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Calcio. I dati statistici della Lega e le elaborazioni di Salerno Economy
Napoli e Benevento, poteva finire meglio?
Nel campionato di Serie A appena concluso il “migliore” cannoniere ha vestito la maglia rosso-gialla. Il tridente azzurro ha lavorato molto ma con poca precisione: frenesia, stanchezza o limiti tecnici?

di Alfonso Schiavino

Il Napoli è arrivato secondo dietro la Juventus, il Benevento è retrocesso prima di tutti. Entrambe le squadre campane del massimo campionato calcistico hanno fallito gli obiettivi della vigilia, scudetto e salvezza. Gli azzurri hanno almeno migliorato il loro record di punti (91), mentre gli esordienti rosso-gialli hanno preso tanti schiaffi nel girone d’andata. Poteva finir meglio? L’interrogativo emerge dai dati statistici, che, sul versante beneventano, rivelano discreti parametri macro-tecnici e addirittura 2 primati nazionali, per i cross utili e i gol seriali del suo cannoniere. Sul fronte napolista si palesano le vistose imprecisioni del pacchetto avanzato: frenesia dei movimenti, affaticamento o limiti individuali?

I numeri della Lega, le nostre elaborazioni.

I dati assoluti di questo articolo sono tratti dal portale della Lega Serie A. Nostre elaborazioni sono le percentuali e il rapporto gol/minuti (con arrototondamenti).

CLASSIFICA 2017-18 | STATISTICHE DI SQUADRA | STATISTICHE CALCIATORI

Napoli 2017-18: più punti meno gol.

Breve riepilogo. Nel campionato 2016-2017 il Napoli raccolse 86 punti (26 vittorie, 8 pareggi, 4 sconfitte): finì terzo, con i primati dell’attacco e della differenza reti (94 fatte, 39 subìte). Mertens, inventato “falso nueve” in corso d’opera per l’infortunio di Milik, segnò 28 gol (2 rigori). Insigne arrivò a 18 (2), Callejon a 14. Il trio d’attacco, dunque, totalizzò 60 centri. Nel campionato 2017-18 gli azzurri hanno accumulato 91 punti con 28 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte. Sono diminuiti i gol realizzati (77) e ricevuti (29). Il Napoli ha segnato 2,03 reti a partita: hanno fatto meglio Juve (2,26) e Lazio (2,34). Insomma, i meccanismi difensivi sono migliorati, mentre la fase offensiva è scemata. A riprova, il tridente è andato in meta solo 36 volte: Mertens 18 (con 4 rigori), Callejon 10 e Insigne 8 (1). Perché?

Marcatori assoluti: Immobile e Icardi su tutti.

Con 29 gol, i capocannonieri della Serie A sono Immobile (7 rigori) e Icardi (6). Seguono: Dybala 22 (3 rigori), Quagliarella 19 (7), Mertens 18 (4), Dzeko 16 (0) e Higuain 16 (1).

Marcatori seriali: Diabatè, Immobile, Icardi. Diabatè?.

I gol rapportati ai minuti giocati: questo è il nostro “indice di rendimento”, calcolato fra i giocatori che hanno realizzato almeno 7 reti. Il mattatore è Cheick Diabatè, centravanti maliano arrivato a gennaio nel Benevento, collezionando 716 minuti e 8 gol. Tutti su azione.

Nella nostra graduatoria Immobile è secondo (1 ogni 97’) e Icardi terzo (107’). Seguono Dybala (113’), Quagliarella (151’), Cutrone (160’) e Mertens (175’).

Gol su azione: Diabatè, Immobile, Dybala. Duvan vale Higuain.

Ora – sempre fra i 36 migliori marcatori – calcoliamo la frequenza dei gol su azione. Diabatè è sempre primo con 1 segnatura ogni 89’. Immobile resta secondo (1 ogni 128’). Dybala soffia il terzo posto (131’) a Icardi (135’). Dal quinto posto si mescolano big e outsider: Cutrone (1 rete ogni 160’), Simy (187’), Under (188’), Higuain e Dzeko (199’), Duvan (202’).

Il colombiano Duvan Zapata, che ha segnato 11 gol in 2.228 minuti, era a Napoli con Benitez. Sarri lo fece partire: prima Udine (dove ha conquistato la nazionale), poi Sampdoria.

Gol di testa, l’exploit di Pavoletti.

L’Inter ha segnato 15 gol di testa, la Lazio 14, la Juve 12. Il Napoli ne ha fatti 11, la maggior parte con i difensori Albiol (3) e Koulibaly (3).

Il cagliaritano Pavoletti svetta di gran lunga, con 9 successi. I tifosi del Napoli lo conoscono, quasi solo di aspetto, perché ha occupato la panchina azzurra fino alla seconda giornata del campionato 2017-18. Poi venne ceduto. Quando Milik si è infortunato un’altra volta, il Napoli si è ritrovato senza centravanti di ruolo.

