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Salerno Economy VII.24- 15.06.2018

Nel ultimo quinquennio considerato le assunzioni qualificate hanno rappresentato poco meno del 15 per cento del totale.

Aziende troppo piccole? Cervelli in fuga

Banca d'Italia. “Tra il 2006 e il 2016 la fuoriuscita netta di laureati dalla Campania è stata significativa e pari cumulativamente a oltre 54.000 unità, circa 12 ogni cento residenti con lo stesso titolo, principalmente verso il Centro Nord e, in minor misura, verso l’estero”.
Glocal-immagine laureati
Laureati, ma con la valigia
La cosiddetta “fuga dei cervelli” dalle regioni meridionali e dalla Campania non è più, purtroppo, una notizia. I numeri e le statistiche parlano chiaro da diverso tempo e l’ennesima conferma della gravità assoluta del fenomeno arriva dalla Banca d’Italia che ha preso in considerazione il decennio 2006-2016. In questo periodo “la fuoriuscita netta di laureati dalla Campania - è scritto nell’analisi presentata nei giorni scorsi - è stata significativa e pari cumulativamente a oltre 54.000 unità, circa 12 ogni cento residenti con lo stesso titolo, principalmente verso il Centro Nord e, in minor misura, verso l’estero”. E bisogna aggiungere che “già in fase di immatricolazione si registra una mobilità netta a sfavore degli atenei della regione”.
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I dati della Fee e le nostre elaborazioni fanno emergere lo scatto del Sud.

Bandiere Blu, Ispani porta in vetta Salerno

Il club delle spiagge “certificate” ha accolto il paese affacciato sul Golfo di Policastro, quindi ora 14 Comuni della nostra provincia possono inalberare il vessillo su una quarantina di lidi. Savona è staccata a quota 13. C’è un record nel record: appartiene al Cilento.
Il mare di Cilento
Mare incontaminato nel Cilento
(Al. Sch.) - Quest’anno la provincia di Salerno ha il numero maggiore di Bandiere Blu a livello nazionale: 14 comuni inalberano l’insegna su quasi quaranta spiagge. L’anno scorso il record era condiviso con Savona a quota 13, poi l’ingresso di Ispani ha rotto l’equilibrio. Fra poco elencheremo i siti eccellenti, intanto ammiriamo 2 tinte solari dello stesso quadro. Il primo aspetto riguarda la crescita dei lidi “certificati” meridionali: la Basilicata raddoppia (da 2 a 4), la Calabria e la Puglia sfiorano l’aumento del 30%. Il secondo aspetto positivo riguarda la Campania, ora terza big (18) vicinissima alla Toscana (19). E potrebbe non essere finita, perché esistono ampi territori vergini. Intendiamoci: magari si vive bene anche senza Bandiera Blu – come vedremo – ma se un vessillo può valorizzare qualche territorio, perché non provarci?
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I divari tra i territori rendono sempre più difficile mantenere coese le varie aree dell’Europa.

Lega, M5Stelle e Ue, il difficile equilibrio

Necessaria l’Unione fiscale per garantire una redistribuzione delle risorse tale da contrastare il progressivo e insostenibile processo di marginalizzazione delle regioni periferiche.
Ue-G. Coppola
Ue, maggiore coesione
di Gianluigi Coppola*

Le principali proposte in agenda del neonato esecutivo M5s-Lega, reddito di cittadinanza e flat tax, sono tra loro difficilmente conciliabili. Le risorse per finanziare i due provvedimenti, che ammontano, secondo varie stime a 100 miliardi di euro circa, possono essere trovate attraverso nuove tasse, aumentando il deficit pubblico oppure stampando moneta. Escludendo la prima opzione, non contemplata nei programmi elettorali del Movimento 5 Stelle e della Lega, le restanti soluzioni, aumento del deficit pubblico e emissione di nuova moneta, sono incompatibili con i vincoli dell’Eurozona, e quindi foriere dell’uscita dall’euro da parte dell’Italia. Tuttavia ritengo utile richiamare l’attenzione su un aspetto altrettanto importante, che non mi sembra sia stato ancora discusso in modo approfondito.

* Dipartimento Scienze Economiche e Statistiche - Università degli Studi di Salerno

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Un viaggio da “Golfo aranci” a “Misano adriatico”.

L’Italia con 2 mari… e altre stranezze

Un annuncio pubblicato sul sito isituzionale di Trenitalia invoglia a raggiungere “oltre 50 tra le spiagge più suggestive della Costa Adriatica e Tirrenica”. Ma dove affacciano Taormina e Metaponto? E Salerno non esiste?
Treni più luminosi 2
"Geografie" anomale
di Alfonso Schiavino

Ecco cosa succede se i policy makers salernitani trascurano a lungo le spiagge cittadine. Diventiamo irrilevanti. Ci snobba perfino una pubblicità di Trenitalia. Infatti l’azienda pubblica delle ferrovie – finanziata dallo Stato e dalle Regioni – ha lanciato un’idea scoppiettante: “L’estate sta arrivando! Viaggia con i treni regionali alla scoperta delle più belle località balneari della Penisola”. Bella idea. Se non fosse che l’annuncio pubblicato sul portale istituzionale presenta una serie incredibile di svarioni geografici e grammaticali e soprattutto alcune dimenticanze. Salerno non è fra le località balneari più belle? Va bene, ce ne faremo una ragione. Ma come si può dimenticare Pisciotta-Palinuro? E si può ricollocare Taormina su un altro mare?

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Il rapporto dell’Ufficio Studi della Confcommercio evidenzia le dinamiche positive del comparto.

Il terziario più forte della crisi

Tra il 1995 e il 2017 la quota di valore aggiunto prodotta dai servizi di mercato è aumentata dal 37,1 al 39,7% e quella degli occupati è passata dal 37,4% al 46,9%.
Green Itaky Terziario
Produttività troppo bassa
Quale paesaggio produttivo emerge e si consolida dopo il lungo ciclo recessivo? Quali dinamiche assumono una persistenza più strutturale e quali, invece, si rivelano nel giro di poco tempo meno solide? Il rapporto - intitolato "Il terziario di mercato, una lunga espansione che batte la crisi" - realizzato dall'Ufficio Studi Confcommercio e presentato in occasione dell'Assemblea generale della Confederazione - prende in considerazione un periodo abbastanza lungo e delinea un quadro che evidenzia il ruolo sostanziale per l’economia italiana del terziario. “(…) Tra il 1995 e il 2017 - si legge in una nota di sintesi - la quota di valore aggiunto prodotta dai servizi di mercato dei settori di rappresentanza di Confcommercio - commercio, turismo, servizi, trasporti, professioni - è aumentata dal 37,1% al 39,7%, mentre nello stesso periodo l'industria ha ridotto la sua incidenza dal 29,1% al 23,8%.
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