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Salerno Economy IX.29 – 24.07.2020

La scadenza di fine settembre e le mille battaglie che non attirano più di tanto gli elettori.

La sfida delle leadership sempre vincenti

Stenta a prendere forma la visione partitica che non può prescindere dalla collocazione e dagli accordi già intrapresi a livello nazionale. Troppo complesso in un contesto che ha, ormai, imparato a navigare nel debito crescente e difficile anche solo da provare a ripagare nel breve periodo.
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Sfide
E’, ormai, questione di un paio di mesi e si arriverà al primo, importante, passaggio politico attraverso il quale si giungerà a delineare il contesto più attuale - in termini di numeri e forze - dei partiti e dei movimenti in campo per governare i territori di questo Paese. Le elezioni regionali, insomma, assumono una rilevanza particolare perché, in qualche modo, sono il primo confronto con la cittadinanza che si è ritrovata alle prese con la più grave emergenza mai prevedibile. La rarefazione dell’impegno reale dei partiti - che, ormai, trasmettono, più che altro, il “racconto” di quanto accade e delle relative iniziative che si intraprendono - e di quella che un tempo costituiva la cosiddetta classe dirigente, è un elemento centrale sul quale riflettere. Se andiamo a verificare il “rigurgito” mediatico che le forze politiche “esercitano” sulla cittadinanza, ci rendiamo conto di come, al di là degli stessi risultati che, poi, si colgono o meno, l’attenzione è, ormai, massimamente concentrata sulla descrizione di problemi e impegni che è cosa ben diversa dal raggiungimento delle soluzioni più efficaci.
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La “sfida” italiana assume ben altre, più faticose e incerte, connotazioni. I fondi comunitari non sono un maxi bonus.

Bruxelles-Roma, Conte e il rischio delle politiche asimmetriche

“La partita vinta in Europa se consolida la posizione e il ruolo di Conte, non risolve automaticamente le distanze tra l’agognato riformismo del Pd e la piattaforma programmatica (e indifferenziata) dei grillini. Se mai rischia di aprire falle e fratture ulteriori”.
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Lo scacchiere Ue
di Mariano Ragusa

Chissà se è stata la reazione al colpo basso assestatogli dal governatore e compagno di partito Vincenzo De Luca che, nel magnificare le performance della Campania nella lotta al Covid 19, ha voluto maliziosamente ricordargli che tra i primi bersagli del virus c’è stato lui. O se abbia voluto riemergere dalla palude che lo assedia e nella quale rischia di sprofondare, con uno scatto di orgoglio e di rivendicazione.
Che sia stata per l’una o per l’altra ragione, due settimane fa il segretario nazionale del Partito democratico Nicola Zingaretti ha dato un segno di vita. Ha colto l’occasione della sua prima uscita pubblica in Sicilia per incoronare il nuovo segretario regionale del partito. E affermare che dall’isola parte il rilancio del Pd: “Se penso al 2018, quando davano il Pd per un partito spacciato, oggi il Partito democratico corre per essere il primo partito italiano, baricentro fondamentale del Governo di questo Paese e che si sta riorganizzando, come qui in Sicilia, per essere la forza garante dello sviluppo”.
E in crescendo ha proclamato: “Questa è una forza politica che negli ultimi anni è stata rimessa in discussione non solo dalle destre, i nostri avversari, ma che ha subito diverse scissioni, alcune delle quali, per stessa ammissione di chi le ha provocate avevano come unico obiettivo quello di distruggere il Pd, oggi possiamo dire che abbiamo vinto noi e hanno perso loro”.
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Aiutare la “risalita” green, scelta necessaria per la prevenzione dei rischi ambientali e sanitari.

