contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

Salerno Economy VIII.24- 21.06.2019

Dopo la concessione per la gestione totale dello scalo di Pontecagnano.

Aeroporto e rete infrastrutturale, in gioco il futuro

L’intera comunità salernitana non dovrebbe guardare il dito, ma la luna. E’ il momento del grande salto di qualità. Senza distinzioni politiche e, soprattutto, facendo di tutto per non perdere altro tempo prezioso.
Glocal- logistica integrata
Interconnessioni
Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (ed. Salerno) domenica 16 giugno 2019.

Le notizie relative alla concessione per la gestione totale dell’aeroporto di Salerno e della conseguente accelerazione delle procedure per arrivare al nuovo assetto della governance dello scalo - interconnessa con quella di Napoli-Capodichino - sono senza dubbio di fondamentale importanza per il futuro della provincia di Salerno (e non solo). Si apre finalmente uno scenario meno astratto in termini di riflessi positivi sull’economia del territorio dopo anni di confuse e pretestuose diatribe non solo politiche ed istituzionali. Ma il punto vero – quasi mai preso in considerazione in queste ore dominate dalla rivendicazione dei meriti senza considerare lo scandalo di un tempo di gestazione lunghissimo ed inaccettabile in un Paese realmente civile – è un altro. La realizzazione della rete infrastrutturale (ampiamente individuata ed in parte già progettualmente definita destinata ad esaltare le funzioni ed il ruolo strategico dell’aeroporto) fin da adesso deve diventare la priorità delle priorità.

Leggi Tutto

Le elaborazioni realizzate su dati Banca d’Italia riferiti al 2018 e pubblicati a maggio di quest’anno.

I turisti stranieri? Valgono 500 milioni di euro

Il ruolo determinante della Golden Coast che da sola ha calamitato oltre 377 milioni. Amalfi (147 milioni) guida la top ten dei comuni più attrattivi, seguono Positano (131 milioni) e Salerno (74 milioni).
Foto duomo Amalfi turisti stranieri
Attrattore globale
Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (ed. Salerno) domenica 9 giugno 2019.

di Paolo Coccorese e Ernesto Pappalardo

I numeri non lasciano spazio a dubbi. Il turismo internazionale si conferma un asset di primo piano all’interno del sistema economico e produttivo della provincia di Salerno; un asset intorno al quale occorre rafforzare l’offerta complessiva che il territorio è in grado di mettere in campo. Un’offerta che va, compatibilmente, riequilibrata nell’area a Sud del capoluogo sulla scia di quella a Nord, in modo da captare al meglio le ricadute dei flussi di visitatori oggi configurati in target non omogenei. Le elaborazioni realizzate su dati Banca d’Italia riferiti al 2018 (pubblicati a maggio di quest’anno) consentono di evidenziare flussi in crescita che a partire dal 2016 segnalano incrementi importanti. Nel biennio 2016-2018 si è passati da 368 a 513 milioni di euro di spesa totale da parte dei turisti stranieri, che sono aumentati da 593 a 880 mila, facendo lievitare i pernottamenti da 3 milioni e 138 mila a 4 milioni e 92 mila. Unico indicatore in controtendenza – ma significativo – la durata media della permanenza, che si è ridotta da 5,3 a 4,6 giorni.
Leggi Tutto

Il salernitano Stefano Ariodante lancia l’applicazione per smartphone che si propone di coniugare gastronomia, aggregazione e guadagni.

“SmarP”, la prima app “che ti paga per mangiare”

Il sistema prevede un meccanismo circolare per ottenere bonus non solo in prima persona, ma anche attraverso amici e conoscenti.
Nicola Iasio, Stefano Ariodante, Piera Giannettino, Giovanni Liguori, Maria Rosaria Sconza
Stefano Ariodante (secondo da sinistra) e il suo team
di Clemy De Maio

Una laurea in relazioni internazionali conseguita alla Federico II di Napoli e sei anni di esperienza commerciale in giro per il mondo, soprattutto nell'ambito del network marketing. Poi Stefano Ariodante, 31 anni, si è detto che era giunto il momento di tornare con progetti e competenze nella sua Salerno e ora lancia da qui, con un pool interamente locale, un'applicazione per smartphone che si propone di coniugare gastronomia, aggregazione e guadagni. Si chiama “SmarP”, e per definizione degli ideatori è la prima app “che ti paga per mangiare”. Obiettivo: creare la figura del “mangiatore professionista”, che per pranzare o cenare fuori casa non ha più bisogno di mettere mano al portafogli.

Leggi Tutto

Contribuisce a contrastare le evidenze patologiche della steatosi epatica non alcolica.

Il caffè? Fa bene alla salute

Secondo un recente studio di matrice universitaria il consumo regolare della bevanda produce effetti positivi sull’attività del fegato, garantendo la giusta energia quotidiana.
Immagine caffè Lo Speciale 1
"Magico"
di Maristella Di Martino

Ci sono tanti falsi miti che ci fanno evitare molti alimenti o bevande per l’errata convinzione che facciano male. Chi l’avrebbe mai detto, dunque. Il tanto demonizzato caffè fa bene al fegato. Irrinunciabile rito sociale non solo nell’Italia del Sud ma ormai in tutto il mondo, è l’occasione perfetta che ci fa stare a contatto con gli altri staccando dai ritmi quotidiani ed è diventato un diktat che ci fa riprendere fiato anche solo per qualche minuto dopo una giornata di stress. E poi, udite udite, è ottimo pure per la nostra salute. Ovviamente non abusandone mai. Ne sono convinti i ricercatori dell’Università di Napoli, città simbolo di questa eccellenza, che dimostrano come un consumo sostenuto e regolare di caffè apporti benefici soprattutto a chi soffre di steatosi epatica non alcolica, ossia una malattia che comprende un ampio gruppo di patologie: dal fegato grasso (steatosi epatica) alla Nash (steatoepatite non alcolica) fino alla cirrosi che ne rappresenta lo stadio più avanzato.

Leggi Tutto

I risultati dell studio “No Plastic in Nature: Assessing Plastic Ingestion from Nature to People” dell'Università di Newcastle in Australia e commissionato dal Wwf.

La nostra dieta? A base di plastica

“Ne ingeriamo fino a 2.000 minuscoli frammenti a settimana, che corrispondono a circa 5 grammi, l'equivalente in peso di una carta di credito”.
plastica green style
Dinamiche invasive
di Giuliano D’Antonio*

Minuscole particelle di plastica fanno ormai parte stabilmente della nostra dieta quotidiana. “Ne ingeriamo fino a 2.000 minuscoli frammenti a settimana, che corrispondono a circa 5 grammi, l'equivalente in peso di una carta di credito. In media sono oltre 250 grammi l'anno”. A fare emergere questa inquietante notizia è lo studio “No Plastic in Nature: Assessing Plastic Ingestion from Nature to People” realizzato dall'Università di Newcastle in Australia e commissionato dal Wwf. Se si mettono insieme i dati di oltre 50 precedenti ricerche, si perviene alla conclusione che “la maggior parte delle particelle sono sotto i 5 millimetri e vengono assunte con l'acqua che si beve sia dalla bottiglia che dal rubinetto”. La microplastica “è infatti presente nelle acque di tutto il mondo partendo da quelle di superficie per finire nelle falde. Frutti di mare, birra e sale sono gli alimenti con i più alti livelli registrati”.

*Presidente Fonmed (Fondazione Sud per la Cooperazione e lo Sviluppo del Mediterraneo)

Leggi Tutto

Back To Top
Cerca