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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

Resta aperta la tragedia provocata dalla Russia in Ucraina. E noi rimaniamo appesi alle elezioni regionali e dobbiamo provare a rimanere in piedi, camminando e guardando sempre avanti.
Gaza, Israele, Usa, il mondo prova a sorridere

Resta aperta la tragedia provocata dalla Russia in Ucraina. E noi rimaniamo appesi alle elezioni regionali e dobbiamo provare a rimanere in piedi, camminando e guardando sempre avanti.
Mentre si accendono finalmente sempre più i riflettori sulla pace a Gaza – riflettori, si intende, che illuminano, per quanto possono, le strategie Usa – si inizia a capire meglio come dall’America trumpiana sia partito quell’input necessario: anche le guerre, forse, è riemerso molto chiaramente questo non secondario aspetto, si devono, come sempre, scontrare con la personalità dei capi, con quello che criminalmente hanno in testa, quasi tutti, quanti comandano e portano avanti battaglie effettivamente incomprensibili e senza legge. Perché è riapparso che in questi conflitti che sono accaduti e accadono ancora, purtroppo, l’incidenza preponderante delle menti umane che non rispettano l’uomo, la vita dell’uomo, è sempre devastante e incrementabile. Dobbiamo, quindi, sempre sostenere l’argine da porre con crescente e maggiore forza, un argine invalicabile, a ogni minimo superamento della normalità della pace: è questo il limite naturale che più proseguiamo nella corsa che, ormai, valica ogni tempo, e più diventa totalmente esistenziale. E’ una battaglia in ogni direzione che, anche sentimentalmente, appare difficile. Ma è preliminare e si ritrova contro una flottiglia incontrollata e incontrollabile, certamente da combattere con tutta la complessa intelligenza che siamo ancora, nonostante gli attacchi cibernetici, in grado di esprimere. Se questo è, quindi, l’aspetto, in qualche modo, prospettico che ci troviamo di fronte, nel frattempo dovremmo – dovremmo – un attimo sederci e riflettere al meglio su una tornata elettorale (le regionali) che sarà utile per comprendere, più o meno, bene dove ci stiamo avviando, consapevoli o inconsapevoli. Le elezioni regionali sono proprio alle porte e anche su questo versante c’è tanto da capire: ma l’Italia ha compreso quanto sta succedendo o, come sempre, siamo un po’ rimasti indietro, o meglio, un paio di passi, decisivi, indietro. Mentre in realtà anche in questo caso si avverte che l’universo consolidato cambia il passo. Acquistano, cioè, un peso sovrastante, i risultati, quanto si avverte o si sta per avvertire. Insomma, la politica ha, ormai, capito che deve cambiare il passo: non c’è proprio più tempo da perdere, bisogna fare presto? E, quindi, anche se gli elettori indietreggiano, sono più pochi, danno la sensazione che hanno compreso bene che adesso non si può tergiversare?
Funzionano così le scelte vere: chi vince, vince perché la gente, gli elettori ci credono, o magari sono convinti davvero e sentono che, forse, non è più tempo di sbagliare.

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