La natura? E’ il vero architetto del territorio

“Nell’intervista da me realizzata qualche anno fa a Maria Cristina Treu si anticipava l’esigenza di una visione coordinata delle reti di città come infrastruttura del paesaggio resiliente e competitivo. Mi è sembrato giusto riproporla in questo momento per rilanciare il tema delle macroregioni, sollecitando una condivisione operativa”.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Il passaggio dal paradigma “identità e sviluppo” a quello di “identità plurale e diversità resiliente” è apparso all’orizzonte dopo l’accordo per il “recovery fund”. Nonostante la visione drammatica che la comunicazione dei media ha rappresentato durante il vertice Ue, l’Europa ha intrapreso un cammino innovativo, non facile da perseguire, un compromesso istituzionale dinamico; la parola solidarietà ha ispirato nuove reciprocità tra nazioni ed obbliga i Paesi a rilanciare il tema delle “macroregioni” per una condivisione operativa dei temi di politica economica europea. E’ per questa ragione che ripropongo un ragionamento lungo tre incontri. Il percorso, paradossalmente e non a caso, comincerà dialogando con i moderati situazionisti che hanno a cuore la Macroregione del Nord’Italia. La pandemia ha messo in risalto che la nascita di un coordinamento tra regioni del Nord è necessario per parlare di sanità, ricerca, infrastrutture strategiche e aggiornamento tecnologico; deve potere emergere la strategia per affrontare la crisi, che, ben sviluppata, aiuterà anche i temi da focalizzare per il Mezzogiorno. Qualche anno fa in una mia intervista, che appariva visionaria, a Maria Cristina Treu, già si parlava di Grande Bergamo e Grande Milano, si anticipava, così, l’esigenza di una visione coordinata delle reti di città come infrastruttura del paesaggio resiliente e competitivo.
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Prende più consistenza la riflessione su quel “vuoto piacevolissimo” che può diventare la libertà.

La bella estate e la ricerca di nuovi spazi per “fare festa”

“Stranamente in questi mesi particolari si è delineata una nuova, per così dire, categoria di vacanzieri. Quelli che hanno avuto la fortuna (o la sfortuna) di realizzare che tutto si concentra nella nostra testa”.
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"Nuovismi"
di Daniela Delvecchio

Che ne sarà di questa estate? Faremo o no una vacanza? Sembra di capire che il mondo dei vacanzieri non molli. Con o senza mascherina, distanziati ma anche no, è ormai tempo di vacanze. C’è chi - il più spavaldo - è già partito ed è pure tornato magari con qualche “indesiderato souvenir”; chi tiene d’occhio il bollettino dei contagi ma sta già preparando le valige e chi, invece, sta ancora pensando se concedersi o meno anche solo qualche giorno, senza allontanarsi tanto da casa. Infine, rimane chi è costretto a rinunciare per mancanza di soldini, perché ha già pagato a caro prezzo la sua vacanza forzata. Scartate perlopiù, per ovvi motivi, le vacanze all’estero, i “villeggianti” 2020 o hanno reso ancora più confortevole la seconda casa di proprietà o hanno scelto di godersi mari e monti italiani in famiglia, con amici stretti, in coppia, selezionando il soggiorno anche secondo pseudo-criteri di sicurezza. L’importante, però, è staccare, partire, “andare in vacanza”, quest’anno particolarmente attesa dopo i tanti mesi di sacrifici. Stranamente credo, in fondo, che in questa particolare estate si sia delineata una nuova, per così dire, categoria di vacanzieri. Quelli che hanno avuto la fortuna (o la sfortuna) di realizzare che la vacanza è tutta nella nostra testa. Vogliamo dare un nuovo significato al concetto di vacanza?
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Legumi originari del Sud America con fiori molto piccoli e di colore giallo.

Arachidi, i semini del benessere

Vantano un’ottima concentrazione di acido folico, stimolano la fertilità e sono fondamentali durante la gravidanza. Grazie al coenzima Q10 si confermano un valido aiuto per chi soffre di mal di testa.
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Passione in tutto il mondo
di Maristella Di Martino

Di arachidi ne mangiamo tante, ma pochi conoscono le virtù salutari. Fonte di vitamine e sali minerali, ottime per la salute della pelle e del sistema nervoso, le arachidi o, se volete, le noccioline americane, sono semi molto proteici e ci garantiscono un buon apporto di fibre ed antiossidanti naturali. Poiché vantano un’ottima concentrazione di acido folico, stimolano la fertilità e sono fondamentali durante la gravidanza. E, grazie al coenzima Q10, sono un valido aiuto per chi soffre di mal di testa. Le arachidi vanno consumate con moderazione, considerando, anche, che vengono commercializzate con l’aggiunta di sale. E non dimentichiamo che sono un alimento molto calorico (circa 600 calorie ogni 100 grammi). Consumiamole, quindi, ma in piccole dosi.
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