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Le sconfitte delle dirette concorrenti testimoniano come siamo a pieno titolo sempre in lotta e con amplissime chance di centrare l’obiettivo.
Salernitana: equilibrio e coraggio per la salvezza
Un appello alla politica: si supporti i granata, se necessario, anche con interrogazioni parlamentari per difenderla negli organi preposti e si consegni il prima possibile il nuovo stadio.

di Ubaldo Gatto

Il pareggio di Brescia ha consentito alla squadra granata di ridurre a tre punti il distacco dalla zona salvezza. Le sconfitte delle dirette concorrenti testimoniano come la Salernitana sia ancora a pieno titolo in lotta e con amplissime chance di centrare l’obiettivo. Lo testimonia anche la ritrovata solidità difensiva garantita da un atteggiamento tattico più accorto rispetto all’esperienza-Martusciello, ma anche più propositivo di quanto espresso con mister Colantuono. Con quattordici partite da giocare resta da compiere un definitivo salto di qualità. Un blitz esterno a Carrara farebbe svoltare definitivamente la stagione, galvanizzando l’ambiente. Ora è “imperativo” trovare un undici base su cui lavorare, fornendo idee tattiche ben definite per imporre il nostro gioco.

Tra le altre cose, va detto che si registra con favore il ritorno della proprietà allo stadio. E’ chiaro che si è chiamati a fare di tutto per salvare la categoria. Si faccia, per esempio, sentire il proprio peso in Lega, facendo capire a chi di dovere che non siamo disposti a subire torti arbitrali come quelli di Brescia dove manca, pure, un  rigore clamoroso per fallo di mano che, sommato a quello non dato col Sassuolo, avrebbe portato i granata in zona salvezza.

Come è possibile non avere le telecamere per notare un fallo di mano come quello di Pisa? Sono già due anni che siamo costretti ad assistere ad  arbitraggi che definiamo insufficienti. Per lottare contro questi fattori esterni è, perciò, imperativo abbassare sensibilmente i prezzi dei biglietti per garantire un Arechi “infuocato” contro il Frosinone in modo da portare i tre punti a casa.

Se dovesse essere necessario, si fissi un premio salvezza per dare ulteriore spinta ai calciatori come accaduto per il 7% con Sabatini, ma questa volta da erogare solo a salvezza ottenuta e senza aiuti esterni, in stile Venezia-Cagliari per intenderci.

Facciamo, poi, da questa testata una richiesta alla nostra straordinaria tifoseria: riempite l’Arechi, ricordando e sottolineando l’onore di Salerno e la nostra storia calcistica. Anche i calciatori devono sentirsi chiamati a dare di più, giocando non solo come una vera e propria squadra di calcio, ma come i tifosi che a un certo punto decidono di scendere in campo!

Chi ha ottenuto risultati a Salerno, lo ha fatto dando l’anima, ancor prima della tecnica e del saper giocare al calcio. Diventi sempre presente che Salerno non è una tappa di una carriera,  ma un punto d’arrivo, un traguardo. Solo così si salvano Salerno e la Salernitana.

Un appello anche alla politica: si supporti la Salernitana, se necessario, con interrogazioni parlamentari per difenderla negli organi preposti e si consegni il prima possibile il nuovo stadio.

Salernitana
Maturità e sguardo lungo
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