di Alfonso Schiavino

Quanto piacciono le automobili ai salernitani? Il quadro è sotto gli occhi di tutti, ma, almeno dal punto di vista statistico, la risposta non è certissima. Proviamo dunque a orientarci sfruttando alcuni dati dell’Istat (il confronto nazionale è basato sulla media degli altri capoluoghi di provincia). Fra il 2015 e il 2016 le autovetture circolanti a Salerno sono aumentate leggermente sia in termini assoluti – da 75.579 a 75.730 – sia in rapporto alla popolazione: da 558 a 561 ogni 1.000 abitanti. La situazione sarebbe preoccupante, perché la rete stradale cittadina resta immutata. Però qualche segnale positivo esiste: non tanto perché siamo sotto la media nazionale (616) e quarti fra le città campane (Benevento 628, Avellino 615, Caserta 593, Napoli 550), ma perché la nostra situazione riporta ai livelli dell’anno 2000, quando le autovetture “salernitane” erano 559 ogni mille abitanti.

Le “oscillazioni”.

Nel corso degli anni le oscillazioni sono state apprezzabili. Il picco venne toccato nel 2006: 596. Poi 564 nel 2009, 574 nel 2010, 563 nel 2014, 558 nel 2015 e 561 nel 2016.  Il peso della cilindrata è stabile. Il 61,3% delle automobili è sotto i 1.400 (media nazionale 56,5%). Le macchine più potenti (oltre 2.000) sono il 5,4% (media nazionale 6,7%). Nel 2016 il 69,8% delle autovetture aveva almeno 8 anni: un dato peggiore della media nazionale (61%) e della stessa situazione salernitana nel 2014 (66,2%). I dispositivi Euro 6 costituiscono il 4,1% del parco circolante (media nazionale: 8,5%). La maggior parte degli automobilisti (55,4%) usa Euro 3 o meno.

I motocicli.

I motocicli lasciano intravedere una situazione più lineare. Le due ruote hanno fatto registrare una scatto notevole nei primi anni del secolo: nel 2000 erano 65,5 ogni 1.000 abitanti, nel 2010 si erano impennati a 154. Nel 2015 e 2016 ne troviamo 151 ogni 1.000 abitanti, quindi in discesa, ma siamo pur sempre oltre la media nazionale (131) e ampiamente primi in Campania. In numero assoluti abbiamo 20.400 mezzi circolanti, ma prendiamo la tendenza “positiva”, per i motocicli come per le autovetture.

Cosa servirebbe per dare un aiutino consistente e duraturo ai salernitani? Forse una migliore offerta di trasporto pubblico, non solo in termini di chilometri percorsi ma di qualità complessiva, cioè una combinazione di fattori che integra una proiezione verso le necessità delle persone: ampiezza oraria, estensione della rete, vivibilità dei mezzi, dignità delle fermate. Insomma, servirebbe l’intelligenza dell’offerta.