contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

L'altra notizia »

SALERNITANS. Luci d’artista, tra Instagram e prolungamenti “burocratici”

di Alfonso Schiavino

Tempo di bilanci. Senza nostalgie. Avete visitato le Luci d’artista? Come vi sono sembrate quest’anno? Quali installazioni vi sono piaciute? Fatecelo sapere se ne avete voglia. Intanto possiamo “rivivere” diversi momenti e alcune tendenze, sfogliando qualche profilo Instagram dedicato: il social media riservato alle fotografie è l’ambiente naturale per un evento di 11 settimane basato sulle creazioni luminose.

Di norma i post non generano engagement da urlo (rari commenti, like oscillanti fra poche unità e 100-150) ma i soggetti sono numerosi e un’idea centrale emerge abbastanza nitida. L’oggetto più amato sembra essere il Nettuno collocato alla Rotonda. Inoltre l’hashtag “lucidartista” (scusate il pasticcio di parole: i padroni del web non amano le regole della grammatica italiana) fa rilevare una netta propensione per i ritratti femminili, taluni piuttosto ingaggianti. Due esempi? Una ragazza in jeans con un cappello largo e vari complementi griffati – ritratta sul lungomare in prossimità della ruota panoramica – ha superato i duemila like e i cento commenti (“Wow! Che bella la tua borsa!”). Una coppia di fidanzati ferma vis-à-vis davanti all’arco-cuore sul Corso ha sfondato i tremila gradimenti, con 21 commenti: “Siete davvero una bella coppia”, “Che dolci”, “Dooooolci”, “Che dolci che siete ragazzi”, “Che belli”. In verità esistono anche pensieri complessi: “Questa foto è favolosa”, “Che sia un anno pieno di felicità e di cose bellissime”. Grazie anche da parte nostra, un augurio è sempre utile di questi tempi.

Le Luci d’artista, come noto, sono rimaste accese fino a domenica scorsa, 20 gennaio. Anno dopo anno, la data di chiusura slitta leggermente, perché gli amministratori vogliono inglobarvi una domenica. In ogni caso, la terza settimana del mese è quasi una tradizione, derivata dal “prolungamento” deciso in occasione delle prime edizioni. Il limite, dunque, sembra avere il timbro della burocrazia. Esiste un periodo migliore?

Chissà. La manifestazione è sicuramente laica, però caratterizza il periodo natalizio nella città di Salerno. La conclusione, quindi, potrebbe essere collegata alla durata del presepe, che a sua volta è mobile. Alcune famiglie tolgono casette e pastori già la sera dell’Epifania, che, come diceva un vecchio motto, “tutte le feste porta via”. Altri amanti della composizione scelgono il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, che pure ha qualcosa a che fare con la luce. Alcuni conservano il presepe fino alla Candelora (2 febbraio), un’altra data “luminosa” del calendario. E più sapida, magari.


Back To Top
Cerca