E’ giunto il momento di provare ad affrontare con il massimo sforzo la complicata situazione derivante dall’epidemia.
Lavoro e sviluppo, appuntamento al buio con l’Ue
Di fronte a questi due assi portanti gravita la sfiducia di fondo legata alle tante prove già subite di scarsa efficienza e puntualità con le non più rinviabili scadenze. Come pure i processi di inevitabile trasformazione si scontrano ancora con visioni e atteggiamenti regressivi.
Visioni deboli
Che cosa accadrà adesso? Il governo riuscirà a prendere, finalmente, una strada sostanzialmente (e non episodicamente) impegnata sulla questione fondamentale che non può prescindere da un giusto e ben collocato impiego dei fondi che l’Ue ha reso disponibili? Sono state esattamente valutate le poste in gioco? Si comprende a fondo che cosa significa investire su determinati capitoli e non su altri? O, invece - al di là della vasta retorica in corso su parole chiave da nessuno discutibili - si continua a insistere su atteggiamenti e decisioni che, alla fine, si riveleranno, più in sintonia con una determinata parte di forze in campo e non con altre?
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In sei mesi venuti meno 2.300 euro di spesa a famiglia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il Covid “taglia” 59,2 miliardi di consumi
Analisi Confesercenti. “Pesano incertezza e calo dei redditi da lavoro. Vendite quasi dimezzate per l’abbigliamento, affondano ristoranti e attività ricreative”.
Restrizioni
(Fonte: confesercenti.it/ 13.09.2020)
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Le scelte da fare e i ritardi inadempienti. “E tutti corsero dietro a quel tempo che avevano perso”.
“Eolo al quadrato” e le sottrazioni necessarie
Dedichiamo attenzione - nello spendere le risorse del Recovery Fund - alle strategie di sottrazioni addizionanti; evitiamo di aggiungere relitti preconfezionati fatti di scelte poche chiare, nati come somma di nostalgie o di interessi finanziari a valenza oscura.
Pasquale Persico
Caggiano è un un paese in provincia di Salerno oggetto di un approfondimento strategico da parte dell’Ecole Special d’Architetture di Parigi. Alcuni allievi architetti della Scuola, avendo letto, in francese, i contenuti del saggio “La città dei numeri sette”, scritto da me in collaborazione con l’artista Ugo Marano, hanno voluto apprendere da vicino il significato di sottrazione addizionante. L’introduzione al saggio prevedeva una constatazione e più domande: se una paese di antichissima civiltà abbandona dolcemente ma rapidamente i segni della sua storia millenaria e si riposiziona su reti più confortevoli del potenziale territoriale, molte domande attendono risposte. Caggiano vuole vivere fino in fondo la sottrazione necessaria e crede di poter rinunciare definitivamente alla manutenzione del suo passato? La sottrazione avvenuta inconsciamente deve essere annunciata definitivamente riposizionando nel contemporaneo ogni pietra della sua storia? Per rispondere alle domande, la Scuola ha elaborato nuovi paesaggi cognitivi, immateriali, che occuperanno tutti gli spazi liberati e gli architetti ritroveranno le gioie dell’amore di ogni giorno come gioie di crescita professionale. Nel 2004 si annunciava la strada da seguire, oggi ancor più necessaria.
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“Una rete diffusa lungo tutto il territorio che viene quotidianamente rifornita dalle campagne italiane”.
Nel 2020? Cresce solo l’export di cibo e farmaci
Analisi della Coldiretti su dati Istat (primi sette mesi dell’anno). “Una resistenza alla crisi sui mercati esteri che ha fatto diventare la filiera agroalimentare con 538 miliardi di valore la prima ricchezza del Paese, reagendo meglio degli altri settori al drammatico impatto della pandemia da Covid-19”.
Controtendenza
(Fonte: coldiretti.it/ 17.09.2020)
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E’ importante consumare alimenti di facile digeribilità, anche sazianti, che favoriscono la concentrazione.
Cosa mangiare quando stiamo a casa?
Può essere un’occasione per riscoprire tutte quello che normalmente non abbiamo l’opportunità di condividere. Presi come siamo dalla fretta e dal tran tran quotidiano, pur di sfamarci dimentichiamo i segreti dell’equilibrio psico-fisico.
Fuori dal tran tran
Sicuro è la domanda più frequente di queste ultime settimane. Ma anche e soprattutto stando tra le mura amiche non dobbiamo rinunciare a mangiar sano. Una dieta equilibrata e ricca di tutti i nutrienti necessari al nostro benessere è il presupposto imprescindibile per stare bene. Quindi sì a legumi, cereali, zuppe e, in particolare, piatti della tradizione. Restare a casa con tutta la famiglia, bambini compresi, può essere un’occasione per riscoprire tutte quelle cose che normalmente non abbiamo l’opportunità di condividere. Presi come siamo dalla fretta e dal tran tran quotidiano, dimentichiamo i segreti dell’equilibrio psico-fisico pur di sfamarci. Ma non c’è nulla di più sbagliato. Il nostro imperativo deve essere semplice. Rendere la permanenza tra le mura domestiche una possibilità per rafforzare i valori alla base della nostra cultura.
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