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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

Proveremo a rimanere dove siamo. Anche scrivendo una newsletter piccola piccola, si può tentare di andare avanti.
Orgoglio sentimentale e priorità civili al tempo di Natale
Da un lato si urla e predica alla finta ricerca del rispetto dei diritti di tutti noi, a caccia di percorsi di giusta uguaglianza economica e sociale; dall’altro si assiste, senza neanche troppo preoccuparsi, alla tutela preliminare di singoli e particolari interessi.

(Er.Pa.) – E’ l’ultimo numero (il numero 46) di questa newsletter del 2022, riprenderemo verso la fine di gennaio del prossimo anno (il 20 gennaio), forse proveremo a cambiare qualcosa, a proporre qualche novità, ma, intanto, è giusto ringraziare tutti coloro che hanno seguito costantemente, settimana dopo settimana, quanto abbiamo scritto, provando a dare una lettura fedele delle cose che ci sono sembrate più rilevanti e costanti, “disegnando”, concretamente, l’idea precisa (senza troppe divagazioni) dei fatti che stanno accadendo, cambiando prima di tutto noi e, poi, il mondo che ci circonda. Sì, perché ci siamo accorti che stiamo, in realtà, inseguendo l’idea precisa di cambiare, di trovare tracce di novità in tutto quello che intorno a noi rimane – è questa, in fondo, la verità di un mondo che ha vissuto a lungo provando a non toccare quasi nulla rispetto a come è – ben saldo nelle sue prerogative di predominanza a prescindere, tradotte, prevalentemente, in supremazia (comunque, fino a questo momento, ottenuta e riconosciuta) economica e sociale.

Mentre da un lato si urla e predica alla finta ricerca del rispetto dei diritti di tutti noi, a caccia di percorsi di giusta uguaglianza economica e sociale; dall’altro si assiste, senza neanche troppo preoccuparsi, alla tutela preliminare di singoli e particolari interessi.

Ma è con orgoglio sentimentale che si può affermare come, in realtà, è rimasto in piedi un elenco di priorità civili che spingono a resistere e ad opporsi – nonostante il deleterio spettacolo di larghissima parte della politica (che non è politica) e di un dibattito pubblico che appare nella sua reale bruttezza incomprensibile – a tutto un modo di fare che non porta da nessuna parte.

Ed è proprio condividendo questo punto così importante (e motivante) che abbiamo deciso di portare avanti l’esperienza intrapresa a gennaio del 2012 – il primo numero della nostra newsletter uscì online il 4 gennaio di quell’anno – e continuata senza sforzo fino ad oggi.

Ai tanti amici e collaboratori, naviganti, impegnati a descriverci le cose che accadono (o non accadono) intorno a noi, desidero fare giungere gli auguri di buon Natale e di un super-ottimo 2023, ma, soprattutto, un grato ringraziamento per il loro fondamentale contributo a SalernoEconomy. Cito solo, diciamo per comodità di scrittura, il professore Pasquale Persico: grazie mille professore.

Buon Natale, buon anno nuovo!

Proveremo a rimanere dove siamo, ma per modo di dire. In realtà, anche scrivendo una newsletter piccola piccola, si può tentare di andare, bene, avanti.

 

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