Tiri verso la porta: 2 napolisti sul podio ma…

Il podio dei tiri indirizzati verso la porta (dentro o oltre lo specchio) accoglie 2 napolisti e un romanista: Insigne 151 tiri (81 dentro), Dzeko 128 (71), Mertens 99 (60).

Ora calcoliamo un “indice di precisione”, mettendo in rapporto i tiri totali e quelli nello specchio. La nostra elaborazione prende in considerazione i 37 calciatori che hanno effettuato almeno 50 tiri. I mattatori sono Immobile (72% di precisione) e Icardi (70%). Sul versante opposto troviamo Chiesa con il 46%. Il terzetto di apertura è discreto: Insigne 54%, Dzeko 55%, Mertens 61%.

Assist per squadra: Napoli prolifica, Juve vincente.

Il Napoli guida la graduatoria degli assist: su 159, però, solo 40 hanno prodotto gol (25%). La Juve ne ha fatti 127, dei quali 51 vincenti (40%). La Roma è seconda con il 28% (137/38).

Assist per giocatori: azzurri tanti e imprecisi.

Insigne è il leader quantitativo degli assist: 39 di cui 9 vincenti. Molto distanti appaiono il milanista Suso (29/7) e l’interista Perisic (28/8). Seguono Papu Gomez (28/7), Mertens (27/6), Nainggolan (25/8), Callejon (25/6), Luis Alberto (24/9) e Candreva (24/7).

Quindi gli azzurri dell’élite sono 3 e ben piazzati, ma perdono posizioni se isoliamo gli assist vincenti: la nostra elaborazione innalza il laziale Luis Alberto (37,5%) e il romanista Nainggolan (32%). Seguono Candreva e Perisic (29%), incalzati dal Papu (25%). Infine appaiono Suso e Callejon (24%), Insigne (23%) e Mertens (22%). Douglas Costa (Juve) ha “agito” meno ma con alto rendimento: 50% (20/10).

La lista degli assistmen comprende anche Giaccherini – 8 passaggi di cui 3 vincenti (37,5%) –  che ha fatto panchina nel Napoli fino al gennaio 2018, quando è andato al Chievo.

Cross utili: Benevento primo, Napoli penultimo.

Le squadre che hanno effettuato più cross sono Inter (674) e Roma (626). Napoli (470) e Juve (425) sono a metà classifica. Se consideriamo solo i cross utili (quelli che hanno raggiunto un compagno), la nostra elaborazione fa emergere il Benevento: 247 su 390, cioè il 63%. Seguono Lazio 60%, Juve 57%, Roma 56%. Il Napoli è penultimo: 48,5% (228 utili su 470).

Focus azzurro.

Il Napoli ha raggiunto il record di punti con il gioco e con le vittorie “ciniche” agguantate nelle partite “sporche”. Però i sarristi hanno ceduto 9 punti al San Paolo, per 3 pareggi (fra cui gli 0-0 con Inter e Fiorentina) e 1 sconfitta di misura (Juventus). Fuori casa gli azzurri hanno vinto quasi sempre, ma le eccezioni comprendono 4 pareggi esterni: 2 a Milano (0-0) e 2 con Sassuolo (1-1) e Chievo (0-0). In queste paludi sono stati “smarriti” i 5 punti per conquistare lo scudetto.

Focus rosso-giallo.

Il Benevento ha totalizzato 21 punti. Il fallimento trova riscontro nella somma delle reti subìte (84), accostabile solo al Verona (78), pure sceso in B. Il Crotone, terzo retrocesso, si è “limitato” a 66. Ma anche Udinese e Cagliari, salve con il fiatone, hanno preso oltre 60 gol. Ora sappiamo che le squadre deboli subiscono goleade frequenti. Infatti il Benevento è stato asfaltato varie volte (18 gol fra Napoli, Lazio, Roma e Fiorentina) prima di cominciare a far punti (15^ giornata). Aggiungiamo che alcune sconfitte sono maturate nel finale o nel recupero. Il quadro comincia a riequibrarsi?

In effetti molti parametri macro-tecnici attestano che i rosso-gialli hanno superato perfino i team più rodati. Il Benevento ha segnato 33 gol: quanto Cagliari e Genoa, più del Sassuolo (29). È 16° per corner battuti: 165, più di Bologna e Chievo. È 8° per i cross e i fuorigioco (quasi come Milan e Napoli), 12° per tiri e assist. È 15° per chilometri percorsi (108,5 medi a partita: più di Milan, Roma, Samp e Torino). Le parate (152) sono ai livelli di Chievo, Samp e Spal. E allora? Presunzione tattica? Conduzione tecnica? Inesperienza? O serviva solo un Diabatè?

Foto campo di calcio A. Schiavino
I numeri dietro il pallone
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