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Salerno Economy VII.25- 22.06.2018

La strada maestra resta il partenariato pubblico/privato attraverso la consultazione permanente.

Turismo, identità e dialogo tra territori

Nelle sub-aree della provincia di Salerno si riscontrano target molto diversi per reddito e per format di vacanza richiesta, ma accomunati dalla “condivisione” delle stesse problematiche strutturali che penalizzano i comprensori a Nord ed a Sud del capoluogo.

Glocal Turismo Salerno
Tra ritardi e opportunità
Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) domenica 17 giugno 2018.

di Paolo Coccorese e Ernesto Pappalardo

Se si dovesse tracciare il profilo dell’identità turistica della nostra provincia - in base alle elaborazioni dei dati di fonte Ept/Salerno - emergerebbe una “personalità” complessa, per molti versi ai limiti della bi-polarità patologica. Perché? Perché nelle varie sub-aree territoriali si riscontrano target molto diversi per reddito e per format di vacanza richiesta, ma accomunati dalla “condivisione” delle stesse problematiche strutturali che penalizzano le aree a Nord ed a Sud del capoluogo (oltre che il capoluogo stesso). Una criticità su tutte: la scarsa efficienza del sistema di mobilità e di trasporto di cose e di persone dipendente da una rete infrastrutturale locale a dir poco inadeguata e, soprattutto, non integrata con le macro-reti nazionali (ed internazionali).

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I dati dell’Ente Provinciale per il Turismo elaborati dal Mattino (edizione Salerno).

Le famiglie? Stregate dal Cilento

Nel 2017 la permanenza media ha superato le 7 giornate. 7,7 per gli italiani e 7,9 per quelli stranieri. Nel periodo 2016-2017 gli arrivi sono cresciuti del 5,6% e le presenze del 5,8%.
Immagine Cilento-Numeri Economia
Il mare trasparente del Cilento
Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) domenica 17 giugno 2018.

di Paolo Coccorese e Ernesto Pappalardo

La vacanza formato famiglia? E’ il Cilento costiero la destinazione che è in grado di sfoggiare il maggiore appeal in base al quale costruire ulteriori dinamiche di sviluppo turistico puntando a questa tipologia di target in provincia di Salerno. Un dato su tutti: nel 2017 la permanenza media ha superato le 7 giornate. Per la precisione: 7,7 per i villeggianti italiani e, addirittura, 7,9 per quelli stranieri. In altre parole: la classica settimana di relax esiste ancora nell’area a Sud di Salerno e alimenta una filiera turistica che per molti versi ricorda quella tipica degli anni ’70-‘80 (e cioè ancora non articolata in un preciso disegno di marketing territoriale). Un’eredità rilevante sopravvissuta al ciclo recessivo. Periodo di crisi che, ormai, il territorio cilentano sembra avere archiviato.

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Al top del sottoinquadramento i liceali che non sono andati all'Università.

I giovani? Demansionati

Il Censis: “Quasi 4 diplomati e laureati di 15-34 anni su 10 svolgono un lavoro inadeguato rispetto al proprio titolo di studio: si tratta complessivamente di 1,5 milioni di giovani”.
Censis immagine disoccupazione giovanile
Giovani sotto-inquadrati
Ennesima conferma – questa volta arriva dal Censis – delle difficili e drammatiche dinamiche del mercato del lavoro giovanile. I tasso di disoccupazione (e di occupazione) non raccontano, ovviamente, la complessità della situazione anche quando si riesce ad entrare nel circuito produttivo. “Quasi 4 giovani diplomati e laureati di 15-34 anni su 10 - si legge in una nota di sintesi relativa al Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale - svolgono un lavoro inadeguato rispetto al proprio titolo di studio: si tratta complessivamente di 1,5 milioni di giovani. Lo scorso anno i forzati del demansionamento sono stati il 41,2% dei diplomati e il 32,4% dei laureati. La metà (il 50,1%) dei 15-34enni occupati che si sono diplomati al liceo svolge un lavoro inadeguato rispetto al titolo di studio posseduto.
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Le elaborazioni di SalernoEconomy sui numeri storici dei campionati.

Lo squilibrio della Serie A, l’armonia della B

Il torneo calcistico principale si fermerà di fatto a Napoli. I cadetti saranno distribuiti più equamente sul territorio nazionale. Le (sorprendenti) tendenze statistiche fanno immaginare già una possibile promossa.
Schiavino immagine calcio
Serie A/Serie B, le due facce del pallone
di Alfonso Schiavino

La prossima Serie A sarà la più squilibrata della storia recente. Se l’organico verrà confermato – l’incertezza è legata soprattutto agli strascichi della finale playoff Frosinone-Palermo che ha portato i ciociari nell’empireo – la metà delle squadre sarà polarizzata in 3 regioni. Il capolinea meridionale sarà di fatto Napoli, anche se, sulla carta geografica, Cagliari è un po’ più a sud. Il campionato a 20 squadre non aveva mai proposto un quadro peggiore (almeno a guardarlo dalle nostre latitudini). Le tinte restano grigie se consideriamo unitariamente il Centro-Sud, che conta su 7 paladini: sono lontani i tempi in cui erano 12, la Toscana schierava 4 squadre, il campionato finiva in Sicilia e il Mezzogiorno aveva 5 porta-bandiera. La Serie B sarà invece bilanciata, con 9 club meridionali su 22. E alcune tendenze statistiche lasciano intravedere una possibile promozione della prossima primavera.

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Mensilità in più in arrivo per quasi 7,5 milioni di persone (dipendenti e pensionati).

Quattordicesime, cresce il risparmio

Confesercenti: “Ai consumi meno della metà (47%). Pesano debiti e rottamazione cartelle”.
risparmio immagine Green Style
Pesa l'incertezza del futuro
Anche di fronte a nuova liquidità in entrata prevale nelle famiglie la preoccupazione per l’incertezza del futuro – anche nel breve e medio periodo – al punto che si preferisce dirottarne una quota consistente verso il risparmio. È quanto emerge dalle elaborazioni dell’Ufficio Economico Confesercenti sulla base dei dati Istat/SWG. “Tra la seconda metà di giugno e la prima di luglio - si legge in una nota di sintesi - saranno quasi 7,5 milioni gli italiani che riceveranno la mensilità in più, per un importo medio di 1.250 euro per i dipendenti e di 480 euro per i pensionati, per un totale di circa 6,8 miliardi di euro. Un’iniezione di liquidità consistente, di cui però meno della metà (il 47%, pari a 3,2 miliardi) andrà in consumi. Buona parte dello stipendio aggiuntivo – il 29%, 2 miliardi di euro – verrà infatti usata per le spese fisse e per saldare conti in sospeso e debiti con il fisco, tra cui le ultime rate della rottamazione delle cartelle esattoriali. Ma cresce decisamente anche la quota di risparmiatori, che quest’anno accantoneranno quasi 1,6 miliardi (il 23%) quasi 600 milioni in più dello scorso anno”.
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