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  • Gargani: Tangentopoli, subito una commissione d'inchiesta
  • "Come i magistrati hanno provato (a rifare l'Italia)".
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  • Non ci sono più alibi.
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  • •⁠  ⁠Storia della Procura di Salerno dal 1979 al 1994 di Michelangelo Russo.
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  • la Repubblica (ed. Napoli)
  • Posillipo, la beffa del mare negato libera solo una striscia di spiaggia.
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  • Il Corriere della Sera
  • Israele alza il tiro contro l'Iran.
  • E Trump muove gli aerei bombardieri B-2. Khamenei è introvabile, indicati tre successori.
  • la Repubblica
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  • Iran, Trump muove i bombardieri.
  • Spostati a Guam sei aerei B-2: trasportano la bomba in grado di colpire i siti nucleari iraniani.
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Lo speciale 2 »

Subito la sanatoria sulle liti pendenti con un meccanismo più conveniente per chi ha già vinto in primo e secondo grado.
Flat tax e pace fiscale, la “mappa” dei requisiti
Arriva la rottamazione-ter delle cartelle con un piano di rateazione più lungo. Si può arrivare a 5 anni, utilizzando in compensazione i crediti non prescritti per somministrazioni, forniture, appalti e servizi, anche professionali, maturati verso le P.A.

di Remo Roscigno*

Il 20 Ottobre è stato riesaminato e approvato il decreto legge recante disposizioni urgenti in materia fiscale che è stato, poi, pubblicato il  23 Ottobre sulla Gazzetta Ufficiale. Oggetto della discussione sono state, tra le altre, le norme che riguardano la pacificazione fiscale sulle quali è importante fare un apprendimento. Prima di parlare del tanto discusso condono, ricordiamo anche altri provvedimenti che tendono a migliorare il rapporto fisco-contribuenti ed ad agevolarne gli adempimenti di natura formale. A cominciare dal percorso della flat tax che inizia dalle partite Iva con un allargamento dell’attuale regime forfettario. L’obiettivo è consentire l’accesso a piccole imprese e professionisti con ricavi o compensi fino a 65mila euro. L’imposta del 15% sostituisce Irpef e addizionali ma anche l’Irap e coloro i quali hanno i requisiti per entrarvi non sono tenuti neanche alle liquidazioni e alle dichiarazioni dell’Iva. Oltre al carico fiscale ci sono vantaggi legati allo snellimento degli adempimenti.

Si prevede dal 2019 la messa a punto di altri aspetti, oltre la soglia di ricavi innalzati a 65mila euro, per valutare la convenienza della manovra. In particolare si studia la riduzione dei coefficienti di redditività al fine di dare maggior peso specifico ai costi sostenuti (che per i professionisti si fermano al 22%) e abbattere il reddito su cui si applica la sostitutiva al 15%.

Viene confermata  la possibilità di subordinare l’accesso al regime ad ulteriori due requisiti:

  • Non devono essere state sostenute spese di lavoro superiori a 5mila euro lordi annui;
  • Il costo complessivo, al lordo degli ammortamenti, dei beni strumentali alla chiusura dell’esercizio non deve superare 20mila euro, compresi beni in leasing, locazione o noleggio.

Dal 2020 in poi la bozza del decreto fiscale prevede che ci sarà l’innalzamento della tassazione dal 15 al 20% per tutti  i forfettari che hanno realizzato l’anno precedente un reddito da 65.000 fino a 100mila euro di ricavi o compensi mentre il regime sarà precluso a chi ha un’altra partita Iva come socio di una società di persone (Sas, Snc) o di una società di capitali (Srl) in trasparenza.

Sugli utili reinvestiti sconto di 9 punti per nuova occupazione.

Il Governo conferma un aiuto alle imprese che investono. Avrà una corsia privilegiata – una Ires più bassa di 9 punti (dal 24% al 15%) – chi reinvestirà gli utili in assunzioni, sia stabili che a termine. Il beneficio scatterà anche per chi investe in macchinari e ricerca. Per essere compatibile con le regole Ue ed evitare una bocciatura per aiuto di Stato, l’agevolazione verrà estesa anche ai soggetti Irpef come ditte individuali e società di persone.

La pace fiscale.

La pace fiscale si articola in due tempi. Si parte subito dalla sanatoria sulle liti pendenti con un meccanismo più conveniente (sconto di sanzioni e interessi e forfettizzazione sulle imposte) per chi ha vinto in primo e secondo grado e contemporaneamente si passa anche alla rottamazione-ter delle cartelle, che consente  un  piano di rateazione  più lungo rispetto alle due precedenti edizioni: si può infatti  arrivare a 5 anni e si potranno utilizzare in compensazione i crediti non prescritti, certi liquidi ed esigibili, per somministrazioni, forniture, appalti e servizi, anche professionali, maturati verso le P.A. Se poi il contribuente eseguirà il pagamento rateale, sarà assoggettato a un tasso di interesse annuale del 2,0%, anziché a quello del 4,5% applicato alle prime due edizioni della rottamazione. Inoltre chi verserà la prima o unica rata delle somme dovute potrà ottenere anche l’estinzione delle procedure esecutive avviate prima dell’adesione della sanatoria.
La domanda per aderire alla rottamazione-ter si potrà presentare in via telematica entro il 30 aprile 2019 e il contribuente riceverà dall’Agenzia della Riscossione l’importo da versare entro il 30 Giugno 2019. I versamenti si potranno eseguire in un’unica soluzione entro il 31 Luglio 2019 oppure con versamenti rateali semestrali in n.10 rate a fine luglio e a fine novembre a partire dal 2019.

Si precisa che con la domanda di rottamazione-ter sono sospesi tutti gli atti esecutivi, i fermi amministrativi e gli altri atti  nei confronti dei debitori dell’Erario.

Una seconda misura inserita sempre nel discorso cartelle di pagamento riguarda la possibilità inserita e modificata rispetto alla versione precedente che riguarda lo stralcio delle mini cartelle. In questo caso il contribuente non dovrà fare nulla. Sarà l’agente di riscossione a procedere allo stralcio delle mini cartelle relative al periodo 2000/2010. Sarà quindi cancellate di ufficio tutte le cartelle che contengono somme alla data del decreto fiscale fino a 1000 euro e che riguardano ruoli 2000 fino al 2010 resi esecutivi dal concessionario della riscossione

L’integrativa semplice.

Sul provvedimento di integrativa semplice che riguarda tutti i contribuenti che intendono modificare dichiarazione dei redditi già presentate e aumentando il reddito dichiarato è opportuna una successiva riflessione per alcune criticità che sono emerse nella prima lettura dell’articolo 9 del decreto fiscale. In linea di massima il provvedimento prevede la possibilità di integrare fino a un massimo di imponibile di 100.00 euro o del 30% di quanto dichiarato la propria dichiarazione versando un imposta sostitutiva del 20%. Dubbi sulla concreta applicazione sono state sollevate dai maggiori quotidiani economici su come è stata formulata la norma. Si attendono chiarimenti in proposito.

* Dottore Commercialista

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