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Salerno Economy IX.31 – 07.08.2020

Ma, almeno, sforziamoci di riflettere e di convincerci che il nostro modo di vivere è destinato a cambiare. Anzi, è già cambiato.

Il “nodo” delle ferie, economia non ti conosco

La preoccupazione si associa ai riflessi negativi legati a logiche di propaganda politica - sia a sinistra che a destra - che si intensifica sempre più in vista della scadenza elettorale del prossimo settembre. Il rinnovo degli organismi delle Regioni evidenzia la descrizione di tante situazioni attaccate al colore partitico e alle leadership personali dei presidenti.
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Politica/Politiche
L’anno, ormai, è giunto al “nodo” di ferragosto e, per la verità, più che il tirare le somme di quanto accaduto - mesi difficili e tristi - suscita ancora più preoccupazione quello che ancora ci aspetta. Quasi “inutile” appare, purtroppo, in queste ore provare a ragionare di quanti rischi incombano nel contesto nel quale ci troviamo. “Inutile” perché la maggior parte della popolazione, evidentemente, “ha deciso” che deve prevalere il concetto “che è estate e che si devono fare le vacanze”. Non c’è niente che possa arginare questa considerazione. Nemmeno tentare di provare a sostenere che, invece, il rischio c’è - peraltro ben richiamato e descritto da medici, esperti, autorità eccetera eccetera - e che bisogna fare i conti, responsabilmente, con questa difficile situazione. Insomma, da un lato quanti intendono, giustamente, permanere in una condizione di attenzione e di costante valutazione delle cose e dei fatti, tentando di reagire con la necessaria determinazione. Dall’altro tutto il resto del mondo. Una situazione assolutamente ingestibile e pericolosa. Ma a questo prioritario aspetto se ne somma un altro che indirizzerà l’agenda di un Paese alle prese con un contesto economico molto difficile. Qualche numero per comprendere bene di cosa stiamo tentando di parlare. Tra aprile e giugno scorsi il prodotto interno lordo è calato del 12,4% rispetto al trimestre precedente e - giusto per ricordare dove eravamo un anno fa - del 17,3% nel confronto con il secondo trimestre del 2019.
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“Il passo del gambero del Partito democratico si compie nel giro di una legislatura e somiglia ad un ribaltone ideologico”.

Il cantiere del riformismo, istruzioni per l’uso

“Per proporre un compromesso credibile bisogna prima imparare a praticarlo, partendo da un’analisi realistica delle idee e delle risorse oggi presenti nell’area esterna al bipolarismo contrappositivo”.
Foto Barbano
Alessandro Barbano
L’evidenza populista

di Mariano Ragusa

C'e' una “evidenza” populista. E un populismo implicito, surrettizio, ideologicamente coattivo. Evidenza populista è la narrazione di Salvini ma anche quella intessuta dai Cinque Stelle. Proprio questi ultimi sono i motori, gli induttori del populismo implicito che contagia quelle forze politiche al contrario destinate, per storia e valori fondativi, ad essere alternativa radicale al populismo stesso.
Il contagiato numero uno è il Partito democratico Alla prova dell'alleanza con i Cinque Stelle ha fatto sin qui sconti continui al suo profilo riformista. Tattica di legittima politica politicante? Anche. Solo che se la tattica annebbia le direttrici della strategia allora i problemi sono pesanti.
Muove anche (ma non solo) in questo clima l'ultimo saggio di Alessandro Barbano "La visione-Una proposta politica per cambiare l’Italia" (edito da Mondadori).
(continua)
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di Alessandro Barbano

Una prospettiva nuova per la democrazia italiana ha una possibilità di imporsi e di durare solo se è capace di volare oltre l’urgenza dei tempi, di cui il populismo è figlio. Non sono le prossime elezioni l’imperativo a cui rispondere, ma l’idea di Paese che abbiamo coltivato al confronto con l’immagine del Paese che vediamo declinare sotto i nostri occhi. Dismettere l’urgenza non significa non tener conto delle occasioni che la politica offre, ma evitare che tutto si riduca alla occupazione di uno spazio subordinando la strategia alla tattica. Un’alternativa credibile ha un tempo di elaborazione, di amalgama e di organizzazione, e coincide con il rispetto di un metodo di lavoro che è tutt’uno con il contenuto dell’offerta politica. Per proporre un compromesso credibile bisogna prima imparare a praticarlo, partendo da un’analisi realistica delle idee e delle risorse oggi presenti nell’area esterna al bipolarismo contrappositivo.
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Il contesto delle sottrazioni per favorire il recupero e promuovere intensità compensative inusitate.

