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I numeri dell'economia »

Si manifestano gli effetti del forte rallentamento economico in particolare sul mercato del lavoro.
Fiducia, pesante battuta d’arresto
Confesercenti: “Un segnale negativo che potrebbe preludere ad un ulteriore indebolimento dei consumi, praticamente fermi, con l’incubo della recessione che torna a pesare sul futuro”.

La fiducia delle famiglie, alla fine, inizia a vacillare. “Dopo alcuni mesi – scrive in una nota la Confesercenti – in cui il clima aveva mantenuto un andamento oscillante ma intorno al punto percentuale, in controtendenza rispetto ai dati macro, a novembre si risveglia la preoccupazione delle famiglie italiane per la difficile congiuntura che il Paese sta attraversando, con l’indice che diminuisce di ben 3 punti nel mese. Evidentemente si stanno manifestando gli effetti del forte rallentamento economico, in particolare sul mercato del lavoro”. Occorre tenere, quindi, conto che “diversi capitoli di spesa delle famiglie sono già entrati in quasi recessione: alimentare, abbigliamento e auto sono infatti al centro della crisi dei consumi, con la sola spesa turistica che, insieme ad altre poche voci, continua – con l’aiuto degli stranieri – a dare una spinta significativa. Per quanto riguarda le imprese, invece, sembrerebbero prevalere sentimenti di attesa riguardo al futuro e alle misure che il Governo saprà mettere in campo”.

L’analisi.

“Nonostante lo stop agli aumenti Iva abbia dato un po’ di ossigeno alle imprese – spiega la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise – le famiglie italiane respirano un clima di forte preoccupazione, alimentato purtroppo anche dalle infinite discussioni che hanno accompagnato la manovra del Governo, un segnale certamente non positivo anche in vista dell’arrivo del Natale. La legge di bilancio sembra faticare a dare il senso di una strategia complessiva forte e volta alla ripresa: lo dimostra l’enorme mole di emendamenti presentati dalla stessa maggioranza. Una volta neutralizzate le clausole di salvaguardia, ora è imprescindibile concentrarsi su poche azioni incisive per rendere significativi gli interventi di rilancio. Abbiamo davanti un Paese sempre più affossato nell’incertezza, serve uno sforzo comune per cambiare passo”.

I prezzi.

L’analisi sull’inflazione (dati Istat riferiti a novembre) conferma, sempre secondo la Confesercenti, una “sostanziale calma piatta sul fronte dei prezzi”. La situazione “è ancora molto debole, soprattutto dal lato dei consumi delle famiglie, che avrebbero bisogno di un impulso ben maggiore per risalire a livelli soddisfacenti, se si considera, in particolare, che in volume siamo ancora al di sotto del 2007”.

La Confesercenti considera che “si registra un lieve positivo aumento nel mese, con un inflazione di fondo che sale all’1%. Un rialzo da imputarsi ai Servizi (1,1%) e ai Beni alimentari (1,2%) sia lavorati che non lavorati. Ma si tratta di una ripresa che non modifica un quadro nel complesso fiacco, con una valutazione complessiva per il 2019 che si appresta a chiudere con un indice generale dei prezzi dimezzato (0,6%) rispetto all’anno passato e fortemente sotto l’1%”.

(Fonte: confesercenti.it/ 27.11.2019; confesercenti.it/ 29.11.2019)

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Eccessivo rallentamento
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