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di Rosamaria Petrocelli
Di questo libro di Alba Polverino (edito da Mreditori), dal titolo “Figlia del suo tempo”, e dalla colorata copertina allusiva del mare, della nascita e del sogno, incuriosisce la sinossi dell’autrice, nonché le dediche e la citazione in epigrafe: la prima al figlio, oggetto di amore illimitato, la seconda più misteriosa, quasi una sottesa ammissione di impossibilità ad essere la figlia perfetta,dopo una struggente confessione di grande affetto rivolta ai genitori . La colta citazione in lingua da Amleto, infine, appare a prima vista consapevolezza della fragilità femminile. Letto il romanzo, ci si rende conto che la fragilità della protagonista in alcune circostanze di vita scaturisce dalla sua caparbia volontà di essere se stessa, senza alcun cedimento a compromessi o conseguimenti di facili vantaggi.
Nel romanzo diviso in tre parti seguiamo la storia,con anticipazioni e flashback, di Jane, della sua infanzia ricca degli affetti di una grande famiglia in una piccola casa, in un contesto sociale modesto ma sereno, dominato dalle figure di genitori molto amati , in una città costiera non ancora abbruttita dal cemento, che offre spazi per giocare e soprattutto un bellissimo mare che la protagonista ama, guardando il quale spesso prenderà difficili decisioni. Le prime simpatie e poi il grande amore, la scuola, la musica, il ballo, le amicizie ,il lavoro, la laurea e l’ insegnamento perseguito con grande tenacia e sacrificio. Jane tuttavia non segue il percorso lineare delle sue sorelle e delle sue amiche, il viaggio della sua vita richiederà un percorso più tortuoso e difficile , con qualche fermata e con un arrivo diverso, ma sempre frutto della scelta più difficile e più onesta. Una scrittura femminile sincera, molto accattivante e godibile proprio per questo, un bel sorso di acqua pura nel mare inquinato della nostra società.