Il silenzio kairologico e l’Europa che verrà

Ma le aree interne sono le città delle nuove piazze contemporanee? E le cento Cantine Ipogee sono solo un laboratorio di ricerca? E lo sviluppo dell’Ateneo dei Vini Erranti? Ne parliamo dopo la pausa estiva piena del tempo, finalmente riscoperto, come vuoto necessario o silenzio giusto.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

“SalernoEconomy” ha ospitato per lungo tempo le mie brevi note intitolate “Il punto di Arpocrate”, durante il tempo/kronos del primo governo Conte. Arpocrate, con il suo gesto di invitare a tacere, parla, in realtà, di un silenzio molto vigile rispetto a quello che accade. Quelle note brevi andavano ben oltre la parola ed il linguaggio, cercavano di fare uscire parole nuove durante il vociare scomposto di un Occidente mediato e mediale orientato dal populismo a soggettività multipla. Era un silenzio di attesa, per una crescita latente, aperta al tema delle periferie, delle aree marginali, dei bordi del mondo. Appariva in lontananza il tema del kairos come silenzio, cioè del tempo giusto per fare emergere l’azione, affinché questa sia, poi, efficace; sorgevano connessioni ai temi di qualità che potevano finalmente prendere evidenza. Questo silenzio di cui ho parlato con “Il punto di Arpocrate” era, in realtà, già in relazione con il futuro (agamben), nel senso che cercava di relazionarsi con i movimenti d’opinione e di azione che dovevano, prima o poi, uscire dal silenzio e vivere nel modo giusto le azioni da intraprendere, perché il tempo cairologico si scopre quando durante il tempo cronologico la realtà ci costringe a dare finalmente spazio alla visione panoramica.
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"Occorrono sforzi maggiori nella creazione delle aule, facendo convergere la disponibilità di tutti".

Smart working? E’ tempo di riscrivere le norme

"Emerge l’esigenza di coinvolgere il personale durante l’orario di lavoro e di verificare, soprattutto nei casi di flessibilità, come sarà normato questo particolare e importante aspetto".
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Giuseppe Melara
di Giuseppe Melara*

Ripensare il modo di fare impresa, considerando lo smart working come un’occasione. Ricomincia da qui la fase post lockdown. Le aziende per fronteggiare l’improvvisa chiusura hanno dovuto fare i conti con una modalità di interazione che prevedeva una mediazione: non più riunioni face to face; nessun brainstorming prima d’iniziare la giornata e nessun viaggio di lavoro. Un cambio di programma che ha toccato tutti i livelli. I dipendenti, muniti di computer a casa, hanno rivoluzionato il loro modo di lavorare, imparando a gestire – come degli equilibristi navigati – i tempi della famiglia con quelli dell’azienda. Un cambio di rotta che ha richiesto una grande flessibilità da parte di tutti e una riflessione sul significato stesso dello smart working. Letteralmente va tradotto in “lavoro agile”: in pratica si tratta di svolgere le mansioni lavorative senza vincoli di tempo e luogo.

* Presidente Fmts e AD Fmts Group

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È preferibile prendere il sole una ventina di minuti al giorno piuttosto che solo una volta a settimana.

Tintarella, ecco come abbronzarsi

Basta aggiungere alla vostra dieta alimenti ricchi di carotene, la sostanza nutritiva che ci garantisce un meraviglioso colore. Leggete più avanti nell’articolo quali ulteriori vantaggi assicurano. Ecco, quindi, una lista da tenere sempre a portare di mano. Presentano tutti un tono arancione, giallastro, rosso o verde . . .
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Tentativi giusti
di Maristella Di Martino

Adorate sfoggiare un’abbronzatura perfetta? Niente paura. Bandite però soluzioni autoabbronzanti come creme, salviette e polveri e seguite semplicemente le nostre dritte: vi guadagnerete una pelle dorata e soprattutto senza disagi. Basta aggiungere alla vostra dieta alimenti ricchi di carotene, la sostanza nutritiva che ci garantisce una meravigliosa tintarella. E non è finita. Leggete più avanti nell’articolo quali ulteriori vantaggi assicurano. Ecco quindi una lista da tenere sempre a portare di mano. Presentano tutti un tono arancione, giallastro, rosso o verde… Innanzitutto la carota, uno dei più ricchi di questa sostanza nutritiva e, perciò, uno dei più adatti a favorire e prolungare l’abbronzatura. Poi gli spinaci e qualsiasi altro vegetale a foglia verde, i peperoni rossi, le albicocche, i pomodori, la patata. Il metodo di cottura migliore resta quello al vapore, anche se sono ottimi pure lessi, crudi e con il giusto condimento.
(continua)
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