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Il Punto di Arpocrate di Pasquale Persico/La cittadina europea Angela Merkel e il vuoto di leadership.

L’idea – già apparsa in un precedente “Punto di Arpocrate” – di conferire una Cattedra-A. Camus alla cittadina europea Angela Merkel, abbracciava come corollario l’ipotesi che lei stesse pensando ad una vera pausa di riflessione, per dedicare il suo nuovo tempo-Kairos a tante altre propensioni, senza trascurare di poter vedere consolidarsi, anche senza di lei, una nuova leadership europea. Una pausa sperimentale, individuale,  di ecologia della felicità (Stefano Bartolini, Aboca, edizione 2021), basata sulla possibilità di sviluppare nuove esperienze relazionali, è diventata necessaria. Una diversa ipotesi, invece, è stata avanzata da Anna Kassautzki, la candidata del Partito socialdemocratico che ha conquistato il seggio che per trent’anni è stato della cancelliera. La Kassautzki ha affermato, in una recente intervista, che la Merkel è stata sempre la più progressista del suo partito; inoltre, è anche  stata  la prima  leader a non ricandidarsi dopo una serie di mandati più che eccellenti; e, infine, è stata  anche  la prima ad investire in reciprocità politica, e a fare il ponte istituzionale necessario per  il futuro cancelliere Olaf Scholz, nei vertici internazionali. La credenza nel progresso delle istituzioni democratiche della Merkel non implica, per la giovane socialdemocratica vincitrice nella circoscrizione elettorale di Greifswald in Medlemburgo-Pomerania, un pensionamento.

Giuseppe Pennisi, economista di chiara fama, che ha pubblicato una ventina di libri di economia e finanza in Italia, Usa, Gran Bretagna e Germania e che ha una cultura di musica classica notevole (è stato vice presidente del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto ed è  critico musicale ), nel corso di una intervista-lezione a Il Giornale Europeo per l’Associazione internazionale dei giornalisti europei – diretto da Giuseppe Jacobini – ha avvalorato, pochi giorni fa,  la mia ipotesi sulla pausa intrigante e necessaria.

La Merkel, nonostante le drammatiche scadenze che attendono l’Europa (nuova reciprocità tra Francia ed Italia, da aggregare a quella tedesca) ed i nuovi protagonisti  che verranno, sceglierà la cura dello sguardo a cui spesso fa riferimento il poeta Franco Arminio? Dalla sua finestra aperta su Berlino, poco distante dall’Isola dei Musei, usciranno le musiche dei suoi autori preferiti, Bach, Wagner, Mendelshon, e, a seguire, le musiche operistiche a partire da Verdi, per lei senza nostalgie. Ad Ischia, l’Hotel Miramare, a S. Angelo, vedrà moltiplicare le sue presenze; per lei sarà vitale  guardare il suo mare euro-mediterraeo e scrivere appunti nel suo taccuino, come faceva Camus.

Il Mediterraneo come ispiratore delle reciprocità ancora da raggiungere, tra continenti.   Lei è convinta che il suo fare politica sobria e lungimirante potrà ispirare altri comportamenti, l’amore per gli ideali è durata, coerenza ed esempio. E sarà sempre una persona semplice; come ha fatto tante altre volte durante la permanenza ad Ischia,   prenoterà due posti, via internet, al Teatro San Carlo, e da cittadina, prenderà  l’aliscafo per un viaggio di andata e ritorno.

Approfittare  di altre pause del suo nuovo tempo, per  lei maestra di comportamento e coerenza istituzionale, sarà fattore di crescita in termini di ecologia della mente.

Mai dire mai, però, a proposito di un suo ritorno sulla scena internazionale, ma per lei è importante anche vivere il tempo giusto. Le nuove economie continentali, oggi, sono ancora balbettanti ed il linguaggio dei nuovi segni utili è un lingua mutola, ed ha bisogno di nuovi taccuini.

 


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