contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

Salerno Economy VIII.13- 29.03.2019

La diffusione dei “social” e l’omologazione dell’offerta info/comunicativa assumono un ruolo sempre più centrale.

Tra “fabbriche” delle notizie, redazioni e partite quasi perse

Dove finisce l’opera di un buon professionista e dove inizia il “lavoro” che “modella” il “palinsesto” dei “materiali” in base ai quali si influenza l’orientamento all’acquisto o al voto?
Glocal macchina da scrivere
Vecchie regole (inutili?)
Il rapporto tra cittadini/consumatori ed il flusso di notizie che riguarda tutto quello che acquisteranno o, meglio ancora, la relazione tra i loro comportamenti/stili di vita ed il “racconto” che li induce ad elaborare un proprio personale approccio ai consumi (di qualsiasi genere: non solo food, per intenderci) sono senza dubbio tra i temi più rilevanti nell’ambito dei processi di info/comunicazione. E solo apparentemente possono essere “confinati” in ambiti connessi alle tecniche di vendita o alla captazione (consapevole o inconsapevole) del consenso dell’acquirente/elettore. Il problema è molto più ampio e complesso e si estende fino alla “costruzione” di percorsi finalizzati alla fidelizzazione del consenso. In altre parole: dalla pasta alla carne; dalla frutta agli ortaggi; dalle scarpe al vestito per arrivare all’offerta di un “prodotto politico” verso il quale incanalare il voto.
Leggi Tutto

I risultati dell’indagine Cst per Ebntur sui profili professionali e sulle dinamiche della domanda .

Turismo, 250mila posti di lavoro entro il 2023

Positive le prospettive di incremento delle opportunità occupazionali non solo per cuochi e personale di sala, ma anche per social media manager ed esperti in innovazione tecnologica. Resta il problema della scarsa formazione.
Immagine Turismo Confesercenti
Prospettive con il segno +
Il comparto turistico appare destinato ad assumere un ruolo sempre più trainante per l’economia italiana e meridionale in particolare. Diversi ed autorevoli studi confermano le prospettive di crescita non solo dal punto di vista dell’incremento del valore aggiunto, ma anche sul versante delle opportunità lavorative. “Entro il 2023 il settore avrà bisogno di assumere circa 250mila nuovi addetti. E non solo camerieri, personale per le pulizie e cuochi: tra le figure professionali più ricercate dalle imprese, infatti, spuntano esperti di marketing, specializzati in Itc e social media manager”. E’ questo il quadro che emerge dall’indagine condotta dal Centro Studi Turistici (Cst) per Ebntur (Ente Bilaterale costituito da Assocamping, Assohotel, Assoviaggi, Fiba, Fiepet insieme con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil). “L’intensità occupazionale del settore - si legge in una nota di sintesi - è in crescita. Attualmente il turismo dà lavoro, direttamente e indirettamente, al 14,7% della forza lavoro italiana, ma l’incidenza salirà al 16,5% già nel 2028".
(Fonte: confesercenti.it/ 09.03.2019)
Leggi Tutto

Il coordinamento delle tante risorse energetiche potrebbe dare luogo a modelli ibridi di sviluppo innovativo.

Prodi e le bandiere europee tra Basilicata e Campania

La svolta a destra dell’area lucana appare logica dopo lo stallo delle decisioni a livello regionale per oltre due decenni. Il petrolio estratto, oggi, paradossalmente non svolge nemmeno più il “ruolo” di “redistribuzione” di benefici elettorali.
Foto Pasquale Persico
Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Il primo governo Prodi, oltre che per l’entrata nell’euro, deve essere ricordato per il tentativo molto stringente di ridurre il debito pubblico. La cessione di sovranità era apparente perché nella visione larga consentiva un guadagno di sovranità cooperativa a più largo spettro con l’Europa della nuova costituzione che sarebbe, poi, stata bocciata dal referendum francese. L’Italia, scopriva in quegli anni il contributo potenziale della Val D’Agri in termini di risorse petrolifere. Anche in quel caso il parallelismo tra visione europea e mezzoggiornismo andarono in contrasto. L’accordo firmato tra compagnie petrolifere, Governo e Regione Basilicata si basava più sul modello norvegese, prevedendo, cioè, la possibilità di fare giocare alle royalty un ruolo di supporto diretto alla governance dei processi di sviluppo, a partire dalla nascita del Parco della Val d’Agri: in pratica, investimenti in infrastrutture per la crescita.

