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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

La ripartenza appare perfettamente coincidente con i mesi passati, tutto procede in totale continuità, come del resto era più che prevedibile.
Il 2025? Anno nuovo, ma non cambia nulla . . .
Le solite questioni politiche - chi comanda area per area, chi sale e chi scende, chi riesce a prendere più potere e a discapito di chi, eccetera eccetera - o almeno così sembra, in piena sintonia con quanto accaduto nei tempi scorsi.

La partita della politica, all’italiana, ha già ripreso – da tempo –  i suoi (pochi) fili in mano, in attesa di mettere a posto (si fa per dire) le solite questioni (chi comanda area per area, chi sale e chi scende, chi riesce a prendere più potere e a discapito di chi, eccetera eccetera). O almeno così sembra, in piena sintonia con quanto accaduto nei tempi scorsi. In breve sintesi: non è cambiato nulla, proprio nulla. E’ tutto continua a scorrere sotto l’imperturbabile cielo che è sempre uguale a se stesso, a prescindere dai cambi atmosferici che, pure d’inverno si fanno sentire. Insomma, per dire, la solita e gustosa “ciambotta” pre-elettorale (dove un giorno, anche nel 2026, dicono, in Campania, si procederà al voto per la Regione) è in cottura, anche se le attenzioni destriste in generale si orizzontano, attualmente, anche su mete stellari, ben oltre la stessa Europa, che, pure, ha registrato, con largo anticipo, l’ascesa e il consolidamento di Giorgia Meloni, consolidata e influente premier, come ci hanno dimostrato gli stessi Trump e Musk. Il dato è ben chiaro: Giorgia Meloni, come confermano autorevoli sondaggi, è lì, che con sguardo lungo governa l’Italia, l’Europa, ha voce autorevole anche in America e altrove.

Ecco, lo scenario più reale  esattamente questo, i sondaggi lo confermano, le opposizioni lo sanno, e guardano e prendono atto, restando lontane da parametri che possono scuotere più di tanto quanto attualmente, anche in questo 2025, si prepara a succedere.

La domanda, quindi, è estremamente “semplice”: non che cosa accadrà (il Canada a Trump? Non appare, per la verità, tanto attendibile) ma come l’Italia, alla fine, sopravviverà. Che Italia sarà. Che Sud ci ritroveremo? Quale mondo accadrà?

Nessuno può dirlo, questo si sa, ma le speranze sono tante, cucinate o da cucinarsi in tanti modi, ma un elemento si comprende già bene e già da parecchio tempo: non è la politica che può cambiare o, come è ben chiaro, iniziare a cambiare le cose. Questo aspetto è stato ben compreso da tutti, che hanno senza dubbio capito, che la politica, ormai, non muta davvero le cose, magari riesce a fingere, in parte, di farlo. Ma non la fa. E a scapito di chi? E’ in questa fase molto evidente: l’egemonia dei più poveri, di chi non ha niente, di quanti non riescono nemmeno a campare con dignità. La classe media? Magari, verrebbe da dire. Qualcosa che sta più in basso, molto più in basso. E’ proprio qui che, forse, non esiste più niente, nessuno li rappresenta o vuole realmente rappresentarli, senza alcuna volontà speculante.

E’ così che parte anche il 2025: non è partito niente di impattante, ma il mondo si profila in grande fermento, i programmi ci sono, le cose da fare non si contano. I soldi sono pochi, ma non importa. Ci sarà sempre un Musk, un Trump (un po’ di meno) a fare immaginare tutti gli altri che,in fondo, si può ancora sognare.

Ernesto Pappalardo

direttore@salernoecononomy.it

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La politica e i politici
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