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Salerno Economy IX.21 – 29.05.2020

Il rapporto Confcommercio-Censis (26.05.2020) propone una serie di indicatori che conferma ampiamente le prospettive negative delle famiglie.

Avanza la sfiducia, aumentano le distanze

Non si intravede ancora una linea programmatica capillarmente attuabile, in grado di recepire le istanze dei diversi territori che corrono il rischio di ritrovarsi isolati e senza prospettive di crescita.
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Fattore liquidità
Per tentare di delineare la reale prospettiva che ci attende è sempre opportuno provare a fare i conti con la percezione effettiva della situazione e, in particolare, con i numeri che si vanno delineando in merito alla crisi socio/economica in atto. Il rapporto Confcommercio-Censis (26.05.2020) propone una serie di indicatori che confermano ampiamente le prospettive delle famiglie che “vedono nero per il proprio futuro e per quello del Paese”. Il 30 per cento questa estate non farà vacanze, “saltano” gli acquisti di mobili, auto ed elettrodomestici. Naturalmente, queste decisioni derivano dal verificarsi di una condizione molto grave: “A causa della crisi sanitaria e del conseguente lockdown il 42,3% delle famiglie ha visto ridursi l’attività lavorativa e il reddito, il 25,8% ha dovuto sospendere del tutto l’attività e il 23,4% è finito in Cig”. E se si va a verificare quale stato d’animo caratterizza lo scenario complessivo in questo momento, emerge che “quasi sei famiglie su dieci temono di perdere il posto di lavoro e che resta molto ampia la fascia di chi, dopo la riapertura del Paese, guarda al futuro con pessimismo: il 52,8% vede nero per la propria famiglia, percentuale che sale al 67,5% con riferimento alle prospettive del Paese”.
(continua)
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C’è qualche ipocrisia da smascherare e una buona dose di responsabilità da recuperare.

Il modello Ponte Morandi e il virus della burocrazia

I ritardi, le lentezze esecutive, le complicazioni che sono la croce quotidiana di ogni pubblico amministratore, di ogni investitore, finiscono per confermare un assunto: manca “il vigore dell’esecuzione”. Giudizio attuale, formulato, però, da Francesco de Sanctis, anno 1865. Storia di lunga durata.
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L'attesa della semplificazione
di Mariano Ragusa

Non sparate sul burocrate. Non sparate – va da sé che si parla per metafore – sul corpaccione della pubblica amministrazione, eretto a mostro ostile e rallenta-tutto nel Paese ingessato che impiega anni per aprire un cantiere e quando lo ha aperto non è sicuro che l’opera finisca in tempi almeno accettabili. Eppure oggi a sparare sono in tanti. La politica è il cecchino (almeno a parole) più spietato. Semplificare, snellire, accelerare. I verbi sono questi: pochi e ricorrenti nella retorica della politica che governa e che fa opposizione. E’ certo che serve semplificare, snellire, accelerare, oggi che il Paese impoverito dall’epidemia deve ripartire. E farlo al meglio. Le lungaggini burocratiche inflitte ad un programma di opere pubbliche sarebbero fatali. Epperò si tratta di intendersi sul come tutta quella sequenza di verbi possa essere declinata al presente. E come, in che tempi e con quale qualità realizzativa l’invocato snellimento possa avere luogo. Per il momento c’è un titolo: Decreto Semplificazione. Lo ha annunciato il premier Conte a mezzo stampa. Ma tanto semplice la semplificazione non sembra vista l’assenza di date certe e di vicinanza di pensiero tra i partner della stessa maggioranza. In attesa di tavoli e vertici opportuna appare qualche riflessione su questo “mostro” che è la burocrazia e del rinnovato fuoco di fila che nei suoi confronti sta sparando la politica.
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Il declino degli Usa, quello dell’Europa e la “nuova visione” della globalizzazione con l’ascesa dell’Oriente.

