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Il Punto di Arpocrate di Pasquale Persico/“Destinazione Sud”, ma il Nord può esistere senza il Sud?

Le due affermazioni sembrano andare a braccetto, ma  mentre la prima – “Destinazione Sud” –  è il titolo del convegno di Sorrento con la ministra Carfagna, la seconda riprende i temi di Carlo Trigilia a partire dal suo contributo del 1992  (Sviluppo senza autonomia). La riflessione sulla necessità di garantire una destinazione bastevole di finanziamenti del Pnrr al Sud è stato proposto anche dagli imprenditori nel Nord, ma, accanto alla raccomandazione della spesa efficace, si ripropongono problemi storici che attendono da tempo di essere sviscerati più in profondità. Quello più rilevante non dipende dalla carenza di aiuti – sottolineò Trigilia e anche il sottoscritto intervenne sull’argomento – bensì dall’incapacità di una classe politica stratificata da sempre (tollerata ed utilizzata dal centro dei partiti in metamorfosi opportunista per ragioni di consenso strutturale). Con la parola strutturale si fa riferimento all’evoluzione centralistica dei gruppi di potere politici che, a dispetto della Costituzione, non hanno reso efficaci e democratici i processi di governance che avrebbero dovuto accompagnare la massa di risorse dei fondi coesione. L’area respirata a Sorrento non è stata dissimile dal passato, le cifre sui possibili master plan da sollecitare e finanziare si sono moltiplicate per dare voce ai tanti temi che il Pnrr mette in campo per la progettazione con profumo di futuro. La visione del ruolo di integrazione e di rilancio del rapporto Nord-Sud,  come unica macroarea di politica economica ad efficacia moltiplicata, è risultata debole. La retorica sulla valorizzazione del patrimonio locale e dei saperi radicali non ha fatto emergere lo scenario delle azioni prioritarie da adottare per spezzare definitivamente l’uso di destinazione politica della spesa programmata.

La discesa in campo delle imprese pubbliche nel Sud – come già avvenuto nel dopoguerra – non promette bene a partire dal grande tema della metamorfosi necessaria per un piano sull’energia attento al potenziale della transizione ecologica strutturale.

E allora ? Allora il messaggio forte per l’Italia – e per l’Europa – è che la crescita dell’Italia dipende da quando si deciderà anche  nel Mezzogiorno, ma il vero nodo è la nuova politica economica del prossimo Governo; il dibattito politico su come  correggere e utilizzare il nuovo Pnrr “revisionato”, non ci lascia tranquilli.

In realtà, appare chiaro che il tempo delle nuove schermaglie della politica è arrivato e non sembra avere invertito la rotta sulle opportunità di catturare e scambiarsi le vecchie clientele.


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