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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

Numeri molto chiari sull’esposizione dell’Italia che conferma la tendenza a salire ancora.
Il debito pubblico accelera al 139,7% e nel 2027 sale al 143%
Secondo Moody’s i “tassi di interessi elevati e un potenziale di crescita di circa lo 0,8% richiederanno un ampio aggiustamento fiscale per raggiungere e mantenere avanzi primari in grado di procedere a una stabilizzazione”.

Se si inquadrano le previsioni su come si profilano questa fine d’anno e l’inizio del prossimo, si percepisce con chiarezza la situazione di difficoltà che scuote il Paese. Moody’s mette sul tavolo una nota che spiega come la crescita dell’Italia resta “moderata sotto l’1% quest’anno” in seguito alla “debole domanda interna e delle esportazioni” dovuta alla decelerazione della Germania. Il deficit – aggiunge Moody’s – “invece calerà dal 4,6% di quest’anno al 3% del 2026”, ma la riduzione “non sarà sufficiente” per un calo del debito, “che salirà quest’anno al 139,7% del Pil fino a toccare il 143% nel 2027”. In base a queste notizie, contenute nel documento di Moody’s, si chiarisce che è in fase di avvio la revisione del “rating dell’Italia”. Sempre secondo Moody’s “tassi di interessi elevati e un potenziale di crescita di circa lo 0,8% richiederanno un ampio aggiustamento fiscale per raggiungere e mantenere avanzi primari in grado di stabilizzare il debito”.

E, poi, aggiunge – l’agenzia di rating –  che “L’Italia è stato il primo Paese dell’Ue a chiedere le ultime tranche di finanziamento e prevediamo che la settima tranche sarà richiesta entro la fine del 2024”. Ma la spesa di queste risorse “è stata inferiore al previsto e la spesa totale dei fondi disponibili entro la fine del 2026 sarà impegnativa”.

Se prendiamo in considerazione le valutazioni della Commissione europea, assistiamo ad una limatura di quelle precedentemente espresse. Il Prodotto interno lordo italiano è atteso ora “in crescita dello 0,7% nel 2024, rispetto allo 0,9% delle previsioni di metà maggio”. Nel 2025 “è visto crescere dell’1%, rispetto all’1,1% delle stime di primavera”. E per il 2026 “il Pil è visto salire dell’1,2%”.

Il quadro dell’Eurozona mostra un aumento del Pil dello 0,8%, come previsto già a maggio. “La crescita attesa nel 2025, con il Pil che è visto salire dell’1,3%, rispetto all’1,4% indicato in precedenza. Nel 2026 il Pil nella zona euro è visto salire dell’1,6%. Limate anche le attese per l’Ue tutta, dove “il Pil è visto crescere dello 0,9% nel 2024 (da 1%), dell’1,5% nel 2025 (da 1%) e dell’1,8% nel 2026”. La Commissione europea “vede il Pil della Germania in recessione allo – 0,1% nel 2024 e in discesa dopo il -0,3% registrato nel 2023. Bruxelles stima il Pil tedesco allo 0,7% nel 2025 e all’1,3% nel 2026. Per restare ai Paesi con il segno più, guardando alla Francia, la Commissione europea stima il Pil all’1,1% nel 2024, allo 0,8% nel 2025 e all’1,4% nel 2026. Per la Spagna la stima è al 3% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e al 2,1% nel 2026”.

Bruxelles stima che in Italia “il debito pubblico sarà al 136,6% del Pil nel 2024, salirà al 138,2% nel 2025 e al 139,3% nel 2026”. La previsione migliora le aspettative di primavera quando l’indebitamento pubblico italiano “era atteso salire al 138,6 nel 2024 e al 141,7% nel 2025”. Nel Documento programmatico di bilancio italiano inviato a Bruxelles il rapporto debito/Pil a fine 2024 “è previsto al 135,8%. E’ atteso al 136,9% nel 2025 e al 137,8% nel 2026”.

Il deficit italiano “scenderà al 3,8% nel 2024 dal 7,2% dello scorso anno, e scenderà al 3,4% nel 2025 e al 2,9% nel 2026. Il dato rivede al ribasso le stime di primavera (4,4% il disavanzo/Pil atteso nel 2024 e 4,7% nel 2025)”. Nello scenario indicato dal Documento programmatico di bilancio italiano “il rapporto del deficit sul Pil scenderà al 3,3% nel 2025 e al 2,8% nel 2026”.

 

 

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