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Cinema Paradiso/. La promessa dell’assassino (D. Cronenberg, 2007)

di Stefano Grimaldi

David Cronenberg è un vero fuoriclasse tra i registi e fin dagli esordi ha sempre posto una particolare attenzione per i lati più perversi della carnalità, dirigendo alcune opere fondamentali e provocatorie incentrate proprio sul sesso, sui dannosi esperimenti scientifici su soggetti umani, sulla tossicodipendenza e il relativo senso di paranoia, e sugli effetti devastanti della violenza. Con l’inizio degli anni 2000 il cineasta canadese ha intrapreso la strada del noir con un approccio meno viscerale e più meditativo, ma sempre incentrato sui lati perversi del corpo umano. Dopo lo straordinario “A History of Violence”, col quale creava un’indagine morale sulla legittimità sociale della violenza, arriva “La promessa dell’assassino”, che rappresenta una sorta di approfondimento tematico del film precedente. Il geniale Cronenberg riesce ancora una volta a coniugare una storia avvincente con una regia impeccabile, regalandoci uno splendido aggiornamento del thriller di stampo mafioso, senza rinunciare alla sua ossessione per la carne. Il teatro della vicenda è una Londra oscura, dove i personaggi, interpretati da un cast eccelso (il meraviglioso Viggo Mortensen impegnato in una delle sue migliori interpretazioni, il grande Vincent Cassell e la meravigliosa Naomi Watts), si muovono silenziosamente e inesorabilmente alla ricerca di una verità celata.

Come nello speculare “A History of Violence”, il regista pone il focus del film sullo scontro etico e fisico tra il mondo “ordinario” della gente comune e la brutale e sadica realtà della criminalità organizzata. Cronenberg, però, non lascia indietro, quindi, il tema della carne, ma piega il tutto a vantaggio degli stilemi di un noir potente e crudo. I corpi dei protagonisti divengono il “recipiente” dove inserire un’inquietudine esistenziale che li attanaglia selvaggiamente. Cronenberg firma così un’opera elegante e minacciosa che raggiunge lo status di capolavoro del genere, grazie ad un’unione perfetta tra forma e sostanza.


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