Come si costruiscono e si “governano”, più di prima (molto più di prima), le forze che provano a raccogliere il consenso.
La politica? E’ una “questione” di leadership
Il processo degenerativo dei partiti è già in atto da diverso tempo e va avanti in tutte le sue articolazioni, ribadendo, più spesso di quanto sembra, il netto primato del “capo” rispetto alle innumerevoli questioni che scorrono da un tavolo all’altro.
Forme di influenza
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Aziende e consumatori, coinvolti nell’ottica green, scelgono prodotti pronti per essere riciclati.
Economia circolare, la “rivoluzione” è vincente
L’incentivo può essere chiesto da tutte le aziende. I progetti - spiega il sito di Invitalia - devono essere realizzati in una o più unità locali sul territorio nazionale. Spese e costi previsti non inferiori ai 500mila euro e non superiori a 2 milioni (durata tra 12 e 36 mesi).
Ottica green
La definizione precisa arriva dalle direttive del Parlamento europeo che ne ha seguito da vicino la nascita e lo sviluppo. L’economia circolare è un «modello di produzione e consumo» che si basa su «condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile». La rivoluzione che porta con sé questo nuovo modello di economia non riguarda, quindi, solo le aziende che producono beni in un’ottica “green” (d’altronde l’ecosostenibilità non è di certo un concetto freschissimo) ma anche il consumatore finale del prodotto stesso che sceglie consapevolmente di non acquistare un bene destinato ad essere semplicemente buttato, ma sa benissimo che questo bene, al termine della sua vita di oggetto-da-usare diventerà di nuovo materia prima per altre cose. E’ proprio in quest’ottica che si inserisce il bando del Ministero dello Sviluppo Economico sugli incentivi per l’economia circolare operativo dallo scorso 10 dicembre. Gli aspetti organizzativi e pratici sono gestiti da Invitalia.
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Le raccomandazioni dell’Unesco finalizzate alla buona percezione dei beni culturali (convenzione di Faro).
Imparare a vivere insieme, “essere per essere”
Educare alla razionalità del noi, alla solidarietà necessaria, diventa il primo asse portante della scuola post-pandemia, che vuole contribuire a migliorare il sentiero di crescita, sostenibile e inclusivo.
Pasquale Persico
L’affermazione di partenza del bel libro di Patrizio Bianchi (già rettore dell’Università di Ferrara) - scritto dopo l’esperienza di assessore della Regione Emilia Romagna e di coordinatore del Comitato degli esperti nominato dalla ministra dell’Istruzione Azzolina - ribadisce che la pandemia ci ha tolto la scuola, quella che conoscevamo e ritmava la vita delle famiglie e delle città. E’ emersa, però, la situazione drammatica nella quale la scuola era già precipitata, non avendo, percepito da tempo il grande tema della connessione tra istruzione e sviluppo. L’Europa ricorda questo fondamentale collegamento negli indirizzi programmatici del Recovery Fund, che si chiama anche programma di rigenerazione o ripartenza per le giovani generazioni. I più bassi tassi di istruzione riguardano molte aree dell’Italia (e non solo il Mezzogiorno), le periferie urbane e le aree interne parlano anche senza le statistiche: la dispersione scolastica accompagna la disoccupazione giovanile e la crescita della popolazione non attiva. I giovani che non si istruiscono e che non si avvicinano alla conoscenza nemmeno con il lavoro sono una caratteristica drammatica presente in tutte le città ed i tutti i territori marginali.
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Si conferma la mancanza delle non più rinviabili riforme strutturali necessarie al Paese.
Legge di bilancio, bonus e agevolazioni senza visione strategica
Un enorme contenitore delinea il profilo normativo caratterizzato da 136 “bonus”. Necessari oltre 150 decreti attuativi per rendere pienamente operativo il complesso provvedimento.
Novità?
Pubblicata sulla G.U. 322/2020 la Legge n. 178/2020 “Legge di Bilancio 2021”, in vigore dal 1 gennaio 2021. Quali le novità in materia di lavoro? Di novità vere e proprie non ne possiamo citare in quanto le misure contenute sono delle proroghe di strumenti già disponibili nel 2020 e negli anni precedenti. Possiamo sintetizzare le principali misure raggruppandole in sotto ambiti. Dalla lettura delle norme contenute la riflessione che nasce è relativa alla mancanza, a parere di chi scrive, di una visione strutturale delle riforme necessarie al Paese per ripartire dopo la grande crisi generata dalla pandemia. La L. 178/2020 sembra essere un enorme contenitore di Bonus e Agevolazioni, spezzettati e privi di visione strategica.
In conclusione la Legge contiene 136 “Bonus” ed occorrono oltre 150 Decreti Attuativi per renderli pienamente operativi.
*Consulente del lavoro
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L’Osservatorio individua gli strumenti utili alla ripartenza dell'articolato comparto.
Turismo, nel 2020 persi 53 miliardi di euro
Le Camere di Commercio: “Per il rilancio occorrono nuovi modelli di governance a livello territoriale, analisi predittive basate su big data e capacità di intercettare le nuove tendenze”.
Crisi difficile
(Fonte: unioncamere.gov.it/ 16.12.2020)
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