mal d’auto e per chi sta a dieta, è diuretica ed antispasmodica.
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Preziosa
di Maristella Di Martino

La menta è una pianta aromatica, nota fin dai tempi di Egizi e Romani, che già la adoperavano prevalentemente in cucina. Sulla menta si è detto davvero di tutto. E c’è anche una leggenda. Questa pianta sarebbe servita a dissetare Gesù durante la fuga in Egitto e per questo fu benedetta. Per gli antichi Greci, invece, si tratterebbe della ninfa Mentha, trasformata in una pianta da Persefone, gelosa di lei. Nel Medioevo la menta ha vari usi: secondo una credenza popolare allontana i serpenti e gli insetti molesti, oltre a diffondere un gradevole profumo nelle stanze. Rami stretti, foglie verde vivo e, soprattutto, profumo intenso e balsamico. I fiori di menta tendono al rosa ed al violaceo, sono raccolti in spighe e sbocciano fra l’estate e l’autunno. Ne esistono vari generi: la menta spicata, la menta piperita e la mentuccia. E tutti custodiscono mille benefici: la menta può essere consumata fresca oppure raccolta in mazzi e seccata per poi ricavarne tisane. I più esperti si cimentano nella distillazione per trarne gli oli essenziali. Ma il procedimento è un po’ complesso.
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