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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

Gli effetti nefasti del clima di campagna elettorale permanente.
Le varie “letture” del cambiamento
Il chiacchiericcio e lo scontro quotidiano attraverso la polemica politica non risolvono nulla. Vista da Sud questa prima fase della “nuova stagione” appare ancora troppo avvolta nella nebbia dell’incertezza.

E’ abbastanza bizzarro come nel giro di pochi mesi la maggior parte degli organi di informazione abbiano cambiato “approccio” alla lettura dei dati economici relativi agli scenari di sviluppo dell’economia italiana e meridionale. Mentre fino a poco tempo fa venivano quasi sempre colte le “sfumature” in positivo che si potevano in qualche modo “recuperare” all’interno delle statistiche, in questi giorni assistiamo alla descrizione minuziosa e dettagliata della “complicazione” del quadro clinico del “paziente”. Insomma, mentre fino a questo momento il medico si era mostrato incline all’ottimismo – pur in presenza di chiari sintomi abbastanza gravi (il debito pubblico su tutti) – oggi lo stesso medico non ha difficoltà a sottolineare, senza dare conto della contraddizione nella quale inevitabilmente inciampa, che, in effetti, a ben vedere c’è poco da stare allegri.

Che dire? Indubbiamente il “quadro clinico” manifesta non poche complicazioni e lo scenario politico europeo e mondiale – ben più che le dinamiche economiche (anch’esse molto preoccupanti, la fine del QE non sarà una passeggiata per nessuno, figuriamoci per l’Italia) – è quello che è. L’indebolimento della leadership di Angela Merkel è un dato oggettivo che toglie ossigeno all’Europa mediterranea ed il nuovo governo italiano ancora non sembra uscito dalla narrazione elettorale.

L’unico ancoraggio vero alla realtà – triste e drammatica – risiede nell’avanzare delle famiglie in povertà assoluta e relativa. Questo è il parametro che disegna oggettivamente che cosa sono diventati l’Italia ed il Mezzogiorno negli ultimi anni. Su tutto il resto si può ancora “giocare” con le letture “diversificate” dei numeri: positive e negative in base al punto di vista dell’osservatore. Ma sul fatto che sono aumentate le famiglie che vivono nell’indigenza – per non parlare dei poveri “invisibili”, mascherati in professioni o in status sociali svuotati del reddito minimo per affrontare il quotidiano con dignità – nessuno potrà sfoggiare analisi “sorprendenti”.

La sensazione è che prevale ancora un atteggiamento politicamente spregiudicato – o assolutamente improduttivo nel caso delle “opposizioni” – rispetto alla gravità dei problemi da affrontare. Manca, cioè, la piena consapevolezza – di fronte a dinamiche sociali così involutive – di dovere dare spazio prima di tutto al senso di responsabilità istituzionale. Non si ravvisa la “perimetrazione” di un’area di impegno condiviso – senza contrapposizioni di nessun genere, soprattutto di carattere speculativo ad uso e consumo del circo mediatico – capace di rafforzare la consapevolezza nelle fasce più deboli che lo Stato c’è ed intende occuparsi prima di tutto di loro.

Al contrario, prevale il clima da campagna elettorale permanente. Un clima alimentato anche da parte di chi è stato bocciato per il fallimentare risultato sul piano della coesione sociale delle politiche proposte e tende ancora a descrivere come un “equivoco” provvisorio l’assetto istituzionale che si è determinato. In questo modo si  finisce per incrementare il senso di incertezza e di timore anche in tutti coloro che potrebbero mettere in campo risorse ed energie importanti per non perdere ulteriore terreno rispetto all’Europa che va avanti (almeno sul piano economico).

Tutto qui da noi precipita in un vortice di confusione. Non si capisce bene dove finiscono gli annunci e dove prendono forma, invece, i provvedimenti che la nuova maggioranza può realisticamente mettere in campo.

Vista da Sud questa prima fase del “cambiamento”  lascia perplessi, disorientati, appesi all’auspicio che si riesca a procedere in una direzione costruttiva e non solo conflittuale e, per di più, sterile.

Ernesto Pappalardo

direttore@salernoeconomy.it

@PappalardoE

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