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Il cibo e gli stili di vita ad esso connessi rappresentano sempre di più le due direttrici principali che orientano il mercato dei consumi alimentari a livello mondiale. Nel corso del Sana – il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, giunto alla ventinovesima edizione, Bologna 8/11 settembre – emergono come ogni anno numeri e tendenze particolarmente utili per comprendere l’evoluzione degli scenari interni ed internazionali. L’Osservatorio che il Sana dedica al comparto bio – sulla base dell’analisi realizzata da Nomisma – è incentrato sui dati raccolti su un campione rappresentativo di 850 responsabili degli acquisti alimentari della famiglia, unitamente a quelli presentati da Sinab ‐ Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica per il Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) e da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare). “La survey Nomisma – si legge in una nota di sintesi del Sana – rivela un interesse sempre più forte per i prodotti bio: le famiglie acquirenti ‐ almeno una occasione di acquisto consapevole di un prodotto bio negli ultimi 12 mesi ‐ salgono al 78% del totale (quota in costante crescita: solo cinque anni fa era del 53%)”. Alto il tasso di “fedeltà” al bio: “tra gli user bio, il 60% è frequent user, ossia consuma prodotti biologici almeno una volta a settimana. Chi prova il bio si affeziona facilmente: l’89% dei consumatori ha iniziato ad acquistare da alcuni anni e continua a farlo ancora oggi; solo l’11% ha scoperto il bio nell’ultimo anno”.
I canali di acquisto.
“La grande distribuzione – evidenzia la nota – è il canale a cui il consumatore ricorre con più frequenza: il 46% degli user compra bio in ipermercati e supermercati, coniugando la comodità di fare la spesa in un’unica spedizione e sfruttando la crescente disponibilità di referenze presenti sugli scaffali”. I negozi specializzati sono il secondo canale preferito (15% delle famiglie acquirenti ricorre in prevalenza a queste tipologie di punti vendita) e punto di riferimento soprattutto per gli heavy user di prodotto bio – grazie all’assortimento ampio e profondo in tutte le categorie di prodotti e alla possibilità di fruire di consigli, eventi e formazione”.
Le motivazioni di chi sceglie bio.
Cosa spinge gli italiani ad acquistare prodotti alimentari biologici? “La motivazione prevalente è senz’altro quella salutistica: l’assenza di pesticidi/chimica di sintesi rappresenta oggi un driver di acquisto per il 50% dei consumatori italiani. Ma l’interesse non si ferma solo alle garanzie per la salute: fiducia nella qualità (34%) e sostenibilità ambientale (29%) sono le altre due parole chiave che scatenano l’interesse del consumatore italiano. Tra i fattori di successo del bio vi è anche la capacità di innovazione: in GDO ogni 100 nuove referenze presenti in assortimento 23 sono bio e tra le categorie che mostrano grande fermento ci sono sicuramente i prodotti 100% vegetali”.
Non solo bio, ma anche 100% vegetale.
“Tra bio e 100% vegetale – spiega la ricerca Nomisma – vi è certamente una forte connessione: innanzi tutto perché la quota di chi consuma bio ogni settimana è decisamente più alta tra vegetariani e vegani (67% a fronte del 47% sul totale dei consumatori); inoltre la presenza di ingredienti 100% vegetali è un fattore che guida la scelta di un prodotto bio, importante per il 48% degli acquirenti, accanto a origine (79%), promozioni (61%) e confezione anch’essa rispettosa dell’ambiente (60%).
(Fonte: sana.it/ 05.09.2017)