Quando la politica prende il sopravvento e influisce negativamente sugli scenari più difficili da gestire.
E’ tempo di elezioni regionali, poi si vedrà . . .
La domanda che prende sempre più piede è sulla capacità di resistere e di mantenere complessivamente il “debito in equilibrio” - per così dire - confrontandosi, però, con una crescita poco sostenibile, che pesa su famiglie e imprese in maniera costante e ampiamente diffusa.

Ma i conti avanzano
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Tra il “qui e ora”, che stiamo vivendo, e l’iniziativa salernitana di due anni fa corre il filo di un discorso, di un messaggio.
Il bivio del sindacalista “smart”
«Occorre ripartire, e subito, da un approccio competente e positivo all’innovazione tecnologica, da un rilancio dell’istruzione scolastica e della formazione in ambiente di lavoro; da nuovi corpi intermedi che sappiano guidare e orientare il mutamento in corso». Lo scrive nel suo “Contrordine compagni” Marco Bentivogli, da qualche settimana ex leader dei metalmeccanici della Fim Cisl.

Marco Bentivogli
Quella mattina del 21 aprile di due anni fa, nell'austero Salone degli Stemmi del Palazzo arcivescovile a Salerno, la prima impressione fu di avere incontrato un "alieno". Il Paese si dilaniava in polemiche sul reddito di cittadinanza. Lui, l'"alieno", criticava con forza argomentativa quel provvedimento. E poi analizzava il “futuro presente” della rivoluzione digitale nel suo impatto con il lavoro, per dire che quell'orizzonte era irreversibile e non eludibile, pena il declino. Non un atto di fede, piuttosto una sfida per governare i nuovi processi nel segno della umanizzazione del lavoro, dell’ampliamento dell’inclusione e della partecipazione democratica. Quell'"alieno", nel Paese che accelerava sull'assistenza e rallentava sulla innovazione, era Marco Bentivogli, da qualche settimana ormai ex leader dei metalmeccanici della Fim Cisl. Due anni fa, intervistato in pubblico, era davanti ad una platea zeppa di studenti dell’IIS Focaccia di Salerno, impegnati in un importante percorso di tirocini e di alternanza scuola-lavoro, sotto l’attenta e motivata guida dell’allora dirigente Renata Florimonte. L’incontro era stato organizzato, nel solco delle attività formative, dall’Ufficio diocesano di pastorale sociale della Curia arcivescovile.
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Per la futura finanza in deficit il coro delle cose concrete di cui si parla è ancora potenzialmente inefficace ed astratto.
La strategia del presidente Conte e la mossa del cavallo
A Villa Pamphili è stato importante approfittare delle pause e dei silenzi per aiutare tutti a intravedere il potenziale sviluppo dell’Ue. Ma questo spazio, ancora non emerso completamente, è oscurato, troppo spesso, dal volere vivere nella solitudine delle Nazioni sparse ed inquiete, alla ricerca di nostalgie pericolose.

Pasquale Persico
Il Primo Ministro Conte ha subito critiche a 360 gradi per la sua scelta di promuovere, nel meraviglioso contesto di “pausa urbana” che è Villa Pamphili, una settimana di ascolto, per definire una strategia di piano e di governance. Alla critica corrente di essere concreti ha risposto con l’indicazione di J. Cage, e cioè che la cosa meravigliosa dell’attività è che - se viene sospesa - si riesce a capire come camminare rispetto al resto del mondo che crede di camminare. Nel bel libro di Giovanni Fiorentino, il valore del silenzio, pedagogia, comunicazione e strategia sociologica emergono come risultato complesso del processo di ascolto, e questo processo è stata la proposta del governo Conte. La scelta è stata quella di incontrarsi nel silenzio della villa, per fare emergere la possibile strategia connessa alla futura disponibilità della finanza reperibile in deficit. La tesi è evidente: senza un quadro preciso delle quantità e dei tempi della futura finanza in deficit il coro delle cose concrete di cui si parla è ancora un coro potenzialmente inefficace ed astratto. Allora, la provocazione di programma da predisporre è stata messa in campo: il silenzio e l’ascolto nella villa maestosa sono diventati protagonisti, il silenzio parlava più della parola al vento della comunicazione incessante; questa vive oggi solo nel balbettio dei media.
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Il cattivo funzionamento del nostro settore pubblico grava pesantemente sul sistema produttivo.
Malaburocrazia e mancati pagamenti PA costano 100 miliardi
La Cgia di Mestre: “In questa fase di Covid le cose sono peggiorate”. I decreti Cura Italia, Liquidità e Rilancio “non hanno finora innescato gli effetti positivi che tutti auspicavano. All’opposto, hanno generato confusione, disorientamento e tanta irritazione nei confronti delle istituzioni pubbliche”.

Danni permanenti
(Fonte: cgiamestre.com/ 13.06.2020)
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Importante è il rapporto tra acidità e dolcezza: meglio ricorrere alla stessa percentuale, così eviteremo sapori predominanti.
Macedonia di frutta, energia e vitamine
Dopo aver zuccherato, mescoliamo e mettiamo la ciotola, preferibilmente di vetro, in frigorifero ricoprendola con pellicola trasparente. Prima di servire ricordiamo di fare riposare il tutto per un po’ a temperatura ambiente.

Scrigni estivi
Eh sì. C’è chi si annoia a sbucciarsi la frutta e chi invece non ci pensa proprio. E allora cosa c’è di meglio di un cocktail colorato che prepariamo con pazienza? Zero grassi, un pienone di vitamine, sali minerali e tanta, tantissima freschezza. La macedonia di frutta ci assicura la giusta dose di energia per affrontare la giornata. Ma va benissimo anche per lo spuntino di metà mattina o nel pomeriggio quando lo stomaco può cominciare a brontolare. Ecco quindi qualche utile trucco su come fare una macedonia perfetta senza troppe difficoltà. La prima regola è scegliere solo frutta di stagione. Il sapore sarà migliore così come la croccantezza. E attenzione a che la frutta sia matura allo stesso modo. Poi creiamo un mix di colori e consistenze che renderanno la composizione più sfiziosa e gustosa già alla vista. Proprio per questo è bello tagliare la frutta delle stesse forme e dimensioni, in pezzetti non troppo grandi e di usare le diverse tipologie in modo uguale (o tutto a tocchetti o tutto a fettine).
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