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Salerno Economy VII.42- 02.11.2018

Lo scenario resta confuso sul versante delle forze politiche uscite sconfitte dalle urne.

La bussola (persa) dell’opposizione

Più che lavorare a nuovi contenitori, sarebbe il caso di profilare prima i contenuti, aprendosi ad un confronto vero e senza rete con quel che resta dei propri elettori.
Immagine Glocal partiti politici
Nuove geografie del consenso
E’ davvero complicato immaginare come mettere in campo una campagna di info/comunicazione adeguata alle esigenze delle forze di opposizione (?) nel contesto di queste ultime settimane. Sondaggi alla mano, nonostante un mare di ostilità omogeneo con sporadiche ed isolate voci a favore, il nuovo duopolio della politica nazionale -Lega/5Stelle - continua ad avere dalla propria parte la maggioranza dell’elettorato, con buona pace di un fronte molto ampio ed accomunato principalmente dalla manifesta incapacità di sintonizzarsi sulla domanda di equità proveniente da quasi tutte le componenti dello scenario sociale consolidatosi negli ultimi anni. Come pure stupisce il perseverare – con pochissime, intelligenti eccezioni – in una tipologia di “narrazioni” attraverso la filiera mediatica (e più specificamente giornalistica) che non fa altro che incentivare l’arroccamento di tutti quei soggetti che pure avvertono non poche perplessità rispetto al percorso intrapreso dal Governo espressione dei vincitori del 4 marzo.
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Rispetto ad un anno fa risultano in aumento le assunzioni, ma domanda ed offerta restano lontane.

Contratti programmati: Salerno tra le prime al Sud

I dati del Sistema Excelsior relativi al mese di ottobre segnalano la nostra provincia tra le più dinamiche realtà territoriali meridionali seguita da Palermo e Catania e preceduta da Napoli e Bari.
Immagine Lavoro-Numeri Economia
Domanda e offerta, incontro difficile
I numeri del Sistema Informativo Excelsior – realizzato da Unioncamere ed Anpal – evidenziano segnali positivi rispetto ad anno fa. “Ad ottobre - si legge in una nota di sintesi di Unioncamere - aumentano le imprese che programmano assunzioni, aumentano i contratti offerti, ma aumenta anche la difficoltà di fare incontrare domanda e offerta di lavoro, che tocca il suo massimo dallo scorso anno”. Le indicazioni che emergono dai programmi occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi offrono un quadro chiaro anche dal punto di vista dell’analisi delle dinamiche delle singole aree geografiche del Paese. “Nel Sud e Isole - spiega Unioncamere - gli ingressi programmati toccano il massimo nelle province di Napoli, Bari, Salerno, Palermo e Catania; generalmente più contenute le difficoltà di reperimento che vanno dal 27,5% di Napoli al 16,8% di Palermo”. Va, in ogni caso, sottolineato che “su base territoriale Milano, Torino, Brescia, Bergamo e Varese sono le province del Nord Ovest in cui è previsto il maggior numero di contratti; in queste province, particolari difficoltà di reperimento vengono evidenziate nei territori del bresciano (con una quota del 35,4%)".
(Fonte: unioncamere.gov.it/ 26.10.2018)
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I risultati di un rapporto di ricerca a cura dell’Ufficio Valutazione Impatto del Senato.

La politica di coesione in Europa e in Italia

Nonostante molte problematicità ed effetti relativamente deboli, rimane nel nostro Paese il principale strumento per contrastare le diseguaglianze territoriali, in particolare nel Mezzogiorno dove vivono venti milioni di persone, che più di tutte hanno sofferto le conseguenze della crisi economica.
Immagine Europa Coesione
Dinamiche complesse
di Gianluigi Coppola* e Sergio Destefanis**

