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Arabesque di Daniela Delvecchio/ Tempo di palcoscenici “dislocati” ma connessi

In quella dolce valle dove fiorivano i ciliegi, dove si ergeva il castello abitato da fantasmi … Potrebbe essere l’inizio di una bella favola ambientata a Lari – dal 2014 Cascina Terme Lari – piccolo comune dell’entroterra collinare pisano. Lari vanta una tradizione antica di secoli, legata alla coltivazione di ben 19 varietà di ciliegie, e il bellissimo Castello dei Vicari. La fortezza medievale, sede del tribunale della Santa Inquisizione, che si raccontava fosse infestato dai fantasmi degli antichi prigionieri torturati e giustiziati, oggi è completamente restaurata e adibita a museo. In questo suggestivo borgo medievale, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e interamente cablato con fibra ottica, il tanto raccomandato “distanziamento” diventa occasione  per avanguardistiche sperimentazioni teatrali. Lari è alla XXII edizione di Collinarea, festival gratuito di teatro, musica, cinema e arti performative, che si svolgerà dal 23 luglio al primo agosto. Quest’anno l’evento propone in apertura un innovativo progetto: “Connessioni”. Il 23 e 24 luglio prossimi il festival partirà dalla necessità di distanziarsi per sperimentare una ri-creazione urbana e artistica. “Connessioni” per Collinarea è il primo esperimento di palcoscenico dislocato, proprio all’interno dell’incantevole borgo di Lari, in contemporanea da quattro location diverse tra cui il suggestivo Castello dei Vicari. A Lari arte e tecnologia concorreranno alla realizzazione di una performance innovativa. In scena l’Aiace di Sofocle in una rivisitazione contemporanea ad opera del lavoro congiunto delle compagnie Civilleri Lo Sicco e Scenica Frammenti, sonorizzazioni di Benson Taylor, per la regia dello storico SAM Recording Studio. Parliamo di una regia audace, che dalla postazione centrale nel Teatro Comunale, grazie alla fibra ottica, coordinerà attori, tecnici, musicisti e videomapping nei quattro luoghi designati. Esperienza nuova e suggestiva per il pubblico che, distanziato nelle diverse postazioni , potrà assistere live ad una parte dello spettacolo e contemporaneamente seguire, attraverso  proiezioni, ciò che avviene sugli altri palchi. Originale vero? Credo che scoprire  questo innovativo lavoro di coreografia collettiva potrebbe rivelarsi una modalità almeno più accettabile e interessante di distanziarsi, per riprendere a fare spettacolo coniugando arte, tecnologia e turismo.

Dalla tragedia alla poesia: https://www.youtube.com/watch?v=pkxpDndl8cM


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