GLOCAL di Ernesto Pappalardo »
L’inflazione è, finalmente, in una fase calante, ma osservatori e addetti ai lavori confermano che la fase di rischio non è stata del tutto messa da parte. L’incertezza, insomma, è ancora ben presente a causa delle guerre commerciali e le numerose tensioni che, in ambito geopolitico, si delineano in maniera permanente. “La maggior parte degli indicatori indica che l’inflazione si sta avvicinando agli obiettivi che avevamo fissato”, ha detto Lagarde al Parlamento, in seduta plenaria, a Bruxelles. Se si va a quantificare la perdita di valore della zona euro, si deve prendere atto che diminuita del 2,5 per cento a gennaio, dopo essere arrivata al 5,5 per cento nel 2024. E, nonostante il nuovo quadro, la Banca centrale europea sceglie il profilo basso. Le guerre commerciali, potrebbero contrastare nettamente la discesa dell’inflazione. La Bce – bisogna ricordarlo – negli ultimi sette mesi ha tagliato i tassi di interesse di 125 punti base. Ma come si riflette questo scenario sul contesto economico più generale dell’eurozona? L’economia è lievemente in cresciuta nel 2024. L’ultimo trimestre non è stato proprio semplice, la produzione industriale ha perso non poco colpi e la spesa dei consumatori è dovuta rimanere contenuta, nonostante il cambio di passo dei redditi reali. “La manifattura – ha ribadito Lagarde è, in questo momento, un settore fragile, ma i servizi stanno tenendo. La buona notizia è che il mercato del lavoro è solido. Tuttavia, le famiglie esitano a spendere di più”. Con il risultato che gli investimenti delle imprese restano bassi. Per Lagarde la riduzione dei tassi dovrebbe indurre il credito a rendersi più accessibile per imprese e famiglie. La domanda extra-Ue dovrebbe favorire la ripresa, sullo sfondo, però, non mancano i rischi connessi alle guerre commerciali.Lagarde ha, poi, richiamato l’attenzione sull’euro digitale, sostenendo che un sistema di pagamento interno ridurrebbe la dipendenza dell’Europa dai fornitori esterni e potrebbe consolidare un sistema di resistenza Per pagamenti digitali, “il continente continua a dipendere eccessivamente da fornitori stranieri, rendendo la regione vulnerabile ai cambiamenti economici e geopolitici esterni”. “I pagamenti – ha detto – sono la spina dorsale della nostra economia e l’Europa non può permettersi di dipendere eccessivamente da fornitori esterni”. La Banca centrale sta portando avanti il progetto di un euro digitale, che “integrerebbe” il contante fisico e riuscirebbe a garantire un sistema di pagamenti autonomo. La presidente della Bce ha sostenuto che un sistema finanziario più aperto potrebbe sbloccare gli investimenti, alimentare il progresso tecnologico e sostenere la crescita economica. “Con le giuste misure – ha dichiarato – l’Europa può mettere a frutto il suo vasto bacino di fondi e capitali per finanziare innovazione e progresso tecnologico”. Per quanto riguarda i prossimi tagli dei tassi, Lagarde ha precisato che sarà necessaria pazienza. “I dati finanziari e i fatti determineranno la nostra politica monetaria”, ha precisato, ribadendo che “il contesto inflazionistico ed economico è mutato”. La Banca centrale europea rimane, quindi, concentrata sulla gestione dei rischi.

Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea