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Salerno Economy IX.36 – 25.09.2020

E’ giunto il momento di provare ad affrontare con il massimo sforzo la complicata situazione derivante dall’epidemia.

Lavoro e sviluppo, appuntamento al buio con l’Ue

Di fronte a questi due assi portanti gravita la sfiducia di fondo legata alle tante prove già subite di scarsa efficienza e puntualità con le non più rinviabili scadenze. Come pure i processi di inevitabile trasformazione si scontrano ancora con visioni e atteggiamenti regressivi.
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Visioni deboli
Ora che la campagna elettorale per le regionali è finita, che l’esito si è manifestato e che tutto rientra nel clima precedente - con un chiaro e netto rafforzamento della leadership del presidente De Luca - appare evidente che è giunto il momento di provare ad affrontare con il massimo sforzo la complicata situazione derivante dall’epidemia, sia sul versante sanitario, in un contesto che ogni giorno palesa oggettive difficoltà, sia dal punto di vista economico e sociale. Non è una vicenda semplice da fronteggiare e i tempi appaiono per quanto riguarda la malattia più lunghi di quanto potesse all’inizio sembrare; per quanto concerne la ripresa e la ripartenza più brevi e concentrati.
Che cosa accadrà adesso? Il governo riuscirà a prendere, finalmente, una strada sostanzialmente (e non episodicamente) impegnata sulla questione fondamentale che non può prescindere da un giusto e ben collocato impiego dei fondi che l’Ue ha reso disponibili? Sono state esattamente valutate le poste in gioco? Si comprende a fondo che cosa significa investire su determinati capitoli e non su altri? O, invece - al di là della vasta retorica in corso su parole chiave da nessuno discutibili - si continua a insistere su atteggiamenti e decisioni che, alla fine, si riveleranno, più in sintonia con una determinata parte di forze in campo e non con altre?
(continua)
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In sei mesi venuti meno 2.300 euro di spesa a famiglia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il Covid “taglia” 59,2 miliardi di consumi

Analisi Confesercenti. “Pesano incertezza e calo dei redditi da lavoro. Vendite quasi dimezzate per l’abbigliamento, affondano ristoranti e attività ricreative”.
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Restrizioni
“I dati di cui disponiamo sinora indicano che la spesa delle famiglie, a quattro mesi dalla riapertura, non ha ancora ripreso un sentiero ben definito di aumento e recupero”. Dall’inizio della crisi Covid persi complessivamente 59,2 miliardi di euro in consumi. “Pesano incertezza e calo dei redditi da lavoro. Vendite quasi dimezzate per l’abbigliamento, affondano ristoranti e attività ricreative”. A fornire questa stima è la Confesercenti che evidenzia la scarsa capacità di recupero dei consumi. “A sei mesi dall’inizio del lockdown e dell’emergenza, il bilancio è ancora negativo: tra marzo e agosto di quest’anno, le famiglie italiane hanno speso in beni e servizi oltre 2.300 euro in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A ridursi sono soprattutto le spese per abbigliamento e calzature (-278 euro in sei mesi, per un totale di -7 miliardi di euro), ma si registrano veri e propri crolli anche per le spese in ricreazione, spettacolo e cultura (-195 euro, totale -5 miliardi) e mobili e arredamento (-166 euro, -4,2 miliardi). Affondano anche i consumi nei pubblici esercizi, con una flessione di 207 euro per nucleo familiare, pari ad una perdita totale di 5,5 miliardi”.
(Fonte: confesercenti.it/ 13.09.2020)
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Le scelte da fare e i ritardi inadempienti. “E tutti corsero dietro a quel tempo che avevano perso”.

