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Osservatorio Findomestic. Per i beni durevoli i salernitani hanno speso qualcosa come 613 milioni di euro (anno 2015). Una quota consistente del budget delle famiglie si è indirizzata principalmente all’acquisto di auto usate (182 milioni di euro) e di mobili (165 milioni di euro).
Se si analizza la spesa media per famiglia in provincia di Salerno – sempre riferita ai beni durevoli – si estrae la cifra di 1.427 euro, inferiore sia alla media regionale (1.452 euro), ma, soprattutto, molto distante dalla media/Italia (2.137 euro). Solo la provincia di Caserta presenta un dato inferiore (1.330 euro),
Reddito disponibile pro-capite. Analizzando la variazione percentuale 2014-2015, Salerno è in linea con il dato regionale (+0,6%), come Avellino, ma Napoli (+0,8%) e, soprattutto, Benevento (+0,9%) hanno fatto di più. Indietro, invece, Caserta (+0,1%). Anche in questo caso è necessario rimarcare che la Campania è cresciuta meno dell’Italia (+1,0%).
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Una vera e propria “passione” per le auto usate. Ed in misura minore (in virtù di un portafoglio non molto ricco) per auto nuove, motoveicoli, elettrodomestici grandi e piccoli, mobili, tecnologia. In una parola, per i beni durevoli i salernitani hanno speso qualcosa come 613 milioni di euro (anno 2015). Se si scende nel dettaglio del budget delle famiglie, si comprende che una quota consistente del budget è stata indirizzata, appunto, all’acquisto di autovetture usate (182 milioni di euro) e di mobili (165 milioni di euro). Solo dopo queste due opzioni compaiono nella lista delle preferenze le auto nuove (146 milioni). A seguire gli elettrodomestici (53 milioni), l’elettronica di consumo (29 milioni in Tv, lettori Dvd, videocamere, sistemi audio), l’ “information technology” (22 milioni in computer desktop e portatili, accessori per Pc, stampanti, monitor, scanner, tablet) ed i motoveicoli (16 milioni). I dati – tratti dall’Osservatorio dei consumi Findomestic – delineano, quindi, la tendenza a “ringiovanire” il “parco macchine” (non solo a quattro ruote) di ogni famiglia che, evidentemente, negli anni più pesanti della crisi non era stato possibile rinnovare. Un segnale, quindi, che va nella direzione di una propensione alla spesa sempre molto “ragionata” ed attenta a cogliere le opportunità legate soprattutto a piani di finanziamento di medio/lungo periodo con tassi abbastanza sostenibili. La prevalenza – per esempio – dell’acquisto di auto usate rispetto a quelle nuove, nonostante in molti casi sia davvero arduo stabilire la maggiore convenienza, è solo uno dei sintomi di un atteggiamento che resta guardingo a causa degli scenari interni ed internazionali ancora instabili (si consideri che a livello nazionale la spesa media familiare in auto usate è solo il 3,1% più alta di quella per auto nuove, mentre nel Salernitano tale divario cresce al 24,6%). La persistenza di una grave crisi occupazionale – con la conseguente ricaduta negativa sui redditi familiari – spinge in ogni caso ad attingere meno di quanto sia effettivamente possibile alle riserve accumulate nel corso degli anni.
La spesa media per famiglia.
Se si analizza la spesa media per famiglia in provincia di Salerno – sempre riferita ai beni durevoli – si estrae la cifra di 1.427 euro, inferiore sia alla media regionale (1.452 euro), ma, soprattutto, molto distante dalla media/Italia (2.137 euro). Solo la provincia di Caserta presenta un dato inferiore (1.330 euro), mentre precedono Salerno: Napoli (1.498 euro), Avellino (1.476) ed anche Benevento (1.440). In altre parole, di fronte all’esigenza di sostituire beni ormai usurati, la famiglia media salernitana non ha allargato più di tanto i cordoni della borsa. Nel contesto nazionale, nella specifica graduatoria dell’Osservatorio Findomestic la provincia di Caserta occupa il 99° posto (su 103 posizioni disponibili), Salerno è 95ma, Benevento 94a, mentre poco al di sopra si piazzano Avellino e Napoli.
I dettagli della spesa media.