Leggi Tutto

E nel 2018 quasi sei italiani su dieci (59%) hanno fatto la spesa dal contadino almeno una volta al mese.

Sulle tavole ritornano i piatti della nonna

Coldiretti: “Si tratta di menu che derivano spesso da un passato segnato dalla cultura rurale legata al territorio e alla frugalità, che esalta l’abilità ai fornelli. Al primo posto resta però la scelta degli ingredienti”.
Immagine dolci della nonna
Nostalgìe
La riscoperta dei cibi semplici e genuini ed il cambiamento dello stile alimentare sempre più attento alle genuinità delle materie prime si riflettono anche nella riscoperta delle tradizioni gastronomiche familiari. “Tornano i piatti della nonna sulle tavole di tre italiani su quattro (75%) con le ricette familiari tradizionali che si tramandano di generazione in generazione”. E’ questa la dinamica evidenziata da un’indagine del sito www.coldiretti.it presentata nei giorni scorsi. “In cucina – sottolinea in una nota la Coldiretti – si assiste ad uno storico ritorno della domanda di semplicità e trasparenza, dopo anni di piatti fusion, global, etnici e molecolari. Le ricette della nonna seguono le stagioni, rispettano l’ambiente, non sprecano, recuperano prodotti antichi, aiutano il presidio del territorio e fanno rivivere emozioni e ricordi. Lo dimostra anche il fatto che nell’ultimo anno le ricette della nonna sono state le più cliccate dagli italiani sul web, quasi il doppio di quelle vegetariane e largamente davanti a dietetiche, vegane, etniche e fusion”, secondo un’analisi condotta dall’associazione su dati Google Trends.
(Fonte: coldiretti.it/ 22.03.2019)
Leggi Tutto

Il report sullo stato di salute dei corpi idrici italiani rivela la difficile situazione nel nostro Paese.

Tutela dell’acqua, tra emergenza e soliti ritardi

Legambiente: “Servono un nuovo approccio gestionale, un rafforzamento dei controlli ambientali e la completa attuazione della direttiva quadro sulle Acque 2000/60 non più rimandabile”.
Foto D’Antonio Giuliano
Giuliano D'Antonio
di Giuliano D’Antonio*

La giornata mondiale dell’acqua ha rafforzato la convinzione che di fronte alle emergenze ambientali si ravvisa un deficit di condivisione delle informazioni che si riflette in un atteggiamento – a livello politico ed istituzionale, ma non solo – eccessivamente distante dalla dimensione di gravità dei problemi da risolvere. Il report di Legambiente ha fornito un quadro chiaro della situazione ed ha richiamato l’attenzione su un aspetto fondamentale: “l’urgenza di mettere in campo una efficace tutela e corretta gestione della risorsa idrica e dei corsi d’acqua che risentono, sempre più, dei cambiamenti climatici e dei fenomeni estremi di siccità come quella registrata nell’estate del 2017”. D’altro canto non è per caso che la Commissione Europea ha puntato l'indice sulla necessità di attuare pienamente in Italia la direttiva quadro sulle “Acque 2000/60”, “che stabilisce - ha evidenziato Legambiente - parametri e criteri per classificare i corpi idrici, superficiali e profondi, in classi di qualità per lo stato ecologico, chimico, e quantitativo e ne chiede il raggiungimento o il mantenimento del buono stato ecologico entro il 2027”.

*Presidente Fonmed (Fondazione Sud per la Cooperazione e lo Sviluppo del Mediterraneo)
Leggi Tutto

Back To Top
Cerca