“Eolo al quadrato” e le sottrazioni necessarie

Dedichiamo attenzione - nello spendere le risorse del Recovery Fund - alle strategie di sottrazioni addizionanti; evitiamo di aggiungere relitti preconfezionati fatti di scelte poche chiare, nati come somma di nostalgie o di interessi finanziari a valenza oscura.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Caggiano è un un paese in provincia di Salerno oggetto di un approfondimento strategico da parte dell’Ecole Special d’Architetture di Parigi. Alcuni allievi architetti della Scuola, avendo letto, in francese, i contenuti del saggio “La città dei numeri sette”, scritto da me in collaborazione con l’artista Ugo Marano, hanno voluto apprendere da vicino il significato di sottrazione addizionante. L’introduzione al saggio prevedeva una constatazione e più domande: se una paese di antichissima civiltà abbandona dolcemente ma rapidamente i segni della sua storia millenaria e si riposiziona su reti più confortevoli del potenziale territoriale, molte domande attendono risposte. Caggiano vuole vivere fino in fondo la sottrazione necessaria e crede di poter rinunciare definitivamente alla manutenzione del suo passato? La sottrazione avvenuta inconsciamente deve essere annunciata definitivamente riposizionando nel contemporaneo ogni pietra della sua storia? Per rispondere alle domande, la Scuola ha elaborato nuovi paesaggi cognitivi, immateriali, che occuperanno tutti gli spazi liberati e gli architetti ritroveranno le gioie dell’amore di ogni giorno come gioie di crescita professionale. Nel 2004 si annunciava la strada da seguire, oggi ancor più necessaria.
(continua)
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“Una rete diffusa lungo tutto il territorio che viene quotidianamente rifornita dalle campagne italiane”.

Nel 2020? Cresce solo l’export di cibo e farmaci

Analisi della Coldiretti su dati Istat (primi sette mesi dell’anno). “Una resistenza alla crisi sui mercati esteri che ha fatto diventare la filiera agroalimentare con 538 miliardi di valore la prima ricchezza del Paese, reagendo meglio degli altri settori al drammatico impatto della pandemia da Covid-19”.
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Controtendenza
“In controtendenza rispetto all’andamento generale, l’alimentare – evidenzia la Coldiretti – fa registrare un aumento del 3,5% secondo solo a quello dei prodotti farmaceutici con 10,9%. Una resistenza alla crisi sui mercati esteri che ha fatto diventare la filiera agroalimentare con 538 miliardi di valore la prima ricchezza del Paese reagendo meglio degli altri settori al drammatico impatto della pandemia da Covid-19”. L’agroalimentare si “allarga” “dai campi agli scaffali” e “garantisce 3,8 milioni di posti di lavoro, vale il 25% del Pil grazie all’attività, tra gli altri, di 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”. Una rete “diffusa lungo tutto il territorio che – spiega la Coldiretti – viene quotidianamente rifornita dalle campagne italiane dove stalle, serre e aziende continuano a produrre nonostante le difficoltà legate alla pandemia”.
(Fonte: coldiretti.it/ 17.09.2020)
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E’ importante consumare alimenti di facile digeribilità, anche sazianti, che favoriscono la concentrazione.

Cosa mangiare quando stiamo a casa?

Può essere un’occasione per riscoprire tutte quello che normalmente non abbiamo l’opportunità di condividere. Presi come siamo dalla fretta e dal tran tran quotidiano, pur di sfamarci dimentichiamo i segreti dell’equilibrio psico-fisico.
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Fuori dal tran tran
di Maristella Di Martino

Sicuro è la domanda più frequente di queste ultime settimane. Ma anche e soprattutto stando tra le mura amiche non dobbiamo rinunciare a mangiar sano. Una dieta equilibrata e ricca di tutti i nutrienti necessari al nostro benessere è il presupposto imprescindibile per stare bene. Quindi sì a legumi, cereali, zuppe e, in particolare, piatti della tradizione. Restare a casa con tutta la famiglia, bambini compresi, può essere un’occasione per riscoprire tutte quelle cose che normalmente non abbiamo l’opportunità di condividere. Presi come siamo dalla fretta e dal tran tran quotidiano, dimentichiamo i segreti dell’equilibrio psico-fisico pur di sfamarci. Ma non c’è nulla di più sbagliato. Il nostro imperativo deve essere semplice. Rendere la permanenza tra le mura domestiche una possibilità per rafforzare i valori alla base della nostra cultura.
(continua)
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