contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

Salerno Economy VIII.30 – 02.08.2019

Come cambia il modo di gestire quello che resta in ogni caso un rituale collettivo.

Estate, si mangia e il mondo (quasi) si capovolge

Senza cibo - molte volte criticato, osteggiato o comunque non valorizzato - tutto si complica, mentre in sua presenza diventa naturale prestare attenzione e farsi parte attiva (anche piccolissima) di ogni evento che accade.
eat-2834549_960_720
Magie
La moda delle mode, il cibo che travalica luoghi storici e che si espande in maniera abbastanza smisurata, è ormai sotto gli occhi di tutti. Esistono, è vero, le inusitate attenzioni a chiarire a tutto e a tutti che il troppo è sempre un errore, ma, di fatto, predomina il senso dell’attesa. Per cosa? Per un pranzo particolare, per una cena di inusitata eleganza, per un aperitivo particolarmente interessante. La verità è, insomma, che la mente è rivolta al mangiare o al non mangiare, ma sempre in una cornice particolare, degna, cioè, di attenzione e di contestualizzazione. Insomma, se è vero che non occorre per forza cenare – o, in ogni caso, pranzare o fare colazione o prendere un aperitivo – è assolutamente vero che è necessario presenziare. Sì, presenziare sul posto dove il cibo accrediterà la gente, senza stare a guardare se mangerà o meno.
Leggi Tutto

Per le pmi (e per le persone fisiche) si profilano mutamenti particolarmente stringenti.

Default delle imprese, cambio di passo radicale

A partire dal primo giugno di quest’anno – ed in ogni caso non oltre il primo gennaio 2021– gli istituti di credito devono applicare le novità introdotte dalla Bce sul tema della qualificazione dell’insolvenza nel più ampio ambito del contenimento del rischio bancario.
Numeri Economia-Occupazione
Congegni fondamentali
di Maria Teresa Cuomo*

Vita dura per il mondo imprenditoriale italiano, quando ad incupire le tinte fosche del già disagevole quadro della conclamata stagnazione economica si aggiunge l’introduzione delle nuove regole comunitarie per la definizione del default delle imprese (e delle persone fisiche). E benché la specifica questione sia ancora oggetto di limitato interesse mediatico, un’attenta lettura della guida – redatta da Abi insieme alle principali associazioni di rappresentanza delle aziende – prefigura un cambio di passo radicale, introducendo parametri molto più stringenti del passato. Dunque, quali i reali cambiamenti? A partire dal primo giugno di quest’anno – ed in ogni caso non oltre il primo gennaio 2021– gli istituti di credito devono applicare le novità introdotte dalla Bce sul tema della qualificazione dell’insolvenza creditizia nel più ampio ambito del contenimento del rischio bancario. Finora, infatti, era previsto che la banca classificasse in default un’impresa con pagamenti «rilevanti» arretrati per oltre 90 giorni consecutivi sulle scadenze previste nel finanziamento bancario, il tutto nel rispetto di un perimetro definito dalla Banca d’Italia (avvalendosi dei quattro profili alla base dei cosiddetti Non-performing loan, Npl, alias crediti malati), unitamente a specifiche valutazioni condotte dal singolo istituto creditizio.

* Docente di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Salerno e presso il Dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per l’Economia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Leggi Tutto

Monouso e sostituzione con alternative biodegradabili. Danni al comparto produttivo.

Plastica, “Odissea” sulla terra o risorsa sottovalutata?

