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Salerno Economy IX.01 – 10.01.2020

La partita si concentra soprattutto in Emilia Romagna e sulle prossime scadenze elettorali.

Ecco il 2020, la stagione della confusione politica

Si intensificano le dinamiche di contrasto partitico (sempre estremamente forte e significativo) che determineranno un nuovo assetto con importanti riflessi sul quadro istituzionale.
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Labirinti
La confusione dispersiva che continua a imperversare in politica diventa, mentre approdiamo nel 2020, l’elemento caratterizzante dei nuovi scenari che ci attendono. Mentre si afferma sempre più il modello partitico, in qualche modo, “confusionario” – titoli, dichiarazioni, affermazioni forti e precise seguite da dati di fatto esattamente contrari – ci troviamo di fronte a un contesto difficile da interpretare e, quindi, anche da prevedere. Si scatena, evidentemente, un atteggiamento, per così dire, “difensivo” che si tramuta, più che altro, in affermazioni di principio scarsamente seguite da decisioni che vale la pena sostenere fino in fondo. Insomma, il “nuovo” modello della politica è diventato, in pratica, una precisa e ben sostenuta difesa di quanto in questo momento si riesce a governare, evitando, per quanto possibile, ulteriori e precisi impegni da mantenere.
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L’indagine di Unioncamere relativa al periodo compreso tra il 2011 e il 2018.

Imprese giovanili, 1 su 3 non supera 5 anni di vita

In otto anni perse 122mila aziende “under 35”, a quota 575mila l’esercito delle iniziative messe in campo. In 41mila nati al Sud sono andati al Centro Nord “per mettersi in proprio”.
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Sfida cruciale
“Ai giovani piace ancora fare impresa anche se crescono le difficoltà. Ma quando riescono a superare la fase di avvio, i giovani under 35 sono più resistenti rispetto agli altri imprenditori”. E ancora: “un’impresa giovanile su 3 chiude i battenti nei primi 5 anni di vita e di queste quasi la metà non supera il biennio”. Il risultato “è che in otto anni si sono perse 122mila imprese under 35, portando a quota 575mila l’esercito delle iniziative imprenditoriali guidate da giovani”. E’ questa la “fotografia” scattata dall’indagine Unioncamere sulle imprese giovanili tra il 2011 e il 2018. Un dato che emerge “è che quasi 41mila imprenditori under 35 nati al Sud sono andati al Centro Nord per mettersi in proprio”. Poco meno della metà ha scelto la Lombardia (26%) o il Lazio (22%). “Secondo i nostri dati – commenta il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli - la voglia di fare impresa dei giovani del nostro Mezzogiorno non è stata sconfitta dalla crisi che ha colpito l’economia italiana. Ma occorre creare le condizioni per evitare che i migliori fuggano in altre aree del Paese o all’estero”.
(Fonte: unioncamere.gov.it/ 02.01.2020)
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Le vendite di fine stagione piacciono più del Black Friday, “ma si sente l’effetto del meteo e della bulimia di promozioni”.

Saldi, budget medio di 168 euro a persona

Indagine Confesercenti-Swg. Acquisti per 4 cittadini su 10. Negozi reali scelti 8 volte su 10 dai consumatori, solo il 17% “cerca l’affare sul web”. Scarpe, maglieria e capispalla “i più desiderati”.
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A caccia di acquisti
A caccia di acquisti convenienti. L’anno nuovo è partito con lo sconto. Tra il 2 ed il 4 gennaio hanno preso il via in tutta Italia i saldi invernali, “primo grande appuntamento commerciale del 2020”. Per “oltre 4 italiani su dieci (il 41%)” si è profilata la possibilità di “approfittare dei saldi per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 168 euro a persona”. È quanto si rileva dall’indagine previsionale sui saldi condotta da Swg per Confesercenti su un campione di 1.200 consumatori. “L’interesse da parte delle famiglie - si legge nella nota per la stampa - rimane elevata: i saldi invernali si confermano l’evento commerciale più atteso dell’anno, con una percentuale di consumatori decisi ad acquistare superiore di 8 punti a quella dell’ultimo Black Friday. I saldi sono attesi soprattutto nelle regioni del Sud, dove il 46% degli intervistati annuncia di avere intenzione di avvalersi degli sconti di fine stagione per rinnovare il guardaroba. La percentuale si riduce al 41% nelle regioni del Centro e al 38% in quelle del Nord”.
(Fonte: confesercenti.it/ 01.01.2020)
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La mancanza di un sguardo forte sulla vitalità di tante risorse rende miopi gli interventi di emergenza.

Aree interne e soggettività politica (troppo carente)

Indispensabile elaborare criteri non strettamente legati al pil prodotto ma all’importanza della rete ecologica connessa alla dimensione urbana.
Foto Pasquale Persico
Pasquale Persico
di Pasquale Persico

A Napoli il convegno dedicato a cibo e geologia - promosso dai geologi campani ( novembre 2019) - ha ribadito, anche in considerazione delle notizie che arrivavano da più parti sui disastri idrogeologici, che il produrre cibo tenendo conto delle informazioni che la geologia è in grado di ricavare, consente di scoprire nuove interconnessioni vitali per riconoscere alle aree interne, non a caso definibili Altre Città, una soggettività istituzionale più rappresentativa delle strategie di politica economica necessarie. Si tratta di elaborare criteri non strettamente legati al Pil prodotto ma all’importanza della rete ecologica di queste aree connesse alle aree urbane. Acqua e cibo sono alla base dello sviluppo di nutrienti vitali per la prevenzione e con un rilancio della medicina naturale si potrebbe assegnare un ruolo diverso proprio a questi ambiti geografici. Oggi - ancora con un ritardo culturale generalizzato - essi vengono percepiti come aree periferiche, senza capire che la mancanza di un sguardo forte sulla vitalità delle loro risorse rende miopi gli interventi di emergenza nelle aree “Urban”, ( i rischi larghi cioè oltre quelli del dissesto idrogeologico).

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Ecco come spaziare a seconda di quanto possiamo e vogliamo spendere.

Regali di Natale? Il cibo è un’ottima idea

I “pensieri” enogastronomici non solo risultano graditi a tutti, ma sono soprattutto meno banali. Non dimentichiamo, poi, che si rivelano (anche) economici, in particolar modo se decidiamo per i dolci fatti in casa.
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Un classico
di Maristella Di Martino

Regalare cibo a Natale si può. Certo, possiamo buttarci sui libri o sul design ma nulla sarà più gradito di un succulento prodotto fatto a mano. Sì, anche in materia di regali di Natale. Se siamo in cerca di idee regalo di sicuro effetto puntare sul cibo è ciò che ci farà si sicuro apprezzare. Ecco tanti suggerimenti golosi da regalare che non deluderanno nessuno. Il cibo è sempre un’ottima idea. I regali enogastronomici non solo sono graditi da tutti, ma soprattutto risultano meno banali dei soliti pensieri. Non dimentichiamo poi che possono anche rivelarsi economici, in particolar modo se decidiamo di regalare dolci di Natale fatti in casa. Optando per il fai da te, oltre al divertimento ai fornelli facciamo un buon servizio anche al nostro portafoglio. Salumi, formaggi, cioccolata, vino, salse varie, panettoni e biscotti sono solo alcuni delle soluzioni possibili, ma cerchiamo di capirne di più.

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