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La spesa in vacanza per il cibo è scesa a 17,5 miliardi, in calo del 58 per cento.
Il pass vaccinale? “Salva il turismo da un buco di circa 53 mld”
Coldiretti: “L’annunciato arrivo per l’estate rappresenta una svolta per salvare un comparto strategico del Paese che si compone di 612mila imprese, il 10,1% del sistema produttivo e il 12,6% dell’occupazione nazionale”.

“Il pass vaccinale salva il turismo in Italia che ha già subito un buco di circa 53 miliardi nel 2020 per l’emergenza Covid con 1/3 delle perdite che hanno colpito i consumi in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per l’acquisto di cibo di strada e souvenir delle vacanze”. E’ questa la valutazione della Coldiretti – sulla base dei dati Isnart-Unioncamere – in occasione dell’intervento del premier Mario Draghj al G20 sul turismo, che ha annunciato, a partire “dalla seconda metà di giugno”, il “Green pass europeo” e da metà maggio “il pass verde nazionale”. In questo contesto, “l’annunciato arrivo per l’estate del passaporto vaccinale rappresenta una svolta per salvare un comparto strategico del Paese che si compone di 612mila imprese e rappresenta -evidenzia la Coldiretti – il 10,1% del sistema produttivo e il 12,6% dell’occupazione nazionale secondo Unioncamere”.

Va sottolineato che “la spesa in vacanza per il cibo – ricorda la Coldiretti – è scesa a 17,5 miliardi, in calo del 58%, il minimo da almeno un decennio, anche se rimane la principale voce del budget delle famiglie italiane e straniere in viaggio”.  Gravi i riflessi “sui 360mila bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e agriturismi presenti in Italia, costretti alla chiusura e alla limitazione dell’attività anche durante le festività. Gli effetti delle difficoltà delle attività di ristorazione – specifica la Coldiretti – si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”.

Come pure, va aggiunto, che “in alcuni settori, come quello ittico e vitivinicolo, la ristorazione – continua la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Senza turismo sono a rischio anche i 5.266 tesori alimentari tradizionali dei borghi d’Italia custoditi da generazioni dagli agricoltori e salvati per sostenere la rinascita del Paese. L’assenza di turisti stranieri e italiani ha un impatto pesante sulla sopravvivenza di un bacino agroalimentare unico al mondo legato alla storia e all’economia dei territori, che sono il simbolo della grande creatività, tradizione, qualità e sicurezza alla base del successo del Made in Italy”.

Coldiretti si sofferma non solo sul “valore economico, ma anche storico, culturale ed ambientale”, “che garantisce la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate proprio nel momento in cui con il Covid pone l’esigenza di cambiare la distribuzione demografica della popolazione e ridurre la concentrazione nei grandi centri urbani”.

(Fonte: coldiretti/ 04.05.2021)

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