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Lo speciale 2 »

Qual è il margine reale di contribuzione? Come viene misurato ed in quale arco temporale?
Il “marketing” e la curva di Laffer
Le aliquote fiscali anziché diminuire in questi ultimi anni sono aumentate con un gettito fiscale non in linea con le previsioni nel pieno rispetto di un vecchio principio di macroeconomia.

di Luca Iovine* Amministrare un Paese non è come amministrare un’impresa. Forse l’amministrazione di un Paese più che alle regole aziendali dovrebbe ispirarsi alle leggi della natura che negli anni l’uomo, in alcuni ambiti è riuscito a valorizzare e/o comunque a modificare per il proprio sostentamento e la propria sopravvivenza.
In agricoltura, per esempio vale il principio della rotazione che è simile a quello che nella pesca e nella caccia si chiama “fermo” biologico. Se non dai il tempo al terreno di recuperare i suoi elementi, se non dai il tempo ai pesci ed alla selvaggina di riprodursi, rischi di depauperare il futuro dei tuoi figli. Bisogna aver rispetto dell’eco-sistema in cui si opera altrimenti l’utilizzo diventa sfruttamento, perdendo nel tempo la sua sostenibilità.
Tale principio che sembra valere da un punto di vista naturistico ed etico non sembra attecchire in chi gestisce la cosa pubblica, in alcuni casi amministrata da luminari, professori emeriti ed esperti di cultura aziendale o sedicenti tali. Perché il punto è esattamente questo: se proprio non si volesse attingere alla morale, basterebbe appellarsi a principi tecnici di gestione aziendale (marketing management) per capire quanto sono sconsiderate le politiche economiche dei vari governi che si sono succeduti nella seconda Repubblica a partire da una certa fase in poi e cioè a partire dall’ingresso nella moneta unica.
Sarebbe scontato dilungarsi sui vincoli europei imposti al nostro Paese anche perché la questione è comunque sovranazionale e riguarda anche altre Nazioni, prima su tutte la Grecia.
Quello che invece potrebbe risultare utile a chi amministra la cosa pubblica è utilizzare un approccio differente, applicare ai contribuenti i principi della gestione aziendale, i principi del marketing. Quali sono i settori dell’economia da cui viene il prelievo (indagine di mercato)? Come fare per migliorarne la produttività? Se anziché alzare il prezzo (l’aliquota fiscale) si facesse uno “sconto” al contribuente questo genererebbe maggior valore per le casse dello stato (analisi del margine di contribuzione)?
Le aliquote fiscali anziché diminuire in questi ultimi anni sono aumentate con un gettito fiscale non in linea con le previsioni e soprattutto con un’economia sempre più in difficoltà;nel pieno rispetto di un vecchio principio che viene dalla macroeconomia che si chiamacurva di Laffer, dal nome di chi l’ha elaborata.
Questo succede giacche’ vengono portati avanti interventi a somma zero (da una parte mi dai 80 euro e dall’altra me li togli!) anziché manovre che stimolino l’economia aumentando la produttività del prelievo. Lo stato contadino vorace munge i cittadini senza preoccuparsi che, non alimentandoli adeguatamente,in alcuni casi sfibrandoli, non produrranno più latte!
E’ questo il caso di provvedimenti come lo split payment: le aziende che operano con la pubblica amministrazione devono fatturare con Iva, ma senza poterla incassare perché lo Stato la trattiene. Un ulteriore anticipo sulle tasse, tra l’altro indipendente dalla produzione di utile. Una specie di gioco delle tre carte: ti chiedo di fatturare l’Iva, ma poi me la trattengo. In un momento come questo di crisi di liquidità, in un momento in cui il settore degli appalti affronta una delle crisi più nere degli ultimi anni!
Può questo provvedimento generare sviluppo? Forse nel breve periodo può portare della liquidità ma tra sei mesi, un anno quante aziende sopravvivranno?
Cosa accadrebbe invece se lo Stato facesse uno sconto fiscale a chi effettua acquisti nel settore immobiliare? Forse nel breve periodo ci sarebbe una diminuzione delle entrate, ma nel lungo periodo l’indotto edile genererebbe una grande quantità di valore molto superiore allo sconto.
Qual è il margine di contribuzione derivante dall’incremento delle aliquote fiscali? Come viene misurato ed in quale arco temporale? E’ meglio un punto d’Iva quest’anno oppure è preferibile attuare una manovra che determini un incremento del Pil nel medio-lungo termine generando valore trasversale nei diversi comparti dell’Economia.
Le domande da farsi in un’ottica di Marketing Management della cosa pubblica dovrebbero essere di questa natura: qual è il contributo che la nautica, l’edilizia, l’agricoltura danno alle casse dello stato? Come posso fare per incrementarlo in maniera sostenibile nel lungo periodo? Posso attuare delle politiche di comunicazione che spingano i giovani ad acquistare casa magari aiutandoli con il finanziamento (garanzie)?
Ed invece quale effetto hanno sortito le campagne mediatiche che hanno visto operatori dell’Agenzia delle Entrate svolgere controlli in località turistiche vip?
E’ utile la strategia del “terrore” come strategia di comunicazione? L’industria del turismo e della nautica ne hanno tratto beneficio? Il clima nel Paese è migliorato?
L’attuale Premier (cui, sia chiaro, non attribuisco alcuna colpa particolare rispetto a chi lo ha preceduto) è un maestro della comunicazione, ma gli esperti di marketing sanno che per gestire un’impresa, anche pubblica, oltre alla comunicazione bisogna curare il prodotto!
*Amministratore Gruppo Iovine (www.gruppoiovine.it)

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Luca Iovine
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