contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

La notizia del giorno »

(Mini) Glocal. Filiere “ibride” dal basso e rallentamenti nella governance dei processi di crescita.

di Ernesto Pappalardo

La polemica elettorale offusca quasi totalmente il tema del “ripensamento” dei percorsi di sviluppo in larghissima parte del Mezzogiorno alla luce del cambiamento del “paesaggio” produttivo che ha preso forma negli anni della lunga crisi e che oggi si profila con maggiore chiarezza. Il problema di fondo resta il “rallentamento” dei ritmi di crescita al Sud rispetto al resto d’Italia (e d’Europa). Come pure la persistenza di lungo periodo della “distanza” tra pubblico e privato. Non si tratta “solo” della pur gravissima macchinosità dell’apparato burocratico e dei cosiddetti tempi di attraversamento dei procedimenti amministrativi. Insomma, si ravvisano mentalità ed approcci radicalmente diversi tra imprese e filiera pubblica assorta in meccanismi a dir poco incomprensibili, che riversano, però, effetti devastanti sulla competitività delle piattaforme territoriali. Al punto che anche le aziende più in grado di occupare un proprio spazio sui mercati si vedono costrette a ridimensionare piani e disegni di sviluppo. Né possono sperare di essere accompagnati nei processi di crescita fenomeni innovativi nati spontaneamente dal basso. Le filiere ibride agricoltura/turismo, per esempio, hanno stimolato processi di integrazione dell’offerta (di prodotti e di servizi, oltre che nell’ambito dell’accoglienza e della ristorazione) sperimentando in maniera “solitaria” formule e metodologie di successo. Quanto tempo sarà necessario per mettere in campo, in fase operativa, un modello di sviluppo che tenga conto di queste novità?


Back To Top
Cerca