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E’ la Francia il maggiore cliente delle due ruote Made in Italy.
Export bici a quota 572 milioni (+4,1%)
Il rapporto Confartigianato: “Un trend che conferma la qualità della produzione realizzata da 3.081 imprese con 7.371 addetti". Molto consistente la presenza di aziende artigiane.

Le biciclette Made in Italy vincono a ritmi di crescita sostenuti. “Nel primo trimestre 2019 le esportazioni sono aumentate su base annua del 4,1% a fronte del +3,6% registrato nell’Eurozona”. E si conseguono successi all’estero “anche per le bici elettriche le cui vendite nel mondo, nei primi tre mesi dell’anno, sono cresciute del 5,1% rispetto al primo trimestre 2018”. A fare la differenza la qualità alla base della produzione realizzata “da 3.081 imprese con 7.371 addetti, aumentate del 2,6% in 5 anni. Un piccolo ma agguerrito esercito in cui dominano gli artigiani con 1.992 imprese e 3.582 addetti”. E’ questo lo scenario delineato dal “Artibici 2019” realizzato da Confartigianato e presentato nei giorni scorsi.

“E’ grazie alla qualità manifatturiera delle nostre imprese – si legge in una nota di sintesi – se le biciclette italiane si contendono il primato in Europa per il numero e il valore dei prodotti esportati. Nel 2018 sono volate nel mondo 1.557.363 bici italiane e le esportazioni hanno toccato quota 572 milioni di euro tra componentistica (373 milioni) e bici complete (199 milioni)”.

I mercati esteri.

“E’ la Francia, rivale storica dell’Italia nelle grandi sfide sportive sulle due ruote – continua la nota – il nostro maggiore cliente: nel Paese d’Oltralpe esportiamo bici complete e componentistica per 117 milioni di euro, pari al 20,6% del nostro export. Seguono la Germania (88 milioni, pari al 15,3%), %), il Regno Unito (42 milioni, pari al 7,4%) e la Spagna (39 milioni, pari al 5,7%)”.

Non solo sport.

“La bicicletta – spiega Confartigianato – sta diventando il mezzo di trasporto preferito dai nostri connazionali per recarsi a scuola e al lavoro. Dal rapporto emerge che sono 1.193.000 gli italiani che la usano per questi scopi con un aumento del 2,1% in 5 anni.  A spingere di più sui pedali per i trasferimenti casa-lavoro-scuola sono gli abitanti di Bolzano (con una quota di 61 persone ogni 1.000 abitanti), seguono l’Emilia Romagna (49 persone su 1.000 abitanti) e il Veneto  (45 persone su 1.000 abitanti)”. Una tendenza favorita anche dall’aumento delle piste ciclabili e del bike sharing. “Nel 2017 – specifica la nota – la lunghezza delle piste ciclabili nei comuni capoluogo di provincia/città metropolitane è di 4.541 km, 177 km in più in un anno. Il sistema delle ciclovie nazionali si estende per oltre 5,5 mila km di lunghezza. Quanto al bike sharing, nel 2017 il servizio è attivo in 55 comuni capoluogo di provincia/città metropolitane, la metà (50,5%) del totale, ed è più che raddoppiata la disponibilità di bici, salita da 5,7 bici ogni 10 mila abitanti del 2016 a 13,9 del 2017 (+8,2 bici per 10 mila abitanti). Le biciclette disponibili per i servizi di bike sharing nei comuni capoluogo di provincia/città metropolitane sono passate da 10.261 del 2016 a 25.127 nel 2017, con un aumento di 14.866 unità, pari al +144,9%”.

(Fonte: confartigianato.it/ 26.06.2019)

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