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di Pasquale Persico
In relazione al grande tema delle pensioni – che elettoralmente tiene sempre banco – si alimenta in maniera del tutto propagandistica anche la possibilità di attivare un mare di assunzioni, nel pubblico e (con grande incertezza, ovviamente) anche nel privato. Il primo “reclutamento” – quello riferito alla sfera pubblica – non tiene conto nemmeno dei cinque buoni principi necessari per un modello “riorganizzativo” delle P.A.
– Apertura: spiegare che cosa fa l’Amministrazione e in che cosa consistono le decisioni che essa adotta (comprendendo anche il principio di trasparenza);
– Partecipazione: accrescere la fiducia nel risultato finale;
– Responsabilità: definire con maggior chiarezza i ruoli all’interno dei processi legislativi ed esecutivi (includendo il principio di accountability);
– Efficacia: prendere misure adeguate e tempestive che producano risultati in base all’individuazione di obiettivi chiari ed alla valutazione del loro impatto futuro;
– Coerenza: le politiche e gli interventi dell’Amministrazione devono essere sintonici e di facile comprensione (principio di coordinamento/non contraddizione).
In sintesi, dunque, in tale contesto, l’attore pubblico deve esercitare la regia strategica aprendosi verso altri attori pubblici e della società civile, favorendo e coordinando la cooperazione inter-istituzionale, attraverso processi inclusivi, rappresentativi e trasparenti; assicurando l’accountability democratica del funzionamento sistemico misurabile rispetto ai 5 principi del Libro Bianco della Governance dell’Unione Europea.
Inoltre, una nuova visione della governance accresce il ruolo della P.A. se migliora le tre componenti della Governance:
– Governance Interna: insieme coerente di modelli, metodologie e strumenti (pianificazione, programmazione, valutazione e controllo) finalizzati ad orientare la macchina amministrativa verso il pensiero strategico e la cultura del risultato (necessari al funzionamento complessivo delle diverse aree che costituiscono l’organizzazione pubblica);
– Governance Esterna: insieme di modelli, metodologie e strumenti finalizzati ad orientare le decisioni di esternalizzazione dei servizi pubblici, puntando a favorire l’integrazione degli enti strumentali e delle agenzie nella logica “in house” aperta;
– Governance Inter-istituzionale: insieme di modelli e pratiche finalizzati ad orientare e favorire la cooperazione sinergica e convergente, sia tra i soggetti istituzionali non più legati da un rapporto gerarchico, sia tra essi e la società civile con l’obiettivo di migliorare il coordinamento e l’integrazione di risorse e competenze nella definizione e implementazione delle politiche e dei relativi programmi e progetti.