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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

I conti in tasca alla manifestazione al centro dell’attenzione in queste ultime settimane.
Le luci (d’artista)? Valgono più di 15 milioni
Nella sola area del comune capoluogo il giro d’affari è quantificabile in circa 10 milioni di euro ai quali bisogna aggiungerne altri 4/5 nelle zone limitrofe della provincia.

Questo articolo è stato in piccola parte aggiornato rispetto ad una precedente versione apparsa sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) mercoledì 11 ottobre 2017.

Si può tentare di “ricostruire” il giro d’affari della manifestazione “Luci d’artista” in programma ormai da svariati anni nello scarno cartellone invernale di Salerno e provincia? E’ possibile in maniera deduttiva facendo i calcoli sulla base di alcuni dati derivanti da fonti private in maniera prioritaria e da fonte pubblica in maniera complementare. Gli stessi operatori alberghieri (ed extra-alberghieri), nonché gli addetti della filiera bar/ristoranti/rosticcerie/street food (etc etc)  lo scorso anno nella sola area del comune capoluogo individuarono – come cifra di riferimento – un giro di affari quantificabile in circa 10 milioni di euro. Nelle zone limitrofe della provincia il movimento complessivo aggiuntivo fu valutato intorno a 4-5  milioni di euro. Se si tirano, quindi, le somme, “Luci d’artista” ha messo in moto nell’edizione 2016/2017 un flusso di entrate pari a circa 15 milioni di euro. La provenienza dei calcoli – anche se si tratta di importi desunti e non statisticamente accertati – induce a ritenere che si tratti di numeri approssimati per difetto e non per eccesso. E’ presumibile che – in considerazione dell’andamento della stagione estiva da poco conclusa fortemente caratterizzata da un trend in salita (con incrementi delle camere vendute in alcune località superiori al 10 per cento) – i numeri sopra esposti nel corso dell’edizione 2017-2018 della manifestazione siano destinati (a meno di clamorose criticità meteorologiche o di eccessivi ritardi nella partenza)  a crescere.

Le ricadute sul tessuto economico della città.

Si possono estrarre numeri attendibili attraverso l’analisi di due directory principali: le presenze alberghiere ed extra/alberghiere ed il censimento dei visitatori in entrata attraverso pullman e camper: due target che consentono di ipotizzare budget medi di spesa. Target ai quali ne va aggiunto un altro dimensionalmente molto importante: i residenti a Salerno, in provincia e nelle zone limitrofe. Insomma quel flusso “mordi e fuggi” che, pure, però posa sul territorio comunale una consistente cifra finale. Anche perché ritorna nei percorsi della manifestazione più volte rispetto ai visitatori che scelgono il pernottamento. In questo caso, parliamo di una cifra che si aggira intorno ai 3 milioni di euro (anche perché, in questo caso, si tratta di un’utenza che spende anche al di là del circuito della ristorazione/somministrazione).

I ricavi del circuito dell’ospitalità (edizione 2016/2017).

I numeri ufficiali riferiti allo scorso anno conteggiano nel capoluogo circa 1.200 camere disponibili. Se prendiamo come riferimento prioritario i fine settimana durante i quali si svolge la manifestazione (pernottamento per due notti), avremo – in caso di tutto esaurito (come, appunto, accadde un anno fa) – circa 53.000 ospiti totali (due per camera). Ipotizzando il costo medio di una camera pari ad 80 euro (approssimazione nettamente per difetto), si immetteranno nel circuito dell’ospitalità oltre due milioni di euro. A cui bisogna aggiungere le altre voci di spesa legate alla permanenza. Se a questi due milioni e rotti aggiungiamo altri 400 mila euro in media per le restanti notti di ogni settimana, abbiamo altri 4 milioni e 400 mila euro, sforando i 6,5 milioni di euro totali per la filiera dell’accoglienza solo a Salerno città.

Il target “mordi e fuggi”.

Se calcoliamo 50 passeggeri per ogni pullman in entrata (3.232 automezzi tra novembre 2015 e gennaio 2016),  arriviamo a 161.600 visitatori. Ipotizzando una spesa media di 7 euro (caffè, bibita, pizzetta, panino etc etc) , si giunge alla cifra di 1 milione e 132 mila euro circa.

Il business nelle aree limitrofe (e non solo).

Ai dieci milioni (e oltre) attivati nel capoluogo ne vanno aggiunti altri 4/5 derivanti dalla rete della ricettività/ristorazione e dei trasporti turistici nelle aree circostanti (ma anche più lontane come quelle localizzabili in provincia di Napoli e nella Costiera Sorrentina, per esempio).

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