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Si è conclusa la seconda edizione di Med-Limes, la rassegna di cortometraggi indipendenti dedicata alle voci dai confini del Mediterraneo.
Messaggi in bottiglia in un mare di pace (e non di guerra)
Le due pellicole premiate dalle giurie senior e giovani esprimono una poetica dei sentimenti che indica la reale chiave di lettura di un mondo in cerca di un futuro migliore, più giusto, più libero.

di Giuliano D’Antonio*

La seconda edizione di Med-Limes ci lascia una scia di racconti e narrazioni per immagini, di voci, speranze, preoccupazioni che invita a riflettere, ad impegnarsi in prima persona, a non girarsi dall’altra parte. Ci siamo sforzati di realizzare una manifestazione coerente con l’obiettivo di aprire una finestra sul Mediterraneo, sollecitando una presa di coscienza più partecipe della complessità della situazione dal punto di vista dei flussi migratori, ma provando anche a stimolare un ragionamento non superficiale sull’inestimabile ricchezza del patrimonio culturale, economico e sociale che intorno alle sponde del nostro mare continua, per fortuna, ad essere ben radicato e presente. La scelta della forma del cortometraggio indipendente si è rivelata giusta perché tale opzione ha confermato di essere la più adatta a cogliere i fermenti dal basso rispetto alle problematiche della migrazione nel Mediterraneo in relazione alle quali  registi emergenti e affermati hanno saputo creare intrecci capaci di  commuovere ed emozionare. Le due pellicole premiate dalle giurie senior e giovani esprimono una poetica dei sentimenti e dei sogni che indica la reale chiave di lettura di un mondo in cerca di un futuro migliore, più giusto, più libero.

E’ stato individuato “Balo” perché “ ci ricorda – è scritto nella motivazione della giuria senior presieduta dal prof. Alfonso Conte dell’Università degli Studi di Salerno – come troppo spesso la scelta di raggiungere terre nuove sia tradita da immagini false veicolate da narrazioni superficiali, da sogni destinati ad infrangersi contro realtà ben diverse”. E’ stato prescelto dalla giuria dei giovani “Dandelion”, un racconto in forma di cartoon, perché “seguendo un dente di leone che attraversa il Mediterraneo tra Africa ed Europa il film esprime con delicatezza ed efficacia comunicativa l’auspicio che i flussi migratori siamo sempre distinti da esperienze di violenza e sofferenza”.

Il programma di questa seconda edizione ha proposto non solo le proiezioni dei 25 cortometraggi finalisti (sulla base della selezione preliminare di oltre 600 pellicole giunte da ogni angolo del Mediterraneo), ma anche un ricco palinsesto di workshop di approfondimento sulle tematiche dei Sustainable Development Goals (SDG’s), i diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile individuati dall’Onu per migliorare la qualità (e le aspettative) della vita di tutti i popoli del pianeta in modo universale, inclusivo e indivisibile.

Come pure va ricordato che nel Parco dell’Irno a Salerno è stato piantumato in un’aiuola il Cedro della Pace donato alla città di Salerno dall’Associazione libanese Cosmo. Il Libano è stato il Paese ospite dell’edizione di quest’anno in uno spirito di amicizia e di fratellanza tra i popoli.

Al termine di Med-Limes 2019 possiamo solo affermare che ne è valsa la pena di profondere il massimo sforzo e di mettere in campo ogni nostra energia. Ne è valsa la pena. E continueremo a fare la nostra parte. Con l’entusiasmo di sempre.

*Presidente Fonmed (Fondazione Sud per la Cooperazione e lo Sviluppo del Mediterraneo)

mare mediterraneo
Giacimento inestimabile
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