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Lo speciale 2 »

Il Mibact lancia la campagna di comunicazione #artdesign.
L’ipertesto ha un “antenato” a Napoli
Nel Palazzo reale c’è un leggìo rotante, la macchina che precorreva la lettura non-lineare. Questo è uno degli “oggetti” che invitano a visitare i musei italiani e postare immagini su Instagram.

di Alfonso Schiavino

Ogni mese il Mibact (Ministero dei beni culturali e ambientali e del turismo) lancia un tema e “sfida” gli amanti delle foto e degli hashtag: visitare le 450 istituzioni culturali nazionali, scoprire un’opera interessante, fotografarla e postare l’immagine su Instagram. La traccia di maggio riguarda il design, ovvero “tutti gli oggetti la cui forma rappresenta sintesi di funzionalità, tecnica ed estetica ben prima dell’avvento della produzione industriale”. Come sempre la “caccia al tesoro” comincia con 50 locandine che riproducono altrettanti piccoli e grandi capolavori custoditi in tutta Italia. La Campania è ben rappresentata, con 9 “oggetti” distribuiti fra Paestum, Pontecagnano, Pompei, Napoli e Maddaloni. Almeno 2 o 3 di questi motivi sono a dir poco seducenti.

Musei e aree archeologiche sono molto social.

Maggio 2018 è il mese del design. Il Mibact lancia la nuova campagna di comunicazione “attraverso i propri account social, in particolare l’account Instagram @museitaliani”, invitando a cercare spunti e inquadrature fra aree archeologiche, musei e altre strutture nazionali. La regola è semplice: basta scattare fotografie e postarle con l’hashtag #artdesign. A guardare i 50 “suggerimenti” preparati dal ministero viene spontaneo pensare che il design italiano contemporaneo, un tratto riconosciuto nel mondo, è arrivato a perfezionare una multiforme tradizione remota, testimoniata già negli oggetti dell’artigianato antico, tante volte sconfinanti nell’arte inconsapevole.

LA PAGINA DELLA CAMPAGNA SUL SITO DEL MIBACT

Cinquanta suggerimenti per cominciare la caccia.

Fra le 50 proposte – che costituiscono solo un invito a scovare gli altri “tesori” nascosti nelle raccolte pubbliche – emergono gioielli, accessori, disegni, ambienti e particolari, per una “galleria” che si estende dagli antichi etruschi agli ultimi anni Sessanta. Fra i “pezzi” più suggestivi: la scala elicoidale a Palazzo Barberini (Roma), lo studio di Cavour (Torino), la mitica macchina per scrivere “Lettera 22” (Milano) e 2 grandi dipinti a Brera e agli Uffizi. Sull’account @museitaliani stanno già arrivando i primi contributi, mischiati agli scatti dei mesi precedenti.

LE FOTO DAI MUSEI ITALIANI SU INSTAGRAM

Una “ruota” per consultare documenti diversi.

E ora parliamo della Campania. La nostra regione, che è la seconda regione italiana (dopo il Lazio) per numero di visitatori nei musei, è ben rappresentata nelle iniziative del Mibact. Uno dei pezzi più curiosi “proposti” per il mese del design si trova nel Palazzo reale di Napoli: è un leggìo rotante in mogano e bronzo realizzato verso la fine del Settecento. La “ruota”, fissata su un tavolino, presenta 8 mensole che permettevano di consultare vari testi contemporaneamente. Il leggìo rotante, ideato dall’inventore varesotto Ramelli nella seconda metà del XVI secolo, ha conosciuto un ritorno di popolarità nei tempi nostri, perché, secondo alcuni osservatori, prefigura il concetto di ipertesto. La suggestione ha un senso, perché sia la “ruota” dei secoli passati sia il fondamento dell’era web rendono possibile una lettura “non lineare” dei documenti. Solo che la macchina dell’epoca era meccanica ed evidentemente molto limitata, mentre il sistema ipertestuale contemporaneo abbraccia tutto il mondo ed è basato sull’elettronica.

IL LEGGIO ROTANTE (FOTO SUL SITO DEL MINISTERO)

Calatia, una storia di Romani e Cartaginesi lungo la Via Appia.

Fra le altre locandine dedicate alla Campania spiccano i contenitori per unguenti e profumi (VII secolo a.C.) conservati nel museo archeologico di Calatia a Maddaloni. La collezione è interessante per il valore intrinseco e perché porta a “raccontare” un’antica città che occupava una posizione strategica e perciò, fra conquiste e alleanze, passò dai Romani ai Sanniti ad Annibale. La sua, insomma, è una delle tante storie rintracciabili lungo la Via Appia.

CALATIA NELL’ENCICLOPEDIA TRECCANI

Lusso e lussuria da Pontecagnano a Pompei.

Le altre opere “campane” scelte per la campagna #artdesign sono un vero percorso nel tempo, che naturalmente passa per Paestum e Pompei. Al museo archeologico di Pontecagnano c’è la “coppa con anse a cavallini” (VII secolo a.C.). Il Museo archeologico nazionale di Napoli custodisce la collezione “gabinetto segreto”, segnatamente le “lucerne con scene erotiche da Pompei” (I secolo d.C.). Dalla lussuria al lusso. Il museo di Capodimonte è presentato con la sfarzosa “Cassetta Farnese in argento dorato, lapislazzuli smalto e cristalli di rocca” del Cinquecento. Al museo Duca di Martina (Napoli) si trova un vaso in porcellana cinese (1780 circa), che richiama le relazioni internazionali della capitale. Il Madre (Napoli) custodisce un lavoro più propriamente avvicinabile alla moderna accezione del design: “Dark Prussian – Blue Portal IV” (1966), una “porta” firmata da Gianni Piacentino, artista torinese noto anche per le sue sculture ispirate ad aerei e motociclette.

Schiavino-Design
Mibact, #artdesign
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