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I numeri dell'economia »

Il quadro normativo è graduato sulla base di due criteri: ammontare degli investimenti e data di effettuazione.
Imprese, ok alla trasformazione tecnologica e digitale
L’agevolazione - introdotta con la legge di bilancio del 2016 - contiene la proroga, al periodo 2023 e agli anni successivi, dei principali crediti d’imposta del piano “Transizione 4.0”.

di Sergio Cairone*

Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture ubicate nel territorio dello Stato. E’questo l’obiettivo del credito d’imposta per beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. L’agevolazione fu introdotta con la legge di bilancio del 2016. Il testo del Disegno di Legge di Bilancio 2022, approvato dal C.d.M. il 28.10.2021, contiene, infatti, la proroga, al periodo 2023 ed agli anni successivi, dei principali crediti d’imposta del Piano Transizione 4.0. Tale proroga viene “depotenziata” e mantenuta soltanto fino a tutto l’esercizio 2022, per quanto concerne, invece, i beni strumentali non innovativi. La proroga dei crediti investimenti in beni strumentali 4.0 rappresenta, dunque, il risultato di un vero e proprio “compromesso”, individuato dal legislatore, tra l’esigenza di garantire alle imprese, da un lato, la stabilità delle misure per un ampio orizzonte temporale, dall’altro, le risorse finanziarie ad esse dedicate, con conseguente dimezzamento delle aliquote dei crediti d’imposta.

La misura agevolativa si rivolge, secondo quanto indicato dal quadro normativo e ribadito nel portale web del Ministero per lo Sviluppo Economico, a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Analizzando nel dettaglio il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0, inclusi nell’allegato A annesso alla L. 232/2016, lo scenario agevolativo che si prospetterà alle imprese è graduato sulla base di due criteri: ammontare degli investimenti e data di effettuazione degli stessi. Nel dettaglio, per investimenti effettuati dal 16.11.2020 al 31.12.2021 ovvero entro il 30.06.2022 su prenotazione al 31.12.2021, il credito d’imposta è del 50% entro 2,5 milioni di euro, del 30% oltre 2,5 ed entro 10 milioni di euro, del 10% oltre 10 ed entro 20 milioni di euro (comma 1056 dell’articolo 1, L. 178/2020, che resta dunque inmmutato); per investimenti effettuati dal 01.01.2022 al 31.12.2022 ovvero entro il 30.06.2023 su prenotazione al 31.12.2022, credito d’imposta del 40% entro 2,5 milioni di euro, del 20% oltre 2,5 ed entro 10 milioni di euro, del 10% oltre 10 ed entro 20 milioni di euro (in base al comma 1057 dell’articolo 1, L. 178/2020, che resta invariato); per investimenti effettuati dal 01.01.2023 al 31.12.2025 ovvero entro il 30.06.2026 su prenotazione al 31.12.2025, credito d’imposta del 20% entro 2,5 milioni di euro, del 10% oltre 2,5 ed entro 10 milioni di euro, del 5% oltre 10 ed entro 20 milioni di euro. Quest’ultima disposizione viene stabilita, invece, sulla base del nuovo comma 1057-bis dell’articolo 1, L. 178/2020. Lo scenario agevolativo che si prospetta alle imprese cambia sensibilmente per quanto concerne il credito d’imposta per investimenti in asset immateriali tecnologicamente avanzati: anche in questo caso, tuttavia, si assiste ad un calo della percentuale degli investimenti al mutare del periodo di tempo in cui essi vengono effettuati dalle imprese che scelgono di fruirne. Per investimenti effettuati dal 16.11.2020 al 31.12.2023 ovvero entro il 30.06.2024 su prenotazione al 31.12.2023, il credito d’imposta è del 20% entro 1 milione di euro (comma 1058 dell’articolo 1, L. 178/2020, modificato con proroga di un anno dal DDL di Bilancio 2022); per investimenti effettuati dal 01.01.2024 al 31.12.2024 ovvero entro il 30.06.2025 su prenotazione al 31.12.2024, del 15% entro 1 milione di euro (sulla base del nuovo comma 1058-bis dell’articolo 1, L. 178/2020); per investimenti effettuati dal 01.01.2025 al 31.12.2025 ovvero entro il 30.06.2026 su prenotazione al 31.12.2025, del 10% entro 1 milione di euro (sulla base del nuovo comma 1058-ter dell’articolo 1, L. 178/2020).

Per i beni tecnologicamente avanzati materiali e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche specifiche tali da essere inclusi nei beni per i quali il credito d’imposta può essere fruito: essi sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

*Dottore commercialista

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Sergio Cairone
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