L’Università degli Studi Salerno punta ad affrontare le problematiche legate al riciclo meccanico, provando a compatibilizzare i diversi costituenti di queste matrici così eterogenee, migliorarne la processabilità e le proprietà, in modo da trasformarla.
clothespins-3687611_960_720
Risorsa
Non passa giorno senza che social e media alimentino l’avversione comune verso l’uso delle plastiche, additate come nocive per l’ambiente e la fauna, in particolare quella marina. Questo allarmismo ha portato alcuni comuni a perseguire una politica “plastic free”, che mette al bando i prodotti in plastica monouso e li sostituisce con alternative biodegradabili, causando significativi danni alle aziende del comparto materie plastiche.
È indubbio che il problema esista, la plastica è ovunque, ma dalla sua scoperta ci ha semplificato la vita portando numerosi vantaggi: è più leggera di altri materiali a parità di prestazioni, è versatile in quanto a proprietà, lavorabilità e forme ottenibili, può essere rigida o flessibile, è in grado di garantire la sicurezza tossicologica e di prolungare la shelf-life di alimenti e farmaci. Eppure oggi il suo post vita costituisce motivo di preoccupazione, al punto da suggerirne l’abbandono in favore di un ritorno a materiali tradizionali considerati meno pericolosi per l’ecosistema e la salute.

Leggi Tutto

Profondo lavoro di recupero di un sito abbandonato e di una comunità in cerca di valori antichi.

Ecco il vino, torniamo alle origini. Fabrica del vino di Cairano

Vendemmia in “costruzione” per ritrovare la strada perduta dell’ospitalità e per assecondare il tema della naturalezza delle produzioni.
grapes-3550733_960_720
Il sogno è realtà
“L’idea ha preso spunto dal fermento che c’è nel mondo del vino, dalla necessità di accorciare la distanza tra i produttori ed il vino. In poche parole, ci troviamo di fronte ad una situazione nella quale l’uva si espande e invade la diligenza del vignaiolo per la trasformazione che, pure, mette in campo la sua capacità. E in questo modo si procede mediante accorpamenti sempre più grandi, il vino industriale delimita il capitalismo vinicolo”. Bruno De Conciliis, che pure ne sa tanto sul vino, inizia così il racconto su come può cambiare la storia, su come può prendere forma il cammino di una comunità, quella del Sud, di fronte all’esigenza iper-diffusa di recuperare il senso di un percorso condiviso. “C’è il professore Pasquale Persico – continua De Conciliis – che a un certo punto offre notizie precise: c’è un posto dove ci sono 77 cantine scavate a mano nella roccia. Non c’è corrente elettrica, né elettromagnetismo e influsso sulla fermentazione”. Insomma, prende forma il progetto che punta a combattere la desertificazione delle aree interne.
Leggi Tutto

L’economia civile è scomparsa da ogni forma di dibattito. Come arare questo campo che non c’è?

Il mito del buon governo

E l’articolo 3 della Costituzione prefigura un’Italia plurale in termini di sviluppo delle libertà dove il concetto di fratellanza esiste come principio di accoglienza del diverso, a partire dall’avversario politico.
ship-traffic-jams-602169_960_720
Nodi da sciogliere (o già sciolti)?
di Pasquale Persico

Bastevole concordia ed articolo 3 della Costituzione, i richiami del Presidente Mattarella. A commento di quello che è stato lo spettacolo parlamentare in occasione del chiarimento di Conte rispetto al tema salviniano del superamento dei limiti, il Presidente Mattarella ha richiamato la splendida lezione del filosofo Remo Bodei sul tema de Il mito del buon governo contenuto nel quadro di Lorenzetti (Palazzo comunale di Siena). La parola concordia viene connessa sia al gioco del tirare la corda, come regola democratica della competizione, sia alla parola cuore che esprime il sentimento del bastevole per non superare il limite che porta al disordine conflittuale ed alla contrazione della libertà necessaria allo sviluppo di umanità. In questo senso entra in campo l’articolo 3 della Costituzione che prefigura un’Italia plurale in termini di sviluppo delle libertà dove il concetto di fratellanza esiste come principio di accoglienza del diverso, a partire dall’avversario politico. In effetti lo stesso Bodei riconosce che l’attuale modernità prevede un regressione in questo senso perché il ritorno al principio di sovranità nazionale implica un difesa delle identità che comprime i principi dell’articolo 3 della Costituzione.

Leggi Tutto

Back To Top
Cerca