L’Ufficio di Valutazione di Impatto del Senato ha pubblicato il rapporto di ricerca “l’impatto della politica di coesione in Europa e in Italia” redatto in collaborazione con l’Associazione degli economisti regionali (AISRe) e con l’Istituto per la finanza e l’Economia Locale (IFEL) dell’Anci. Il documento è una sintesi dei risultati delle ricerche su tale argomento, condotte da numerosi ricercatori di Università italiane e straniere, tra i quali anche gli autori di questo articolo
A nostro modo di vedere, il rapporto presenta due aspetti di particolare interesse. Il primo è che gli studi riportati nel documento riguardano sia varie esperienze europee che il caso del nostro Paese. Inoltre in tale documento la questione dell’efficacia delle politiche è posta giustamente in termini problematici che tengono in debito conto la complessità delle politiche di coesione, anche se tale aspetto può apparire come un difetto agli occhi di coloro - detrattori o sostenitori - che prediligono facili ed immediate semplificazioni e che sono in cerca di risposte nette (si/no, efficace/non efficace).

*Gianluigi Coppola è ricercatore in Economia - Dipartimento di Scienze Statistiche Economiche, Centro di Economia del Lavoro e di Politica Economica - Università degli Studi di Salerno

**Sergio Destefanis è professore in Economia - Dipartimento di Scienze Statistiche Economiche, Centro di Economia del Lavoro e di Politica Economica - Università degli Studi di Salerno.



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Fitto il calendario di iniziative in programma nelle prossime festività di fine anno.

Mercatini di Natale, la magìa arriva in Campania

Creazioni artigianali, prodotti tipici locali, spettacoli, esibizioni di artisti di strada, allestimenti di “villaggi” caratterizzano il ventaglio delle manifestazioni previste in diverse località della nostra regione.
Mercatini di Natale
Atmosfere
di Laura Maiellaro

Con novembre ed i primi freddi si comincia già a pensare all’atmosfera natalizia, ai tradizionali mercatini che si svolgono anche in diverse e suggestive località della nostra Campania. Le creazioni artigianali e i prodotti tipici locali vengono sempre più scelti come regali da destinare ad amici e parenti perché sono autentici e originali, ma soprattutto legati al territorio di appartenenza. Non solo banchetti con dolciumi e specialità gastronomiche, ma anche laboratori per bambini, esibizioni di artisti di strada. Ecco una panoramica (certamente non esaustiva) dell’offerta dei mercatini natalizi in programma nella nostra regione.
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I dati contenuti nel Rapporto annuale 2018 di Federculture presentato a Milano nei giorni scorsi.

Spesa per la cultura? Le solite due Italie

Al Nord il budget familiare è di 150 euro al mese. Al Sud si ferma a 90. L’Italia resta indietro tra i Paesi Ue. Il primato è della Svezia.
Foto D’Antonio Giuliano
Giuliano D'Antonio
di Giuliano D’Antonio*

I divari tra i territori del Mezzogiorno e le regioni del Centro-Nord sono molteplici e condizionano, naturalmente, la qualità della vita delle persone e delle famiglie. Tra i tanti indicatori che, purtroppo, confermano questo scenario ormai ben consolidato – e destinato a non cambiare nel breve periodo – si inserisce quello contenuto nel Rapporto annuale 2018 di Federculture (“Impresa Cultura”). Da questo documento emerge che “la spesa delle famiglie italiane per i servizi culturali, tra cui cinema, teatro, musei e concerti, è maggiore nel Nord Italia, dove si spendono circa 150 euro al mese, mentre al Sud la spesa scende a 90 euro”. Ma il Rapporto di Federculture allarga anche lo sguardo al perimetro dell’Unione Europea ed evidenzia che “siamo un Paese molto al di sotto della media dell'eurozona in termini di spesa in cultura e ricreazione: se la media in Ue è dell'8,5% della spesa annuale complessiva di una famiglia, in Italia ci si ferma al 6,7%”. Da questo punto di vista la Svezia è il Paese che più dedica attenzione a tale tipologia di spesa con l’11% per famiglia.

*Presidente Fonmed (Fondazione Sud per la Cooperazione e lo Sviluppo del Mediterraneo)

(Fonte: confcommercio.it/ 22.10.2018)

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