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Salerno Economy IX.09 – 06.03.2020

Dai Comuni alle Regioni, al Governo o alle Province: la “partita” è sempre in corso e non si ferma.

La politica? Continua a fare sempre la stessa cosa

Diventa, forse, più complicato, ma si “lavora”, in ogni caso, per mettere insieme e mantenere una forma di maggioranza capace di reggere le urne e, nello stesso tempo, fare fronte a tutti i problemi che si susseguono in questo periodo.
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La politica al tempo del coronavirus pare, per quanto possibile, “perdersi”, mentre, invece - sebbene con maggiore attenzione a non alimentare l’immagine negativa di un mondo permanentemente alle prese con i soliti “problemi” di affermazione (o riaffermazione) della “supremazia” del partito di appartenenza (o, più semplicemente, del proprio seguito personale) - continua a “correre” e a inseguire lo scopo di sempre: la conquista (o il mantenimento) delle postazioni più “comode” e più disponibili per governare ogni cosa. Dai Comuni alle Regioni, al Governo o alle Province. Insomma, la “partita” è sempre in corso e non si ferma. Diventa, forse, più complicata, ma si “lavora” in ogni caso, “anche se – si lascia sfuggire una voce ben addentro alle vicende dei partiti qui in Campania – è veramente difficile mettere insieme e mantenere una forma di maggioranza capace di reggere le urne e, nello stesso tempo, fare fronte a tutti i problemi che si susseguono in questo periodo”. Insomma, la partita non è per niente semplice e si accavallano tante “sequenze” dentro le quali essere presenti con la massima attenzione.
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Ripartiamo dall’Italia o prefiguriamo una storia insieme con l’Europa?

Nitti e Camus per sconfiggere la miopia politica

Le notizie che arrivano da Bruxelles sul nuovo bilancio non sono buone. I singoli Stati cercano di parlare delle loro ricchezze da difendere e preservare, quando, invece, il problema è politico/culturale e di lungo periodo.
Foto Pasquale Persico
Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Quando durerà questa crisi sopraggiunta a quella del 2008, dalla quale non siamo ancora usciti? Questa domanda mi è stata posta da un importante gestore di patrimoni mobiliari ed immobiliari internazionali, attraverso un economista che ancora ricordava la sequenza di volumetti - a cura di Jader Jacobelli - che, in occasione del premio S. Vincent, realizzava per personalità già affermate ed a giovani incamminati sul sentiero della disciplina: dove stiamo andando? Già allora, dopo aver ricevuto il premio S. Vincent, ero “addestrato” alla riflessione, perché sulla secca di Acquafredda di Maratea mi ero abituato a non farmi condizionare dallo stallo, dalla pausa senza pesca, e ogni anno, per diversi anni, ho saputo dare una risposta attenta. Con lo sguardo rivolto verso Villa Nitti di Acquafredda pensavo, già allora, alla pausa che si era concesso Francesco Saverio Nitti, proprio là, villa prima della fuga e dell’esilio a Parigi e dopo essere stato capo del governo. I tre saggi scritti dopo il 1920 sono ancora oggi illuminanti sulla necessità di dare una risposta per l’Italia, non disgiunta da quella per l’Europa e per il Mediterraneo largo (verso l’Asia e verso l’Africa).

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A inizio anno si registra la frenata congiunturale dell’occupazione rispetto a dicembre.

Lavoro, micro e piccole imprese sempre più in crisi

Confesercenti: “Fare presto, serve sforzo unitario. Nuove misure per passare da emergenza a rilancio”.
Lavoro documenti
In difficoltà
“Lavoratori autonomi sempre più in crisi. I dati Istat sull’occupazione di gennaio sanciscono, ancora una volta e in modo drammatico, lo stato di difficoltà conclamato delle micro e piccole imprese e dei lavoratori autonomi, del commercio, del terziario, dell’artigianato. Una situazione sempre più grave che richiede interventi urgenti”. Questa l’analisi di Confesercenti relativa ai dati Istat su occupati e disoccupati di gennaio 2020. “A inizio anno - scrive l’associazione - si registra una frenata congiunturale dell’occupazione rispetto a dicembre, pari a 40mila occupati in meno, ma rispetto allo scorso anno si registra un aumento di oltre 70mila unità. Nel complesso lo scenario è particolarmente fosco per i lavoratori indipendenti che diminuiscono sia rispetto al mese scorso (25mila, lo 0,5%) sia rispetto ad un anno fa (80mila, l’1,5%). Rispetto al 2004, il lavoro autonomo italiano ha perso un milione di occupati (il 16,5%)”.
(Fonte: confesercenti.it/ 03.03.2020)
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Il ritorno in campagna delle nuove generazioni “non è ascrivibile alla sola mancanza di alternative occupazionali”.

Agricoltura, giovani più dinamici

Ismea: “Oltre il 15% in più di aziende condotte da under trentacinquenni dal 2015 ad oggi a fronte della flessione del numero di imprese totali (-2% nell’ultimo quinquennio)”.
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Nuova fase
Sono 57.083 le imprese agricole italiane condotte da under 35 con una quota del 7,7% sul totale dello stock di imprese iscritte al registro camerale a fine 2019. L’analisi di Ismea (19.02.2020) prende in considerazione uno scenario che propone importanti prospettive di crescita nel breve e nel medio periodo. “La componente giovanile in agricoltura - specifica Ismea - si dimostra la più dinamica con oltre il 15% in più di aziende condotte da under trentacinquenni dal 2015 ad oggi, a fronte della flessione del numero di imprese agricole totali (-2% nell’ultimo quinquennio)”. I dati “testimoniano un ritorno in campagna delle nuove generazioni, che non è ascrivibile alla sola mancanza di alternative occupazionali, ma che va letto piuttosto come un effettivo interesse legato alla terra e all’ambiente, alimentato anche dalla maggiore sensibilità dei giovani per il tema della sostenibilità ambientale e da una maggiore consapevolezza del legame tra cibo e territorio”.
(Fonte: ismea.it/ 19.02.2020)
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Lo zucchero predominante è il fruttosio, utile per mantenere costante la glicemia.

Mela cotogna, il pomo di Venere

E’ un toccasana a tutti gli effetti per la funzionalità gastro-intestinale: vanta proprietà toniche, astringenti ed antinfiammatorie per l’apparato digerente e i suoi tannini proteggono la mucosa dell’intestino.
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L’emblema di Afrodite
di Maristella Di Martino

Parlano di lei come di un frutto oramai dimenticato, ma, in realtà, il suo passato è letteralmente leggendario. La mitologia narra che rappresentava l’emblema di Afrodite, simbolo di buon auspicio e fecondità nei banchetti nuziali al tempo degli dei. E’ una sorta di ibrido tra pera e mela e per il gusto fortemente astringente ed acidulo della polpa le si preferisce quella classica. Le cotogne vengono usate per lo più in cucina come addensante di marmellate grazie alla ricchezza di pectina o per mostarde, liquori, distillati in genere e gelatine. Il suo sapore poco dolce non dipende dall’assenza di zuccheri quanto piuttosto dalla loro presenza sotto forma di lunghe catene che con la cottura si frammentano e il frutto assume un sapore più dolce ed intenso oltre che un profumo gradevole e molto simile al miele.

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