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Il "peso" complessivo del comparto ammonta a 61 miliardi di euro.
Export agroalimentare, primato storico
Ismea, raggiunto il valore di 41 miliardi nel 2017. Negli ultimi cinque anni si è registrato un aumento del 23%, superiore alla media Ue (+16%).

Il Made in Italy agroalimentare si conferma uno dei punti di forza del sistema economico e produttivo nazionale. I numeri – fonte Ismea, Rapporto sulla competitività – parlano chiaro: 61 miliardi di euro di valore aggiunto, 1.4 milioni di occupati, oltre 1 milione di imprese e 41 miliardi di euro di esportazioni.  Ed è proprio quest’ultimo indicatore (2017) che ha consentito all’Italia di raggiungere il suo primato storico e di detenere “una quota sulle esportazioni agroalimentari dell’Ue (quasi 525 miliardi di euro) pari all’8%”. Ma l’Italia si è resa protagonista anche di un’altra significativa perfomance: “negli ultimi cinque anni – spiega sempre Ismea in una nota di sintesi – le esportazioni italiane del settore sono aumentate del 23%, più di quelle dell’Ue (+16%)”. “Il ruolo del Made in Italy nelle esportazioni del settore primario europeo – continua Ismea – emerge chiaramente analizzando le prime cinque voci, per le quali l’Italia è leader. Così all’Italia si deve il 35%-36% dell’export europeo di mele e di uva, il 47% di quello di kiwi, il 61% di quello di nocciole sgusciate, il 35% di quello di prodotti vivaistici”.

Il quadro generale.

“Anche sulle esportazioni comunitarie di prodotti alimentari trasformati l’Italia gioca un ruolo di primissimo piano. Il nostro Paese, infatti, è il primo esportatore di pasta e di conserve di pomodoro con una quota del 65% circa del valore dell’export Ue; nel caso dei vini e dell’olio d’oliva scende in seconda posizione, incidendo rispettivamente per il 27% e per il 23% delle esportazioni europee; infine, con una quota del 13%, l’Italia è il quarto esportatore Ue di formaggi e latticini”.

I mercati di sbocco.

Guardando ai mercati di sbocco “si evidenzia, in particolare, il successo competitivo su Paesi a domanda più dinamica come Bulgaria, Lettonia e Romania. Progressi importanti si sono registrati in Ucraina, Brasile, Marocco; positivi, ma meno significativi, gli aumenti della quota italiana in Australia, Stati Uniti, Canada, Argentina e Cina”.

(Fonte: ismea.it/ 24.07.2018)

 

Immagine Food export Made in Italy
Food tricolore in ascesa
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