Se ci si focalizza sui singoli segmenti di beni durevoli, emerge che in provincia di Salerno una famiglia ha speso in media 425 euro per le auto usate, 341 euro per le auto nuove, 384 euro per i mobili e l’arredamento, 123 euro per gli elettrodomestici, 67 euro per l’elettronica da consumo (Tv, audio, ecc.), 51 euro per Pc, tablet e quant’altro, ed infine 36 euro per i motoveicoli. In termini di confronto con la media nazionale, le famiglie salernitane spendono molto meno in auto nuove (-44,4%) e in “information technology” (-34,6%), mentre più ridotto è il divario relativamente ai motoveicoli (-23,4%) e soprattutto all’elettronica di consumo (-20,2%).
Reddito disponibile pro-capite.
Queste cifre si inseriscono nella dinamica più complessiva del reddito disponibile pro-capite in provincia di Salerno (13.263 euro, sempre riferito al 2015) che – sebbene superiore alla media regionale (13.148), fortemente condizionata dal dato del Casertano (11.467) – risulta molto distante dalla media/Italia, che è pari a 18.173 euro. Va aggiunto che in Campania precedono la provincia di Salerno quelle di Napoli (13.547) e Benevento (13.651), mentre Avellino è sostanzialmente alla pari (13.261). Considerando la variazione percentuale 2014-2015, Salerno è in linea con il dato regionale (+0,6%), come Avellino, ma Napoli (+0,8%) e, soprattutto, Benevento (+0,9%) hanno fatto di più. Indietro, invece, Caserta (+0,1%). Anche in questo caso è necessario rimarcare che la Campania è cresciuta meno dell’Italia (+1,0%).
A conferma di una situazione complessivamente difficile, l’Osservatorio Findomestic scrive che “(…) nel 2015 la Campania occupa il penultimo posto nella graduatoria regionale del reddito disponibile per abitante (13.148 euro), un valore inferiore a quello delle regioni del Nord per quasi il 40%. Un divario notevole si nota anche nei confronti della media nazionale da cui la regione si distanzia per 5.025 euro, mentre rispetto a chi risiede nel Mezzogiorno un campano dispone di un reddito più basso per 575 euro. Tutte le province campane hanno evidenziato un reddito pro capite più basso della media dell’area meridionale”.
Il trend dei consumi complessivi.
A sottolineare l’attenzione delle famiglie salernitane al contenimento del budget, basta dare uno sguardo al trend dei consumi complessivi, che in Campania nel periodo 2014/2015 sono cresciuti del 5,5%, mentre nella nostra provincia solo del 5%: si tratta dell’espansione più bassa rispetto alle altre province, compresa quella di Caserta (+5,3%). Precedono Salerno, quindi, anche Avellino e Benevento (+6% per entrambe), e Napoli (+5,6%). Solo per dare un’idea del ritardo della Campania rispetto alla dinamica nazionale, si segnala che la variazione in Italia è stata del +7,9%. Stessa situazione dal punto di vista della spesa per famiglia. Anche in questo caso la provincia di Salerno evidenzia una variazione positiva del 5,2%, inferiore alla media regionale (+5,7%) e molto distante dalla media nazionale (+7,5%). Anche rispetto alle altre province si manifesta un ritardo abbastanza delineato. In pratica Salerno è nella stessa condizione di Caserta (+5,1%), mentre la precedono nell’ordine Benevento (+6,6%), Avellino (+6,4%) e Napoli (+5,7%).
Lo scenario.
In conclusione, permangono dinamiche poco espansive dei consumi in considerazione prima di tutto della preoccupazione delle famiglie in relazione al mercato del lavoro, che in molti nuclei si riflette con persone a carico senza disponibilità di entrate. Una situazione che, almeno nel breve periodo, non sembra destinata a cambiare rapidamente. L’Osservatorio Findomestic, infatti, spiega che “l’aumento del reddito pro capite, più modesto della media nazionale, non sembra sufficiente ad imprimere un impulso significativo ai consumi di beni durevoli. Le famiglie si mantengono oculate nella spesa che aumenta nel comparto della mobilità, mentre continua a ridursi nei comparti legati alla casa, ad eccezione degli elettrodomestici. Nel complesso la spesa per i durevoli mostra una crescita tra le più modeste e il livello per famiglia è più alto solo di quello registrato in Sicilia”.
Paolo Coccorese
Ernesto Pappalardo