Il “rapporto” con la Cina superpotenza ibrida e fertile

La politica rimane ingabbiata nel tentativo di ispirare la possibilità di togliere la maschera alle apparenze in un mondo non aiutato dai nuovi media che, invece - spesso e troppo - ci propongono “finzioni” e false notizie.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Per il politologo Poul Kennedy, storico britannico trapiantato a Yale, il declino degli Usa e dell’Europa era evidente già nel 2018 e nel suo libro (“Ascesa e declino delle Grandi Potenze”) aveva anticipato idee che oggi si ripropongono con più argomentazioni per effetto del racconto connesso alla pandemia. Domenica scorsa (24.05.) su “La Lettura” del “Corriere della sera” e su “Il Sole 24 ore” appaiono anticipazioni sul suo libro aggiornato; e nell’intervista realizzata con lui viene evidenziato il consiglio di una sua allieva di nome Elisabetta che suggerisce di non spingersi troppo verso una tendenza - che sembra dominante - nella letteratura sul dopo crisi. E forse lui correggerà il probabile titolo del suo libro: “All’Ombra della Cina”. A molti appaiono esagerate le accuse alla Cina che arrivano dagli Usa e da altri Paesi del mondo occidentale sulle responsabilità per la pandemia, mentre su molti giornali il ritornello corrente si configura nelle considerazioni critiche sul modo in cui sono state nascoste le previsioni (cinesi) sullo sviluppo della crisi. Si tarda, insomma, a capire che il modello per misurare l’efficacia dei sistemi economici e le progettualità in termini di efficienza è completamente differente tra la cultura della civiltà cinese e la cultura del mondo occidentale.
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Con l’arroccamento della classe dirigente rispetto ai bisogni dei cittadini si apre la strada al populismo (di destra e di sinistra).

Niente più come prima, neanche la politica

Sconfitto dalla secolarizzazione della realpolitik, eppure oggetto del tentativo di recupero tentato con la fondazione del Pd, appare oggi completamente dimenticato il processo analogico del pensiero moroteo, che immaginava una evoluzione verso il percorso inclusivo delle grandi narrazioni del secolo breve.
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"Narrazioni"
di Virgilio Gay*

La discussione politica di questi tempi è stata troppo concentrata sulle diverse posizioni, che hanno dato vita a un minuetto delle parti: l'obiettivo era quello di scambiarsi più volte il posizionamento rispetto al lockdown: a volte a favore dell'apertura altre volte a favore della chiusura, così è accaduto anche per la successiva riapertura. Una sorta di trappola digitale che, in certi casi, vorrebbe evolversi anche in strategie quantistiche: essere ad esempio contemporaneamente a favore e contro il Mes. Nel film vincitore dell’Oscar 2020, Parasite di Bong Joon Ho, quando si accorge che la situazione sta precipitando il capo-famiglia Kim dice: «L'unico piano che funziona è non avere un piano». Non vorremmo che fosse questo il manifesto politico di Conte. Una riedizione dell’andreottiano “tirare a campare piuttosto che tirare le cuoia”. Proprio il film coreano rappresenta la metafora di questi tempi, con la pandemia in corso. Vediamo come. Innanzitutto, per quella rappresentazione dell’idea di Marx che l’andamento economico sia alla base di qualsiasi costruzione sociale e ideologica. Vedendo il film, la sensazione è che il famoso capitale sia ciò che plasma il carattere, gli obiettivi di vita, il modo di essere delle persone.

*Esperto di marketing territoriale

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Pochi, ma utili consigli per rimanere nel circuito della buona salute e non assumere alcun rischio per l’organismo.

Grassi sani, ecco quali mangiare

Stare in forma si può e senza troppe rinunce. Basta un po’ di movimento e, soprattutto, una corretta alimentazione. Ecco quali cibi tenere in considerazione per dimagrire.
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Il tesoro "Omega 3"
di Maristella Di Martino

Vogliamo una vita sana? Ecco pochi, ma utili, consigli per praticare sport moderatamente e condurre una dieta equilibrata e ricca di sostanze benefiche per l’organismo. E allora scopriamo quali alimenti dobbiamo mangiare per non avere problemi con i grassi che si accumulano nei tessuti e che possono causare numerosi problemi di salute come il colesterolo, l’obesità o, peggio ancora, gli infarti. Osserviamo una dieta sana riducendo il consumo di acidi saturi o polinsaturi come quelli della pasticceria, gli insaccati, il lardo o la crema di latte e vediamo quali alimenti contengono grassi sani che restano una delle principali fonti di energia per il nostro benessere. Il grasso fornito dagli animali sani è fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’uomo e la nota stonata è che troppo spesso si altera il naturale processo di crescita degli animali con ormoni e medicinali per cui le carni non sono salutari. Ecco, però, quali sono i grassi sani da poter mangiare: intanto quelli che ci danno le uova, i latticini e le carni di animali allevati all’aria aperta e in maniera naturale. Del resto, i pesci come il salmone, le sardine, la trota o lo sgombro ma anche i frutti di mare sono alimenti ricchi di gusto e salute che possiamo aggiungere alla nostra dieta. Con il pesce azzurro, inoltre, assumeremo Omega 3, essenziali per il buon funzionamento dell’organismo.
(continua)
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